5 MOTIVI PER GUARDARLA:
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LE FRASI: «Before we begin, you must all be warned. Nothing here is vegetarian. Bon appétit.» Hannibal Lecter «You wanted me to embrace my nature, doctor. I’m just following the urges I kept down for so long, cultivating them as the inspirations they are.» Will Graham «When feasible, one should always eat the rude.» Hannibal Lecter «You no longer have ethical concerns, Hannibal. Only aesthetic ones.» Bedelia Du Maurier «Extreme acts of cruelty require a high level of empathy. The next time you have an instinct to help someone, you might consider crushing them instead. It will save you a great deal of trouble.» Bedelia Du Maurier |
Autore: Bryan Fuller
Regia: Michael Rymer, Guillermo Navarro, David Slade, Vincenzo Natali, Tim Hunter (principali)
Sceneggiatura: Bryan Fuller, Steve Lightfoot, Chris Brancato (principali)
Interpreti principali: Mads Mikkelsen (Hannibal Lecter), Hugh Dancy (Will Graham), Laurence Fishburne (Jack Crawford), Caroline Dhavernas (Alana Bloom), Gillian Anderson (Bedelia Du Maurier), Hettienne Park (Beverly Katz), Scott Thompson (Jimmy Price), Aaron Abrams (Brian Zeller), Lara Jean Chorostecki (Freddie Lounds)
Anni: 2013-2015
Origine: USA
Emittente televisiva: NBC (in Italia trasmessa da Top Crime)
Stagioni: 3
Numero totale di episodi: 39
Dopo un periodo di assenza, Will Graham, il migliore profiler dell’FBI, viene richiamato in servizio da Jack Crawford, capo dell’unità di scienze comportamentali del Bureau. La grande abilità di Will di comprendere i criminali è dovuta a un’empatia estremamente sviluppata, qualità che, però, minaccia sempre di più il suo equilibrio psichico. Crawford decide dunque di mandarlo in terapia da Hannibal Lecter, stimato psichiatra e uomo dal grande gusto artistico e culinario. Entrambi sono affascinati l’uno dall’altro, ma Hannibal non è come appare a prima vista: è un assassino che vede nell’omicidio l’espressione della propria vera natura e utilizza le vittime come materia prima per piatti prelibati. L’empatia che Will dimostra e la sua capacità di entrare letteralmente nella mente dei serial killer, portano Hannibal a pensare che egli sia l’unica persona in grado di comprenderlo. Il gioco psicologico reciproco, tra necessità di nascondersi e volontà di lasciarsi scoprire, ha inizio.
WHAT. Prodotta dalla De Laurentiis Company per la NBC e ideata da Bryan Fuller (già sceneggiatore di alcuni episodi di Heroes e autore di Pushing Daisies, Wonderfalls, Dead Like Me), Hannibal va in onda dal 2013 al 2015, quando l’emittente televisiva decide di sospenderne la produzione in seguito ad un costante calo di ascolti. La serie prende ispirazione dai libri di Thomas Harris, già fonte dei film Manhunter – Frammenti di un omicidio di Michael Mann, Il silenzio degli innocenti di Jonathan Demme, Red Dragon di Brett Ratner e Hannibal di Ridley Scott. Il progetto di Fuller prevedeva in origine sette stagioni, poi ridotte a sei e, infine, a causa della cancellazione dello show, limitate a tre, che avrebbero integrato in modo vario il materiale dei libri di Harris, con largo spazio per interventi originali e cambiamenti della trama.
Fan della prima ora della storia e dei personaggi (nonché del genere horror), Bryan Fuller crea un prodotto originale, innovativo e bellissimo, i cui tratti distintivi sono l’eleganza, l’ambiguità e la cura per i dettagli, insieme a un misto di attrazione e repulsione che emana da ogni elemento e che continuamente pone lo spettatore in una situazione “scomoda”, combattuto tra l’avversione per un protagonista e azioni moralmente inaccettabili e la curiosità e il fascino che inevitabilmente ne scaturisce.
Il carattere innovativo della serie non risiede solo in un cattivo affascinante, ma nel mettere in discussione una serie di convinzioni morali, nell’esplorare le relazioni – di amicizia, d’amore, familiari – e nell’analizzare meccanismi psicologici piuttosto comuni e sperimentati da tutti (il desiderio di essere compresi per ciò che siamo, l’aspirazione a realizzare pienamente la nostra personalità e a dare sfogo ai nostri istinti) da un punto di vista “eccentrico” ed estremo: quello di un serial killer. Il tutto inserito in un contenitore formale molto definito, che si avvale degli stilemi di generi forti e ben precisi, l’horror e il thriller prima di tutto. Il risultato è una serie potente e affascinante, personaggi magnetici e la sensazione di vedere qualcosa di veramente incisivo e audace (oltre a passare notti insonni per i possibili incubi).
Fulcro della storia è il rapporto tra Hannibal Lecter e Will Graham, che si sviluppa di stagione in stagione, cambiando a seconda dei mutamenti della trama e dei personaggi. La prima stagione è un graduale svelamento della personalità di Hannibal e delle sue intenzioni nei confronti di Will. La seconda è costruita sul reciproco tentativo, da parte dei due protagonisti, di smascherarsi a vicenda, in un gioco di avvicinamento e allontanamento che viene espresso nella metafora della caccia e della pesca. La terza stagione ha un carattere molto diverso, è divisa in due parti con ritmo differente, ma nel finale si ricompone e svela per la sua unità intrinseca di “storia romantica”.
Vai a: Hannibal – Atmosfera, cibo, delitti
Vai a: Hannibal – I personaggi e l’ambientazione
About Alessandra Pirisi
Tra i fondatori di Cinemagazzino, ne è stata redattrice e collaboratrice fino al dicembre 2018. Laureata all’Università di Bologna in Lettere moderne. I suoi interessi vertono su letteratura (suo primo amore), teatro, danza, cinema, musica e Bruce Springsteen. Si interessa – molto – a serie tv, in particolar modo poliziesche. Ha un'ossessione totalizzante per il cinema indiano.