
Titolo originale: September; Regia di Woody Allen; Interpreti: Mia Farrow, Sam Waterston, Dianne Wiest, Denholm Elliott, Elaine Stritch; Origine: USA; Anno: 1987; Durata: 82 minuti.
In una casa di campagna un gruppo di amici si ritrova a trascorrere un ultimo weekend d’estate. Sarà l’occasione di svelare tutto ciò che di segreto hanno nel cuore.
Nell’apparente esile trama ritroviamo l’intero dizionario dei sentimenti che un cuore possa provare.
L’amore/odio tra madre e figlia, l’amore tra due persone in tarda età, l’amore amicale, l’amore celato, quello proibito e l’amore non corrisposto che è il più doloroso che ci sia.
Woody Allen prova a cimentarsi in un film diverso, un dramma dal sapore checoviano, come lui stesso afferma nella sua autobiografia A proposito di niente.
Considerato a torto un film minore del regista, rappresenta invece, a mio parere, un tentativo riuscito di esplorare nuovi registri espressivi lontani da quelli usuali in cui Allen mostrava il lato ironico e buffo della vita con sapiente leggerezza. Qui si muove sull’altro versante, il dark side of the moon, con un esito notevole. Gli attori sono tutti in parte e la loro espressività viene enfatizzata da primi piani molto intimi.
In realtà Woody Allen aveva riscontrato inizialmente vari problemi con gli attori e finite le riprese si era reso conto che non poteva salvare nulla del materiale girato neanche con un montaggio creativo quindi decise di rigirarlo totalmente daccapo. In un primo momento nella parte di Diane, madre di Lane nel film ed ex star del cinema, aveva scelto Maureen O’ Sullivan, madre di Mia Farrow sua compagna all’epoca del film. Donna di grande vitalità e umorismo, era stata una famosa attrice e la sua personalità quindi ben si addiceva al personaggio che avrebbe dovuto interpretare. La sua recitazione, tuttavia, non convinse Woody Allen perché non riusciva a infondere l’energia necessaria al personaggio narcisista di Diane. Il caso volle che lei si ammalasse appena prima delle seconde riprese del film, quindi, fu sostituita brillantemente da Elaine Stitch, mentre Sam Shepard da Sam Waterson poiché il primo non era più disponibile.

I dialoghi oscillano tra il detto e il non detto, tra luci e ombre dell’animo umano. Dalla luce artificiale si passa al blackout che fa saltare luce, la musica e anche la festa organizzata dalla madre di Lane (Diane) accentuando il tono drammatico. Alla luce delle candele sembrano tutti più predisposti a svelarsi. Alla luce del giorno del mattino seguente, si guarderanno in faccia per quello che sono: tutti in cerca d’amore, ma chiesto alla persona sbagliata o nel momento sbagliato.
Girato totalmente in interni Settembre è una sorta di pièce da camera a tinte ‘crepuscolari’ grazie alla fotografia del grande Carlo Di Palma che rafforza la sensazione di un tempo quasi sospeso che scivola lentamente verso la fine dell’estate. Gli 82 minuti del film sono scanditi da questo ritmo e pare quasi che nulla accada, motivo forse per cui il film fu un flop.
Eppure, in realtà accade tanto. È un film sulla comunicazione interpersonale basato interamente su dialoghi intensi in cui le parole come bisturi entrano con precisione chirurgica nel cuore dell’altro, muovono consapevolezze, scuotono gli animi tanto che alla fine del film nessuno dei personaggi sarà più lo stesso.

About Ivana Mennella
Partenopea di nascita e spirito, ma milanese di adozione, si trasferisce all’ombra della bela Madunina nel 2007. A 10 anni voleva fare la regista. A 20 la traduttrice per sottotitolaggio e adattamento dialoghi. A 30 la sceneggiatrice. A 40 sa con certezza una sola cosa ossia che il cinema è ancora e resterà sempre la sua più grande passione.