CORPO E ANIMA

Titolo: Corpo e anima; Titolo originale: A teströl és a lélekröl; Regia: Ildikó Enyedi; Interpreti: Géza Morcsányi, Alexandra Borbély, Zoltán Schneider, Ervin Nagy, Tamás Jordán, Zsuzsa Járó; Origine: Ungheria; Anno: 2017; Durata: 116′

Maria ed Endre sono colleghi, praticamente sconosciuti, ma qualcosa li unisce profondamente: tutte le notti, fanno lo stesso identico sogno.

È possibile innamorarsi dell’anima di una persona? È chiaro come il corpo sia oggi il primo e sopravvalutato strumento di interazione e di innamoramento. Inutile negarlo: quando sul tram si incontra una bella ragazza si è subito rapiti dai suoi occhi profondi, dai suoi capelli ricci, dai piccoli gesti che compie mentre legge concentrata un libro. Nulla si sa, e nulla è dato sapere, sulla sua personalità, sul suo carattere, sulla sua… anima.

corpo e anima

Endre è il direttore finanziario di un macello (la carne, il corpo appunto), Maria la nuova addetta alla qualità. Il primo, privato dell’uso di un braccio, è un uomo solo e provato dagli anni, disilluso dai sentimenti. Maria è invece un automa: precisa, metodica e mnemonica, soffre di disturbo ossessivo-compulsivo ed è totalmente anaffettiva, gelida, programmata. Entrambi, nei loro corpi, sono privati del sentimento, lui per “esaurimento”, lei per “mancanza primordiale”. Evadono, ogni notte, dalle loro vite isolate e routinarie, e si incontrano, senza saperlo, in un bosco innevato. Sono cervi, si sente solo il fresco scrosciare di un torrente e il soffio dell’aria fredda. Strano, come un luogo così gelido, possa essere più caldo e accogliente della realtà, in primavera o estate, a Budapest.

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Proprio dalla scoperta di condividere quel luogo di pace, come da un incantesimo, nascerà una attrazione inarrestabile tra i due che, fino a quel momento, si salutavano appena. Da qui in poi, un lento processo di conoscenza dell’altro e, ancora di più, di se stessi.

La regista Ildikó Enyedi, anche sceneggiatrice, ha uno stile maturo, sobrio ed elegante. I tempi della narrazione, dilatati, sono fondamentali nel rafforzare il deficit sentimentale dei due protagonisti, desiderosi ma incapaci di gestire quella forza magnetica e misteriosa che li ha, casualmente, legati.
Il film, profondamente intimista, non perde l’occasione di regalare qualche sorriso, anche grazie a personaggi estrosi, di ironia cinica e abbottonata.

Il film ha vinto l’Orso d’Oro a Berlino ed è stato nominato come miglior film straniero per gli Oscar 2018.

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Ecco le altre Nomination:

Una Donna Fantastica, di Sebastián Lelio (Cile)
Corpo e Anima, di Ildikó Enyedi (Ungheria)
L’insulto, di Ziad Doueiri (Libano)
Loveless, di Andrey Zvyagintsev (Russia)
The Square, di Ruben Östlund (Svezia)

 

About Frank Stable

Nasce a Moncalieri (TO) il 30 Maggio 1992, si laurea nel 2018 in Medicina e Chirurgia presso la facoltà di Torino. Benché in famiglia abbia sempre respirato una certa attenzione al cinema la vera passione nasce durante il Liceo Scientifico grazie alla preziosa e ispirante programmazione del canale satellitare "CULT". Sarà il film "Vodka Lemon" di Hiner Saleem a sancire la svolta e trasformare l'interesse in passione.‎ Al di fuori del cinema i suoi interessi sono per le automobili, i viaggi e la fotografia di viaggio, la tecnologia e la grafica.

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