RIEPILOGO GENNAIO 2025: MARIA, ARMAND, EMILIA PEREZ, NOSFERATU

MARIA

Regia:Pablo Larrain; Interpreti: Angelina Jolie, Pierfrancesco Favino, Alba Rorhwacher; Origine: Anno:2024; Durata: 2h 3m

#Maria del regista cileno #PabloLarrain, dopo #Jackie e #Spencer conclude la trilogia da lui dedicata alle donne iconiche del secondo ‘900. Il racconto si concentra sull’ultima settimana della vita di #MariaCallas interpretata da una molto convincente #AngelinaJolie sia per metamorfosi fisica (è in parte anche sua la voce cantata che spesso si intreccia con quella originale della Callas) che per aderenza oserei dire esistenziale da diva decadente con ‘La divina’. Questo film è una straordinaria #esperienza#emozionale e #sensoriale, #visiva e #acustica. Vita, ricordi, musica lirica, opera, teatri, amori passati, infanzia si mischiano quale #streamofconsciousness che attanaglia l’anima di Maria mentre cammina sola per i boulevard di Parigi. Maria è anche la Callas, ma non è solo la Callas; Maria è corpo, ma nello stesso tempo non esiste come corpo; Maria è tutte le arie delle opere liriche da lei cantate, tutte le #eroine#tragiche da lei, profondamente greca, interpretate in assoluta e totale #aderenza tra #personaggio e #persona, arie che fanno da contrappunto e si intersecano nel racconto quali altrettanti spazi narrativi/esplicativi della sua vita, pubblica e privata. Vivere il qui e ora mentre si vive l’allora, cercare di sopravvivere non alla fine di due amori totali e assoluti (l’opera lirica e Onassis da lei definito ‘l’uomo brutto’), ma alla fine della stessa vita giacché per una vera artista non c’è scissione tra vita e arte; instaurare quindi una fittizia lotta di forza/dipendenza con gli psicofarmaci, rifiutare il cibo per vivere appunto di ‘arie’ fino all’ultimo eneludibile atto. “Vissi d’arte, vissi d’amore”. #Maria, presentato allo scorso #festival di #Venezia dove ingiustamente non ha ottenuto alcun riconoscimento, è un film #emozionante, dal quale traspare tutto l’amore di Larrain (e nostro) per l’opera lirica e per Maria Callas. Imperdibile.

ARMAND

Regia: Halfan Ullman Tondel; Interpreti: Renate Reknsve, Ellen Dorritt Petersen, Endre Ellstveitt; Origine: Norvegia;Anno: 2024; Durata: 1h 57m

#Armand del regista e sceneggiatore norvegese #HalfdanUllmanTøndel, nipote d’arte essendo il maestro #IngmarBergman e l’attrice e regista #LivUlmann suoi nonni, è stato premiato allo scorso festival di #Cannes con la #CameradOr per il migliore lungometraggio di esordio. Alla fine dell’anno scolastico Elizabeth #RenateReknsve (brava), madre single di Armand, e Sara #ElldnDorittPetersen e Anders #EndreEllestveitt, genitori di Jon (entrambi di 6 anni), vengono convocati dalla dirigenza perché nei bagni della scuola potrebbe essersi verificata una molestia sessuale tra i due bambini. Inizia così una procedura dove (e questo è il dato più interessante del film) ad essere indagate sono le condotte dei genitori, piuttosto che il fatto concreto, dato quasi per scontato. Quindi un fllm sul #giudizio e sul #pre#giudizio, sulle #dinamiche oscure #familiari, sul #conscio e #subconscio che guidano le nostre azioni (Bergman docet). Il modo in cui il regista racconta quello che sulla carta resta un tema interessante, è però frammentario, passando da uno schema logico/lineare da indagine, ad una rappresentazione stile teatro dell’assurdo (vedi l’interminabile risata isterica di Elizabeth), ad una figurazione dei propri demoni interiori (che richiama molto #Mother di #DarrenAronofsky), con un effetto appesantito e poco coinvolgente. Vince, ma non convince. Sullo stesso tema si segnala invece l’ottimo #IlSospetto di #ThomasVinterberg con il sempre eccelso #MadsMikkelsen.

EMILIA PEREZ

Regia:Jacques Audiard; Interpreti: Karla Sofia Gascon ,Zoe Saldana, Selena Gomez; Origine: Francia; Anno: 2024; Durata: 132′

Emilia Perez del regista e sceneggiatore francese #JacquesAudiard è un film non inquadrabile in un unico genere: melodramma, polar (poliziesco e noir), telenovela kitsch, musical, in transizione da un genere all’altro come la sua protagonista Emilia. Rita Moro Castro #ZoeSaldana (molto brava), avvocata insoddisfatta di un importante studio legale di Città del Messico, viene contattata da Juan Manitas del Monte, feroce boss dei cartelli messicani della droga, perché lo aiuti ad inscenare la sua morte e successivamente permettergli di realizzare il suo più grande sogno: diventare una donna, personaggi entrambi interpretati da #KarlaSofiaGascón che porta alla sua intensa interpretazione il prezioso valore aggiunto del proprio percorso di vita. Rita accetta, l’operazione va bene e Juan inizia la sua nuova vita come Emilia Perez. Con l’aiuto di Rita, fonda un’associazione, La Lucecita, che si occupa di ritrovare i cadaveri dei #desaparecidos, inizia una storia d’amore con Epifania Flores #AdrianaPaz, che ha un passato di violenza domestica subita, e riesce a far ritornare dalla Svizzera, dove erano stati fatti trasferire, i suoi due figli e Jessi #SelenaGomez, sua moglie nella vita precedente, spacciandosi per cugina di Manitas. Ma non tutto va per il verso giusto… “Se il corpo cambia, l’anima cambia e anche la società cambia”, dice Emilia dopo la sua transizione. Tutto il film di Audiard, 72 anni solo sulla carta, è una contrapposizione tra universo #maschile/#patriarcale ed universo #femminile/#solidale. Rita è una bravissima avvocata sfruttata in uno studio dove il titolare imposta le difese verso il potenziamento dei #privilegi#maschili, sino a negare un #femminicidio che diventa suicidio; Manitas è emblema di prevaricazione, violenza, guerra e ferocia volte alla sopraffazione dell’altro per il potere; Epifania ha subito per anni violenza da parte del marito. Di fronte ad uno #scenario generale ancora fortemente #patriarcale, Audiard sembra chiedersi e dirci: cosa succederebbe se fossero le donne a governare il mondo? E se gli uomini assecondassero la loro parte femminile e si comportassero di conseguenza? Di sicuro il mondo sarebbe un posto migliore. #EmiliaPerez, che ha già fatto incetta di numerosi prestigiosi premi (#migliore#interpretazione#femminile allo scorso festival di #Cannes per tutte le quattro attrici principali, oltre vari #GoldenGlobe) è un vero #film#trans#identitario che si diverte a sovvertire i canoni della narrazione, regalandoci una storia originale che celebra la #libertà di essere se’ stesse e la #forza della #sorellanza, vera strada per la ‘redenzione’ (come la sequenza finale suggerisce). Imprescindibile.

NOSFERATU

Regia: Robert Eggers; Interpreti: Lily Rose Depp, Nicholas Hoult, Bill Sarsgard, Willem Dafoe; Origine: Regno Unito, Usa; Durata: 2h 12m

#Nosferatu del regista e sceneggiatore statunitense #RobertEggers è l’ennesima rappresentazione del #mito del #Vampiro. Liberamente ispirato all’omonimo film del 1922 di #FriedrickMurnau che omaggia ampiamente, unitamente agli altri capisaldi del genere (#NosferatuIlPrincipedelleTebebre di #WernerHerzog, #DraculadiBramStoker di #FrancisFordCoppola e anche #LEsorcista di #WillemFriedkin), il film di Eggers riesce tuttavia a trovare una sua cifra personale, sia rispetto all’estetica che alla tematica. La storia narra l’ossessione che lega Ellen Hutter #LilyRoseDepp (molto convincente), giovane sposa di Thomas Hutter #NicolasHoult, ed il Vampiro che la/li perseguita, il conte Orlock #BillSarsgard. Scenografie, ambientazioni (girato tra Praga e la Transilvania), costumi e fotografia di #JarinBlaske, che crea una suggestiva luce rarefatta e nebbiosa, contribuiscono a ricreare una perfetta atmosfera da #racconto#gotico, espressione di una #cifra#estetica fortemente #autoriale. Ma è soprattutto nella #tematica che Eggers esplora in una nuova direzione con il personaggio di Ellen, di sicuro quello più affascinante ed interessante del film, la quale, liberata da corsetti, lacci ed etere come la cultura dominante/patriarcale impone di imbrigliarla, grazie all’intervento del professor Albin von Franz #WillemDafoe, un erudito esperto di occulto, lungi dal subire il Vampiro, diventa parte attiva. “Vieni da me” sospira nel bellissimo prologo del film; infine “Sono pronta”, agendo il suo (di Orlock), ma anche proprio desiderio e ponendo fine a Nosferatu ed alla peste, in un abbraccio finale emblema dell’inestricabile intreccio di #Eros e #Thanatos. “In un’altra vita saresti stata una sacerdotessa di Iside”, dice il professor Franz ad Ellen, cioè in una cultura nella quale il suo ‘sentire oltre’ e la sua sensibilità non sarebbero state bollate come espressioni isteriche di inferiorità femminile, ma anzi valorizzate e stimate. In questo senso l’opera di Eggers rilegge la storia del Vampiro in chiave #femminista. Una storia che ancora attira, a giudicare dal grande successo di questo film soprattutto tra le giovani generazioni (l’immagine di Ellen con un mazzolino di fiori tra le mani è già virale). Quando i confini tra vita e morte si fanno più flebili (vedi guerre e immagini di guerra, vedi il rapporto vita/morte modificato dal digitale), il non morto (Nosferatu) ritorna tra noi vivi sempre più smaterializzati per stabilire nuovi confini tra vita e morte in un paradigma post umano.

Alessandra Quagliarella

About Alessandra Quagliarella

Di Bari dove ha frequentato il liceo classico Socrate e si è laurea in Giurisprudenza. Da sempre appassionata di cinema. Nel 2013 ha frequentato il Seminario residenziale di Critica Cinematografica organizzato dalla rivista di settore I duellanti nell'ambito del Bobbio Film Festival ideato e curato dal maestro Marco Bellocchio, nonché il corso di Storia del Cinema presso l'Uniba - Università di Bari a.a.2012/2013. Ideatrice della rubrica "Cinema e Psiche" su Cinemagazzino, rubrica che si propone una riflessione sulle vicende dell’animo umano tramite l’analisi del linguaggio espressivo di quel cinema che se n’è occupato. Nel 2015-2016 ha curato e condotto due trasmissioni sul cinema: 'Sold Out Cinema' e 'Lanterna Magica, 'entrambe su Controradio Bari. Nel 2023 ha curato la rassegna cinematografica collegata al Corso diretto dalla prof.a Francesca Romana Recchia Luciani per le Competenze trasversali dell'Università di Bari con oggetto la Violenza di genere. Nel luglio 2023 ha collaborato alla rassegna 'Under Pressure, azioni e reazioni alla competizione' e nell'ottobre 2023 ha partecipato all'evento 'Taci, anzi parla. Il punto sulla violenza di genere' con un intervento sul film 'Una donna promettente', entrambi organizzati dall'associazione La Giusta Causa. Nell'aprile del 2024 ha curato una lezione su ' Sesso e sessualità: dalle pioniere del cinema muto al cinema femminista degli anni 70' nell'ambito del corso di Letteratura di genere della prof.ssa lea Durante all'Università di Bari. Collabora con l'Accademia del Cinema dei Ragazzi di Enziteto. In particolare approfondisce i collegamenti tra gli studi di genere e cinema.

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