Regia: Pete Docter; Origine: USA; Anno: 2015; Durata: 94’
La vita di Riley è quella di una normale bambina di 11 anni: a far sì che provi tutte le emozioni necessarie ci pensano Tristezza, Disgusto, Rabbia, Paura e soprattutto Gioia, installati in un comodo quartier generale dentro la sua testa. Le cose si complicano quando i genitori decidono di trasferirsi dal Minnesota a San Francisco e le certezze dell’infanzia si scontrano con un ambiente e situazioni nuovi e sconosciuti.
Da sempre maestri nel mettere in scena i sentimenti e le emozioni, gli autori della Pixar si mantengono, ancora una volta, all’altezza delle aspettative.
Inside out immagina che nella testa di ogni individuo le emozioni siano creaturine che lavorano insieme per far sì che ciascuno interagisca bene con gli altri e, appunto, provi emozioni. Il film è quindi quasi tutto ambientato all’interno della testa di Riley, dove Gioia, nata esattamente insieme alla bambina, coordina il lavoro di Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto, cercando di fare in modo che i ricordi di Riley siano soprattutto felici.
Il fulcro della storia è il momento di passaggio dall’infanzia alla preadolescenza, simboleggiato dal trasloco dal Minnesota a San Francisco e da tutte le novità che Riley deve affrontare: nuova scuola, nuovi amici, nuova casa. La fase di passaggio che ogni bambino si trova ad affrontare, quel periodo che comporta spesso un cambio di amicizie, interessi e carattere, con i genitori disorientati di fronte a un comportamento diverso da quello cui erano abituati, che spesso si manifesta nel voler maggiore spazio e tempo lontano dalla famiglia; questa fase è vissuta dalle emozioni di Riley come una crisi terribile, con un alto rischio di risvolti negativi nella vita della bambina. Soprattutto Gioia, abituata ad avere il controllo pressoché esclusivo della situazione, si ritrova ad affrontare una sorta di “invasione di campo” da parte di Tristezza, da sempre lasciata ai margini perché considerata dannosa, che vuole invece partecipare maggiormente. Sbalzate fuori dal centro di comando, le due intraprenderanno un viaggio di ritorno che le porterà a capire come solo la collaborazione potrà guidare Riley in questo momento così delicato e aiutarla a superarlo.
La delicatezza e la consueta ironia con cui la storia viene narrata rendono il film perfetto. I concetti più difficili del funzionamento della mente umana (la memoria a breve e lungo termine – con i ricordi che sono piccole sfere del colore corrispondente all’emozione a cui sono associati, l’inconscio, il sonno e i sogni, il pensiero astratto) sono illustrati in modo chiaro e semplice, riuscendo a stupire ancora una volta per la qualità di un lavoro rivolto non solo ai bambini, ma anche agli adulti (tanto che si vorrebbero vedere ulteriori seguiti che mostrassero cosa succede alle Emozioni durante l’adolescenza e l’età adulta).
Con una qualità tecnica sempre di altissimo livello, una storia coinvolgente e commovente, personaggi a cui ci si affeziona subito (oltre alle Emozioni, l’amico immaginario Bing Bong), Inside out è l’ennesimo, perfetto film Pixar, che non smette di realizzare capolavori cinematografici capaci di raccontare la vita e le persone in modo unico.

About Alessandra Pirisi
Tra i fondatori di Cinemagazzino, ne è stata redattrice e collaboratrice fino al dicembre 2018. Laureata all’Università di Bologna in Lettere moderne. I suoi interessi vertono su letteratura (suo primo amore), teatro, danza, cinema, musica e Bruce Springsteen. Si interessa – molto – a serie tv, in particolar modo poliziesche. Ha un'ossessione totalizzante per il cinema indiano.