CAPTAIN AMERICA – THE WINTER SOLDIER

Captain-America-The-Winter-SoldierRegia: Anthony e Joe Russo
Anno: 2014
Origine: USA
Durata: 136′

Il nuovo Captain America – non c’è che dire – delude un po’ le aspettative. Non è mai facile realizzare un sequel e ancor meno delle saghe che vengono ad intrecciarsi come quella degli Avengers e le singole pellicole dedicate ai membri del super team della Marvel.
Le attese più grandi vengono deluse soprattutto dalla scenograficità poco sfruttata del cattivo, il Soldato d’Inverno. Trascurando la sua triste somiglianza con Adam Kadmon di Mistero, non c’è dubbio che la tuta d’assetto antisommossa e un braccio di ferro digitalizzato sortiscano un certo effetto sugli spettatori, che però non godono di sufficienti scene in cui egli sia protagonista. È un villain che non convince totalmente, relegato nello sfondo di una vicenda a cui però dà il titolo.
Escludendo l’efficace colpo di scena, qualche sequenza d’azione e la decisamente ben girata battaglia finale, mancano dialoghi o scene che accentuino l’aura di pericolosità del personaggio antagonista e approfondiscano i motivi che lo spingono ad agire dalla parte dei “cattivi”. Anche in questo caso la motivazione che viene data è troppo
 semplice, al di là di un’apparente complessità iniziale che annoia.

Certo, nemmeno il primo capitolo poteva considerarsi un capolavoro della cinematografia action, ma di sicuro offriva molti più spunti grazie allo sfondo tematico della seconda Guerra Mondiale e un uso ben più scenico del villain Teschio Rosso.
Si arriva quindi all’altra nota dolente del film: il cast. L’interpretazione di Chris Evans è poco efficace, il suo Captain America ricalca l’immagine dell’eroe tutto cuore e muscoli, ingenuo ma in grado al tempo stesso di decapitare i nemici con il proprio scudo. Samuel L. Jackson (Nick Fury) oramai sa interpretare solo ruoli uguali a se stessi, e in questo caso il suo personaggio non è molto diverso dal reclutatore di Vin Diesel in XXX. Scarlett Johansson (Vedova Nera) è bella e affascinante ma niente di più, lo sarebbe anche stando zitta in coda al supermercato mentre fa la spesa: oltre ai primi piani non sa offrire altro. Robert Redford, infine, rimane il mostro sacro che conosciamo ed è pertanto intoccabile, ma da solo non può salvare il film. Merita invece una menzione particolare il poco cinematograficamente sfruttato Frank Grillo, uno dei cattivi che, sempre ironico, sa dare quel tocco che ci vorrebbe ad un villain come si deve.
La scena più memorabile del film resta ad ogni modo quella del Generalissimo Stan Lee nel ruolo dell’inserviente del museo di Captain America, che di fronte alla vecchia tuta “presa in prestito” dallo stesso Capitano per ritrovare il vecchio se stesso afferma «Orca miseria! Stavolta davvero mi licenziano!».

Il film tutto sommato non è un cattivo film, ma a differenza dei colleghi Avengers Iron Man e Thor manca di brio, anche se resta di gran lunga meglio di Hulk (che ha fatto rimpiangere il telefilm con Lou Ferrigno). Scene d’azione ben girate ed effetti speciali riescono a condire bene il tutto impedendo agli spettatori di annoiarsi e lasciandoli andare a casa abbastanza soddisfatti (ma solo nel caso in cui non ci fossero altri film più interessanti da andare a vedere e, avendo visto il primo, volessero togliersi lo sfizio di guardare anche il sequel).
Una nota di demerito va però agli incauti spettatori che, dopo aver assistito solo al primo trailer dopo gli iniziali titoli di coda, si sono persi la scena finale all’interno del museo di Capitan America che, se pur breve, lascia aperta la strada ai prossimi sequel.
Ricordatevi: i film finiscono solo alla fine!

di Michele Fornelli

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