
Otto anni sono passati…e anche più, tenendo conto del giorno in cui ci siamo conosciuti, e in tutto questo tempo non ci siamo mai scambiati una parola seria su di un ragionamento serio.
Non parlo di sofferenze. Voglio dire che mai, in nessuna occasione, noi abbiamo cercato di discutere, di riflettere insieme sulla realtà delle cose.
Eccoci al punto! Non mi hai mai capita…Siete stati molto ingiusti con me, Torvaldo; papà prima, tu dopo.
Non mi avete mai voluto veramente bene. Vi divertiva rimanere in adorazione davanti a me, ecco tutto. E’ così Torvaldo: quando stavo con mio padre, egli mi esponeva le sue idee, e io le condividevo. Se pensavo diversamente, non me ne facevo accorgere. La cosa lo avrebbe contrariato. Mi chiamava la sua piccola bambola, e giocava con me, come io giocavo con le mie bambole. Poi, sono entrata in casa tua…
Voglio dire che dalle mani di mio padre, sono passata nelle tue. Tu hai sistemato tutto secondo il tuo gusto, e io questo tuo gusto condividevo, o almeno facevo finta di condividere. Non lo so. Forse un po’ una cosa, e un po’ l’altra. Se guardo al passato mi sembra di essere vissuta qui come una mendicante: alla giornata. Per guadagnarmi da vivere ho dovuto fare delle piroette per te, e questo ti divertiva tanto.
Credevo di essere felice in questa casa, ma non lo sono mai stata. Ero soltanto allegra, ecco. La mia vita! Con mio padre una pupattola; con te, una bambola grande. E i nostri figli le mie bambole….
Mio caro Torvaldo, non sei uomo che può educarmi per farmi diventare la moglie che ti necessita.
Io devo anzitutto pensare ad educare me stessa. Ma tu non sapresti aiutarmi, devo fare da sola, per questo ti lascio.
Casa di bambola
Henrik Ibsen

About Alessandra Quagliarella
Di Bari dove ha frequentato il liceo classico Socrate e si è laurea in Giurisprudenza. Da sempre appassionata di cinema. Nel 2013 ha frequentato il Seminario residenziale di Critica Cinematografica organizzato dalla rivista di settore I duellanti nell'ambito del Bobbio Film Festival ideato e curato dal maestro Marco Bellocchio, nonché il corso di Storia del Cinema presso l'Uniba - Università di Bari a.a.2012/2013. Ideatrice della rubrica "Cinema e Psiche" su Cinemagazzino, rubrica che si propone una riflessione sulle vicende dell’animo umano tramite l’analisi del linguaggio espressivo di quel cinema che se n’è occupato. Nel 2015-2016 ha curato e condotto una trasmissione sul cinema "Sold Out Cinema" su Controradio Bari.