Ultimo premio della serata degli Oscar, quella per il Miglior film è la statuetta più attesa. In questi Oscar 2018, i film in gara sono nove e i pronostici non sono facili. Ecco una panoramica dei nominati, di cui vi raccontiamo in breve la storia produttiva.
TRE MANIFESTI A EBBING, MISSOURI
Produttori: Graham Broadbent, Peter Czernin, Martin McDonagh.
Martin McDonagh, commediografo e regista britannico di origine irlandese, ha preso avvio per la storia narrata in Tre manifesti ad Ebbing, Missouri da quanto da lui stesso visto circa 20 anni prima nel Sud degli Stati Uniti: un autobus sulla cui fiancata vi erano delle scritte molto simili a quelle indicate nel film, un’immagine che gli rimase impressa, “quasi una fotografia del dolore”, come da lui stesso dichiarato.
Il film, girato in soli 33 giorni, si avvale di dialoghi molto efficaci, frutto dell’abilità di scrittura di McDonagh, e di una buona dose di humour (nero) che, come il regista sostiene, aiuta a sopravvivere.
Tre manifesti ad Ebbing, Missouri ha già vinto 4 Golden Globe (film, attrice, attore, sceneggiatura) ed è molto favorito per la vincita dell’Oscar.
Produttori: Howard Rosenman, Peter Spears, Luca Guadagnino, Emilie Georges, Rodrigo Teixeira, Marco Morabito, James Ivory.
La storia produttiva di Chiamami col tuo nome inizia nel 2007. I produttori Peter Spears e Howard Rosenman avevano opzionato i diritti del romanzo omonimo di André Aciman ancora prima che questo fosse pubblicato e si preparavano ad adattarlo in un film. James Ivory, autore della sceneggiatura, aveva accettato di diventare produttore esecutivo, ma ben presto lo sviluppo rimase bloccato per l’impossibilità di trovare un regista e sceneggiatore disposto a impegnarvisi. Luca Guadagnino, regista del film, entrò nel progetto come consulente per le location italiane, per poi assumere anche il ruolo di produttore e solo da ultimo quello di regista, per girare il film nella primavera del 2016 nella provincia di Cremona.
Le riprese, durate 34 giorni, si sono svolte in un clima molto famigliare, con Armie Hammer (con cui Guadagnino voleva lavorare fin dai tempi di The social network) che ha raccontato di non essersi mai trovato così coinvolto nel lavoro di un regista.
Produttori: Guillermo Del Toro, J. Miles Dale.
È uno dei favoriti per la vittoria agli Oscar nella categoria Miglior film e Miglior regia. La storia d’amore tra la protagonista muta e una creatura marina che ha conquistato il Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia e numerosi tra i premi più prestigiosi, è nata da una conversazione tra il regista Guillermo Del Toro e l’autore Daniel Kraus, nel 2011. Del Toro fu ispirato anche da Il mostro della Laguna Nera di cui avrebbe voluto girare un remake. Nel marzo del 2016 fu annunciato il progetto del film e le riprese si svolsero da agosto a novembre dello stesso anno. Il regista ha commentato come il film segni un cambiamento nella sua filmografia: tutte le sue opere precedenti riguardavano paure e sogni della sua infanzia, mentre La forma dell’acqua è il primo film che tratta temi legati alla sua vita adulta.
Produttori: Eli Bush, Evelyn O’Neill, Scott Rudin.
Il primo film diretto autonomamente da Greta Gerwig (nel 2008 aveva codiretto Nights and Weekends) è ambientato nella città d’origine della regista, Sacramento, e racconta la vita di una ragazza e del rapporto tra lei e sua madre. Greta Gerwig è anche autrice della sceneggiatura, la cui stesura l’ha impegnata per diversi anni. La regia, la sceneggiatura e le interpretazioni sono state oggetto di molte lodi, vincendo anche numerosi premi. La protagonista del film, Saoirse Ronan, è entrata a far parte del progetto nel 2015, dopo che la regista l’aveva incontrata al Festival di Toronto dove entrambe stavano promuovendo dei film. La lettura della sceneggiatura da parte dell’attrice ha immediatamente convinto Greta Gerwig che si trattava della protagonista perfetta. Le riprese si sono svolte nell’autunno del 2016, principalmente a Sacramento, California.
Produttori: Jason Blum, Jordan Peele Edward H. Hamm Jr., Sean McKittrick.
L’outsider agli Oscar 2018 è questo film scritto, diretto e coprodotto da Jordan Peele, regista esordiente, che firma un thriller/horror con risvolti satirici sul tema del razzismo. Il responso favorevole di critica e pubblico (il film ha incassato 176 milioni di dollari negli Stati Uniti e in Canada e 79 milioni nel resto dei paesi dove è stato distribuito, a fronte di un budget di 4,5 milioni) ha catapultato il film tra i candidati ai premi più prestigiosi della stagione, tra cui anche gli Oscar. Il protagonista, Daniel Kaluuya, conosciuto per una puntata di Black Mirror e per ruoli in pellicole come Sicario e Kick-Ass 2, ha ricevuto molte critiche positive, oltre a numerosi premi.
Il cast è stato scelto nel 2015, mentre le riprese si sono svolte in Alabama nell’inverno del 2016.
Produttori: Tim Bevan, Lisa Bruce, Eric Fellner, Anthony McCarten, Douglas Urbanski.
La produzione di L’ora più buia inizia nel febbraio 2015, quando la Working Title Films annuncia di aver acquistato la sceneggiatura di Anthony McCarten sulla vita di Winston Churchill durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale. Nel 2016 vengono scelti il regista, Joe Wright, e il cast, con Gary Oldman nei panni del protagonista. John Hurt avrebbe dovuto interpretare Neville Chamberlain, ma, a causa del cancro che nel gennaio 2017 l’ha portato alla morte, l’attore rinunciò alla parte, andata poi a Ronald Pickup.
Il film ha ricevuto molte critiche positive, soprattutto per l’interpretazione di Gary Oldman (che ha speso oltre 200 ore al trucco per assomigliare il più possibile a Churchill), premiato, tra gli altri, con il Golden Globe e il BAFTA come miglior attore protagonista ed è favorito nella corsa agli Oscar.
Produttori: Christopher Nolan, Emma Thomas.
L’idea per Dunkirk venne per la prima volta a Christopher Nolan a metà anni ’90, ma scrisse la sceneggiatura del film solo nel 2015. Il film assume il punto di vista dei personaggi, tutti di finzione, nonostante il regista abbia compiuto le ricerche per la pellicola come se si trattasse di un documentario. La location per la battaglia è la vera spiaggia di Dunkirk, scelta da Nolan e dal production designer Nathan Crowley nonostante presentasse diverse difficoltà logistiche. Il cast è composto principalmente da attori giovani e poco conosciuti, per una precisa scelta del regista, dopo aver letto che i soldati coinvolti nell’operazione erano prevalentemente giovani e inesperti.
L’abitudine di Nolan di ridurre al minimo l’uso della computer grafica è rispettata anche in Dunkirk: vari modelli di aerei e navi sono stati costruiti appositamente per le riprese.
Produttori: Paul Thomas Anderson, Megan Ellison, JoAnne Sellar, Daniel Lupi.
Il nuovo film di Paul Thomas Anderson potrebbe essere l’ultimo interpretato da Daniel Day-Lewis. L’attore ha infatti dichiarato di voler smettere di recitare, questa volta definitivamente. Per l’interpretazione del protagonista de Il filo nascosto, l’attore ha ricevuto innumerevoli lodi e nomination. Se dovesse vincere l’Oscar anche quest’anno, si tratterebbe della quarta statuetta.
Il film di Anderson, ambientato nel mondo dell’alta moda, ruota attorno alla figura di uno stilista e del suo rapporto con una giovane modella.
Produttori: Amy Pascal, Steven Spielberg, Kristie Macosko Krieger.
I diritti della sceneggiatura di The post, scritta da Liz Hannah, sono stati acquistati dalla produttrice Amy Pascal nel 2016, mentre Spielberg entrò nel progetto nel 2017. Per il regista il film era un progetto che richiedeva un’immediata realizzazione. La storia, infatti, che racconta la pubblicazione dei Pentagon Papers, i documenti segreti che facevano luce sul coinvolgimento del governo degli Stati Uniti nella guerra in Vietnam, pubblicati dal Washington Post e dal New York Times nel 1966, è incentrata sull’importanza della stampa come organismo democratico, tema molto sentito e in contrasto con la posizione del presidente Trump.
Il film è la prima pellicola in cui Spielberg, Tom Hanks e Meryl Streep lavorano insieme.
Alessandra Pirisi e Alessandra Quagliarella