SPECIALE COEN – UN’INTRODUZIONE

Coen

Con A proposito di Davis (Inside Llewyn Davis, 2013) i fratelli Joel e Ethan Coen danno alla luce il loro 16° lungometraggio, dopo aver conquistato dal 1984, data d’uscita del loro primo film (Blood Simple – Sangue facile), la fiducia di critica e pubblico facendosi notare in vari festival come rappresentanza del cinema americano indipendente.

Spesso definiti come un’unica entità, i fratelli Joel e Ethan, nati rispettivamente nel 1954 e nel 1957, vengono cresciuti in una tradizionale famiglia americana del Minnesota di origini ebree che lascia nell’educazione intellettuale dei due una serie di effetti riscontrabili nei loro film. Negli anni della loro infanzia e giovinezza assimilano i prodotti filmici della Hollywood classica, ma i loro studi negli anni Sessanta e Settanta (Joel sceglie di studiare cinema, mentre Ethan filosofia) li portano ad elaborare un cinema alternativo sia a livello di fruizione che di funzioni.

IL POSTMODERNO
I film dei fratelli Coen sono infatti caratterizzati da una fusione fra i diversi generi cinematografici su cui si è sempre basato il cinema classico americano.
Il cinema postmoderno, inoltre, grazie alle nuove tecnologie, sviluppa nuove possibilità all’interno del racconto e i tratti del cinema classico (sviluppo narrativo con carattere causale degli eventi, costruzione spaziale omogenea) vengono sostituiti da una tipologia di racconto più aperto che include numerosi piano-sequenza, elementi di riflessione e tempi morti: l’immagine crea una sensazione mettendo in secondo piano la narrazione.
Il postmoderno non rappresenta però un sintomo di rottura con il passato, ma recupera le sue caratteristiche con citazioni e mimesi rispetto al cinema classico, producendo quindi delle rielaborazioni.
Prendiamo come esempio proprio il primo film realizzato dai Coen (in cui Joel è accreditato come regista e Ethan come produttore; entrambi ne sono sceneggiatori e montatori), Blood Simple (1984), in cui la storia alterna registri di estrema suspance a scene particolarmente grottesche. L’intricata trama che coinvolge i personaggi sembra non basarsi sui rapporti di causa ed effetto, lasciando che tutto ruoti su sé stesso. Tutti i personaggi presenti nel film sono soli e agiscono esclusivamente per il loro interesse.

PERSONAGGI E TEMATICHE
Nel secondo film dei Coen, Arizona Junior (Raising Arizona, 1987), i personaggi non sono più soli, ma sono uniti fra loro in modo inscindibile poiché complementari. La coppia protagonista vede Nicolas Cage nei panni di un ladro e Holly Hunter in quelli di una poliziotta che, non riuscendo ad avere figli, decidono di rapire uno dei cinque neonati appena concepiti da una seconda coppia proprietaria di un mobilificio. Tutte queste coppie sembrano non avere punti di riferimento e confondere i valori che dovrebbero contraddistinguerli.
Anche in Fargo (id.,1996), film basato sulla dialettica fra legge e crimine, vincitore di due premi Oscar fra cui Migliore Sceneggiatura Originale, sono presenti protagonisti inetti rispetto al ruolo che dovrebbero ricoprire. Ad esempio Frances McDormand interpreta una detective incinta che, nonostante la sua condizione, insegue i due criminali dalle personalità molto differenti.
Il Grande Lebowski (The Big Lebowski, 1998), come Fargo, rappresenta la piena maturità dei fratelli Coen. In questo caso ci troviamo di fronte a un rappresentante della controcultura, che è allo stesso tempo un antieroe ma anche un personaggio eroico, che ha reso questo film un vero e proprio cult.
Altri personaggi inetti si trovano in Burn After Reading A Prova di Spia (Burn After Reading, 2008) in cui l’elemento spionistico è presente solo nel titolo. In questo film i protagonisti diventano paranoici e si ritrovano ad agire con violenza senza alcuna motivazione, dando vita ad una black commedy che non ha entusiasmato la critica.
Un ulteriore “filone” vede invece come protagonisti dei film dei due fratelli dei personaggi inconcludenti. Nel film del 1991 Barton Fink – E’ successo a Hollywood (Barton Fink) il protagonista è un promettente scrittore ebreo la cui creatività viene bloccata dalle richieste dell’industria culturale moderna. Nel successivo Mr. Hula Hoop (Hudsucker Proxy, 1994) si racconta, attraverso un flashback, la storia di un uomo vicino al suicidio; ancora una volta si riscontra il consueto sabotaggio dei generi classici che fanno del film una commedia con humour nero.
Protagonista di L’uomo che non c’era (The man who wasn’t there, 2001) è invece un barbiere sentimentalmente infelice che sogna di possedere una catena di lavanderie. In questo film emerge il lato represso di una facciata armonica ed educata, segnata però dalla sconfitta. Il tutto ruota intorno al principio di indeterminazione di Heisenberg e questa presa di coscienza ha portato i critici a rivedere le opere precedenti dei Coen in chiave filosofica.
A Serious Man (id., 2009), storia enigmatica che vede come protagonista un uomo ebreo, insegnante di fisica costretto ad affrontare problemi più grandi di lui mentre la sua vita ordinaria si sfalda. Sulla lavagna del professore troviamo una serie di formule per spiegare ai suoi studenti proprio il principio di indeterminazione.

ADATTAMENTI
I film di Joel e Ethan (che è accreditato come regista solo dopo Ladykillers) sono pregni di citazioni cinematografiche, e non solo. Se i due fratelli ricoprono il ruolo di sceneggiatori in tutti i loro film, la questione del soggetto è invece differente. Cinque dei loro film sono tratti da opere letterarie mentre uno, Prima ti sposo, poi ti rovino (Intolerable Cruelty, 2003), commedia con George Clooney e Catherine Zeta-Jones, è ideata da altri.
Crocevia della Morte (Miller’s Crossing, 1989) è un riadattamento di “Piombo e Sangue” e “La chiave di Vetro” di Dashiell Hammett, da cui sono stati tratti anche i capolavori Per un pugno di Dollari e La sfida del Samurai, rispettivamente di Sergio Leone e Akira Kurosawa.
Fratello, dove sei? (O Brother, Where Art Thou?, 2000) è un libero riadattamento dell’Odissea di Omero, ambientato durante la crisi del 1929 e con rimandi a storie e miti del Mississippi, dove il film si svolge, ed è caratterizzato da una colonna sonora di particolare impatto.
Privo di musica è invece il lungometraggio tratto dal romanzo di Corman McCarthy Non è un paese per vecchi (No Country for Old Men, 2007) – che consacra con diverse statuette e un buon risultato al box office i due fratelli – in cui il tema centrale è la decadenza morale e materiale in un paese profondamente mutato.
Il precedente Ladykillers (The Ladykillers, 2004) è invece un remake dell’omonimo film di Alexander Mackendrick del 1955, ed è una commedia dove vengono ripescati i temi di Prima ti sposo, poi ti rovino: ricatti, tentativi di eliminazione fra i personaggi e messa in discussione dei ruoli tradizionali di genere.
Anche nel loro penultimo film, Il Grinta (True Grit, 2010), il soggetto proviene dall’omonimo romanzo di Charles Portis da cui era già stato tratto precedentemente un film con John Wayne, diretto da Henry Hathaway nel 1969. Anche in questo caso la condizione degli uomini è al limite e avviene l’ennesimo confronto fra tradizione cinematografica e storia statunitense, ma il film, pieno di realismo, include un processo di formazione che vede come protagonista una ragazza.

NON SOLO REGIA
Come già detto in precedenza, il primo periodo vede solo Joel Coen accreditato alla regia.
I due fratelli non si limitano al soggetto e alla sceneggiatura dei loro film ma, sotto lo pseudonimo di Roderick Jaynes, sono anche montatori di tutti i loro film.
Molto vicini nei primi tempi a Sam Raimi, hanno scritto soggetto e sceneggiatura per I due criminali più pazzi del mondo (Crimewave, 1985) e Ethan Coen ha anche preso parte alla scrittura di Lo Spezzaossa (The Naked Man, 1998).
Nel 2013 entrambi hanno scritto la sceneggiatura di Gambit per la regia di Michael Hoffman.
Inoltre sono produttori esecutivi di Down From the Montain (2000) di Nick Dobb, Babbo Bastardo (Bad Santa, 2003) di Terry Zwigoff, Where the Girls Are (2003) di Jennifer Arnold e Tricia Cooke, Romance & Cigarette (2005) di John Turturro.

[Coen Brothers prove two heads are better than one.]

 

LO SPECIALE SU JOEL E ETHAN COEN DI CINEMAGAZZINO
Con questo speciale Cinemagazzino cercherà di focalizzarsi su alcuni particolari elementi dei due registi del Minnesota.
Arizona Junior: la dicotomia dell’american way of life
Fargo: quando il vuoto riempie l’anima, tra violenza e stupidità
Il Grande Lebowski e il moto circolare perpetuo
Fratello, dove sei?: la personale e dissacrante Odissea dei Coen
Non è un paese per vecchi: la trasposizione cinematografica
Una poesia per A Serious Man

Bibliografia per un approfondimento sugli autori:
Mark Conard, “The Philosophy of the Coen Brothers”
Josh Levine, “The Coen Brothers: The Story of Two American Filmmakers”
Giacomo Manzoli, “Joel e Ethan Coen”
Franco Marineo, “Il Cinema dei Coen”

 

About Giulia Scalfi

Dopo la laurea triennale DAMS con la tesi Da Caramel a E ora dove andiamo?: Il Cinema di Nadine Labaki, consegue la laurea magistrale in Scienze dello Spettacolo e Produzione Multimediale discutendo la tesi Evoluzione del montaggio e del sonoro nella saga di James Bond. Il particolare interesse per il linguaggio cinematografico la porta a concentrasi maggiormente sulla struttura dei film e sulle scelte stilistiche. E' stata conquistata dal cinema grazie a film come Effetto Notte, Frankenstein Junior e Chicago. Non può negare la profonda stima nei confronti di Quentin Tarantino e Robert Rodriguez nonostante provi una profonda ammirazione per le cineaste di ieri e di oggi.

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