NOI E LORO

Noi e loro (t.o. Jouer avec le feu), delle registe/sorelle francesi #DelphineCoulin e #MurielCoulin è tratto dal #romanzo ‘Quel che serve di notte’ di #LaurentPetitmangin. Pierre #VincentLindon (meritatissimo #premio per la #migliore#interpretazione maschile allo scorso festival di #Venezia), vedovo 50enne, operaio delle ferrovie, vive con i due figli Felix detto Fus #BejaminVoisin (molto bravo) e Luis #StefanCrepon. I due ragazzi, molto legati, sono parecchio diversi: Fus, 22 anni, estroverso, travolgente, energetico, ma anche sensibile, non ha terminato gli studi per il diploma da metalmeccanico, è disoccupato, gioca a calcio ed è tifoso del Metz; Luis, introverso e delicato, bravo negli studi, è stato selezionato alla Sorbonne ed è in procinto di trasferirsi a Parigi. Proprio nella tifoseria ultras della sua squadra di calcio, Fus entra in contatto con alcuni ragazzi di #frange#neo#naziste alle quali si lega sempre più, in una escalation di violenza fino ad un evento tragico. In realtà il film non si concentra sull’aspetto sociale e politico dell’#ascesa dell’#estrema#destra in Francia, come in Europa (e non solo), che fa proseliti soprattutto tra i giovani di sesso maschile, ma punta l’attenzione sul #rapporto#familiare tripartito, sulle relazioni familiari, e si chiede come possano sfuggire dinamiche, scelte, cambiamenti, come possano portare a incomprensioni e distanza pur tra persone cresciute insieme, che vivono insieme e che si amano. Infatti la maggior parte del racconto si svolge nella casa familiare, nido, ma anche gabbia. Al centro del racconto Pierre, che si trova di fronte a qualcosa più grande di lui e che intimamente rifiuta, lui operaio di sinistra, in quale già da solo rende tutto il senso del film grazie anche alla straordinaria, espressiva recitazione di Vincent Lindon. “Io so solo che il silenzio non ci aiuta…dobbiamo parlare”, dice a Fus in una delle sequenze finali. #Noieloro è un film eterno (per il rapporto padre/figlio) ed attuale (per la deriva neo-nazista) che apre a riflessioni che sono appena iniziate e che merita la visione anche solo per la prova attoriale di Vincent Lindon. Consigliatissimo.
LEE MILLER

Lee Miller (t.o. Lee) tratto dal romanzo #TheLivesofLeeMiller di #AnthonyPenrose (figlio della Lee) segna l’esordio alla regia nel lungometraggio della sceneggiatrice statunitense #EllenKuras. #Biopic sulla #fotografa statunitense #LeeMiller, ex modella, donna libera anche nell’amore (filiale, erotico e amicale), intelligente, allergica alla monotonia, generosa, curiosa ed impavida, interpretata da una molto brava #KateWinslet, davvero somigliante anche fisicamente. Il racconto, in forma di flashback all’interno in una intervista (immaginaria?) che Lee concede decenni dopo, si concentra sul periodo immediatamente precedente alla #seconda#guerra#mondiale fino a quello successivo alla stessa, durante il quale Lee volle fortissimamente andare sul #fronte come fotografa per #Vogue UK. Tra mille #limiti imposti al #genere (una donna non poteva nemmeno assistere alle conferenze stampa), Lee riesce a documentare non solo la guerra, ma per prima anche l’orrore dei campi di concentramento. Le sue fotografie di quel periodo sono tutt’ora documenti preziosissimi (celeberrima la foto che la ritrae nella vasca da bagno del Furher); rifiutate da Vogue a Londra furono successivamente pubblicate da Vogue NY. Pur con tutti i limiti del biopic, che rischia spesso di sfiorare il didascalico, #Lee ha il merito di rendere onore ad una donna, #femminista nell’anima e #fotografa eccezionale (il suo tocco #surrealista, unico ed incisivo, che condivide con Man Ray con il quale ebbe una relazione, emerge anche nel contesto bellico), ancora non adeguatamente nota per quel perdurante, serpeggiante #oscuramento del #genere artistico #femminile.
IL CASO BELLE STEINER

Il caso Belle Steiner (t.o.Belle) del regista francese #BenoîtJacquot è tratto dal #romanzo#LaMortediBelle di #GeorgeSimenon. Pierre #GuillameCanet professore di matematica in un liceo della provincia francese e Clèa #CharlotteGainsbourg titolare di un negozio di ottica, l’uno ombroso e distaccato quanto l’altra empatica e socievole, ospitano la figlia di un’amica di Clea, Belle #AnneLiseHeimburger, che viene trovata morta strangolata nella sua camera. Inizia l’indagine che si concentra su Pierre, ultima persona ad aver visto Belle quella notte. Pur in presenza di Simenon che dovrebbe rappresentare un vantaggio, il film non approfondisce né l’aspetto dell’indagine, ivi inclusa la figura di Belle, né quello del giudizio accusatorio/anticipatorio della comunità in cerca del mostro da sbattere in prima pagina, risultando alquanto piatto nella narrazione. Solo verso il finale si scuote dalla sua monotona atarassia (come la personalità di Pierre il cui studio già sembra una gabbia) per evidenziare, nell’incontro che lui avrà con la giovane Aurelie #PaulineNyrls, una #riconciliazione con i suoi/nostri #lati#oscuri, lui malgrado scaturiti ed emersi dalla vicenda, portandolo a rifiutare intimamente ogni forma di violenza. In questo non si può non pensare che il personaggio di Pierre, con la sua finale auto assoluzione, in un certo senso sia #alter#ego dello stesso regista accusato da quattro attrici di molestie sessuali (il processo in Francia è ancora in corso); aspetto questo rafforzato dalla scritta che compare prima dei titoli di coda per esprimere solidarietà nei confronti delle vittime di violenza sessuale. Resta tuttavia un senso di #ambiguità diffusa rispetto alla figura del protagonista, indicativa della #incertezza delle cose umane, non sufficiente però per riscattare l’intero film.
DREAMS

Dreams (t.o. Dømmer), premiato con l’#Orso d’#oro allo scorso #festival di #Berlino, del regista e sceneggiatore norvegese #DagJohanDagerud è il secondo capitolo della trilogia delle relazioni iniziata con #Sex e conclusa con #Love. Johanne #EllaØverbye, una diciassettenne sensibile, profonda e dal ricco mondo interiore, si innamora della sua professoressa di francese Johanna #SelomeEmnetu. Per fissare i suoi sentimenti assoluti e travolgenti come solo a quella età possono essere, li trasferisce in un racconto che pulsa di amore, passione, paura e scoperta. Decide di farlo leggere prima a sua nonna scrittrice Karin #AnneMaritJacobsen e poi a sua madre Kristin #AneDahlTorp che avranno reazioni e valutazioni diverse. Sarà occasione per un #confronto tra tre #generazioni di #donne su amore, sesso e valore della scrittura. #Dreams è un film molto particolare: intanto è ininterrottamente #parlato o tramite la #voiceover della protagonista che descrive il suo profondo mondo interiore, in particolare rispetto al suo primo innamoramento, o tramite i fitti #dialoghi tra i vari personaggi (#Rohmer docet), ma è anche visivamente interessante nella ripresa degli spazi urbani della moderna #Oslo resi quasi come un quadro di #Escher (c’è una geometria nelle cose umane e nell’amore?). È un film dove la cifra narrativa costante e potente è quella dello #scarto: tra interiorità ed esteriorita’, tra ruoli sociali e generazioni, tra la percezione di uno stesso evento differente a seconda del differente punto di vista (chi racconta, gli altri attori della scena e noi spettatrici). #Dreams è un film che si distingue e resta impresso, pur non essendo di facile visione; corposo quanto evanescente, risveglia emozioni, riflessione e in qualche modo risuona nella nostra parte non razionale, quella che sogna.
LE DONNE AL BALCONE-LES BALCONETTES

Le donne al balcone-Les Balconettes (t.o. Les Femmes au balcon) della regista e attrice francese #NoemiMerlant è un film #femminista in chiave #pulp. A Marsiglia durante un’ ondata di caldo tre amiche, Nicole #SandraCodreanu aspirante scrittrice, Ruby #SouheilaYacoub cam-girl ed Èlise #NoemiMerlant attrice, dal balcone dell’appartamento che dividono vengono attratte dal vicino della casa di fronte, un uomo bello e misterioso #LucasBravo. Sarà l’inizio di una serie di eventi dalle conseguenze imprevedibili. La regista non dissimula le evidenti #ispirazioni e #citazioni (forse troppe tracce): #LaFinestrasulCortile di #Hitchcock, #QuentinTarantino per lo #splatter/pulp e #PedroAlmodòvar per la caratterizzazione dei personaggi, gli interni colorati, come pure le tematiche (#Volver in primis), con un effetto un po’ ridondante e dispersivo. Tuttavia riesce ad imprimere una #cifra#personale interessante nel toccare molte #tematichedigenere (la violenza sessuale, il femminicidio, la sessualità femminile, il rapporto di coppia,la sorellanza, la ‘crisi’ e la cecità dell’uomo, la liberazione dei generi) in #prospettiva#femminista, realizzando momenti filmici di forte intensità e profondità, grazie soprattutto alla #sceneggiatura, vero punto di forza del film, scritta dalla regista a quattro mani con #CelineSciamma, riferimento del cinema francese, altresì riuscendo a rappresentare il genere femminile in maniera #libera, fuori dai canoni da #malegaze. Roboante e riflessivo, chiassoso e lucido, punk ed incisivo, ironico e a tratti divertente, #LeDonneAlBalcone aggiunge un tassello ulteriore nel percorso di rappresentazione/emancipazione femminile, di presa di consapevolezza maschile e di trasformazione positiva della società civile tutta. Da vedere!
Alessandra Quagliarella

About Alessandra Quagliarella
Di Bari dove ha frequentato il liceo classico Socrate e si è laurea in Giurisprudenza. Da sempre appassionata di cinema. Nel 2013 ha frequentato il Seminario residenziale di Critica Cinematografica organizzato dalla rivista di settore I duellanti nell'ambito del Bobbio Film Festival ideato e curato dal maestro Marco Bellocchio, nonché il corso di Storia del Cinema presso l'Uniba - Università di Bari a.a.2012/2013. Ideatrice della rubrica "Cinema e Psiche" su Cinemagazzino, rubrica che si propone una riflessione sulle vicende dell’animo umano tramite l’analisi del linguaggio espressivo di quel cinema che se n’è occupato. Nel 2015-2016 ha curato e condotto due trasmissioni sul cinema: 'Sold Out Cinema' e 'Lanterna Magica, 'entrambe su Controradio Bari. Nel 2023 ha curato la rassegna cinematografica collegata al Corso diretto dalla prof.a Francesca Romana Recchia Luciani per le Competenze trasversali dell'Università di Bari con oggetto la Violenza di genere. Nel luglio 2023 ha collaborato alla rassegna 'Under Pressure, azioni e reazioni alla competizione' e nell'ottobre 2023 ha partecipato all'evento 'Taci, anzi parla. Il punto sulla violenza di genere' con un intervento sul film 'Una donna promettente', entrambi organizzati dall'associazione La Giusta Causa. Nell'aprile del 2024 ha curato una lezione su ' Sesso e sessualità: dalle pioniere del cinema muto al cinema femminista degli anni 70' nell'ambito del corso di Letteratura di genere della prof.ssa lea Durante all'Università di Bari. Collabora con l'Accademia del Cinema dei Ragazzi di Enziteto. In particolare approfondisce i collegamenti tra gli studi di genere e cinema.