Regia: Bryan Singer; Interpreti: Hugh Jackman, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence, James McAvoy, Nicholas Hoult, Ian McKellen, Patrick Stewart, Peter Dinklage; Origine: USA; Anno: 2014; Durata: 130’
In un futuro prossimo dove la Terra è scenario di una guerra infinita e i mutanti sono resi schiavi o uccisi, i pochi superstiti, tra cui Wolverine, il professor Xavier, Magneto e Tempesta, hanno come unica speranza quella di mandare uno di loro indietro nel tempo e cambiare il corso della storia.
Svicolando dalla questione di che cosa sia questo settimo capitolo della saga degli X-Men (prequel, sequel, sequel del prequel), la prima cosa da dire è: non ricercate un’eccessiva coerenza nel collegare gli avvenimenti dei film che lo hanno preceduto a quelli che accadono in questo. Del resto anche il capitolo precedente, X-Men: l’inizio, presentava evidenti salti logici rispetto alla trilogia originale. Ma non sono sicuramente la logica e la coerenza l’elemento fondamentale della saga. Quindi, tenendo presente il “quadro generale”, senza soffermarsi troppo sugli snodi particolari della storia, godetevi lo spettacolo.
Perché di spettacolo si tratta, e se siete anche solo un pochino affezionati a questi personaggi (come, evidentemente, chi scrive), bè, non vi deluderanno. Il pretesto per questa reunion in grande stile di tutti – o quasi – gli X-Men, è appunto un viaggio nel tempo per impedire che abbia inizio la guerra che li sta sterminando. Da una parte, quindi, l’azione ambientata nel presente – una cornice, per lo più –, un mondo distopico costantemente buio e tetro, ispirato probabilmente alla New York di 1997: Fuga da New York e sicuramente a Matrix, citato espressamente con le armi anti-mutanti, le “sentinelle”; dall’altra il passato, in cui si svolge la maggior parte del film, precisamente il 1973, dove viene trasportato Wolverine (Hugh Jackman, ormai completamente immedesimato nel personaggio) con la difficile missione di riunire i giovani Xavier (James McAvoy) e Magneto (Michael Fassbender), ormai nemici tra loro, per impedire a Mystica (Jennifer Lawrence) di uccidere lo scienziato che sta progettando le armi che nel futuro li stermineranno (la trama è complicata, ce ne rendiamo conto, ma al cinema risulta tutto più chiaro).
Come in X-Men: l’inizio, numerosi sono i riferimenti storici – dall’assassinio di Kennedy alla guerra in Vietnam –, ma il vero centro del film sono i personaggi (in particolare i rapporti tra Magneto, Xavier e Mystica, a cui è assegnata una parte importante) e, ovviamente, le scene d’azione. Così, tra evasioni spettacolari, grazie soprattutto al personaggio di Quicksilver, azioni coreografiche di lotta (finalmente Mystica è di nuovo un’esperta combattente!), battaglie in cui ciascun mutante può esibire i suoi poteri e l’ “affascinante personalità” di Wolverine, il film scorre via divertendo e mantenendo le aspettative. È certamente meno compatto e più confuso di X-Men: l’inizio, ma già solo l’occasione di vedere tutti gli X-Men nello stesso film non è forse un buon motivo per apprezzarlo?
About Alessandra Pirisi
Tra i fondatori di Cinemagazzino, ne è stata redattrice e collaboratrice fino al dicembre 2018. Laureata all’Università di Bologna in Lettere moderne. I suoi interessi vertono su letteratura (suo primo amore), teatro, danza, cinema, musica e Bruce Springsteen. Si interessa – molto – a serie tv, in particolar modo poliziesche. Ha un'ossessione totalizzante per il cinema indiano.