ANTEPRIMA DAL TAOFILMFEST: JERSEY BOYS

clint east

Regia: Clint Eastwood; Interpreti: John Lioyd Young, Erich Bergen, Vincent Piazza, Michael Lomenda, Christopher Walken; Anno: 2014; Origine: USA; Durata: 134′

Quando l’età non è un limite reale ma solo mentale. Clint Eastwood, alla “giovane” età di 84 anni stupisce doppiamente: non solo per essersi messo dietro la macchina da presa ultra ottantenne, ma anche per aver scelto questa fase della sua vita per cimentarsi con un genere a lui totalmente nuovo come il musical. Così è nato Jersey Boys: la storia di quattro ragazzi del New Jersey che si uniscono per formare uno dei gruppi rock divenuti icona durante gli anni ’60, i “Four Seasons”.

La sessantesima edizione del Taofilmfest è stata scelta da Clint Eastwood per mostrare il suo film in prima europea. Ed è così che lo splendido teatro antico taorminese, gremito di gente, si è animato sulle note dei più conosciuti brani dei Four Seasons. La musica è stata senza dubbio la grande protagonista della serata: tra il pubblico c’era infatti chi applaudiva in concomitanza agli applausi del film e chi canticchiava cercando di imitare la voce androgina di Frankie Valli.

jersey boys

Non è da sottovalutare la genialità del regista nello scegliere come protagonisti del suo musical, quegli attori che fino a poco tempo prima avevano messo in scena sui palcoscenici di Broadway lo spettacolo teatrale sui Four Seasons. Quindi una sorta di scambio tra due mondi opposti ma al tempo stesso vicini: il teatro che diviene cinema ed il cinema che diviene teatro. Una vera e propria commistione di generi che abbatte antiche barriere che dagli antipodi separano drasticamente i due linguaggi. Ma il regista va oltre, unendo ed assimilando due universi apparentemente inconciliabili tra di loro.

Lo scegliere attori non di cinema, ma di teatro – e nello specifico veterani del musical – è stata una mossa estremamente intelligente, che ha anche permesso di evitare tutta quella schiera di prove che un attore cinematografico avrebbe dovuto fare per entrare nei ritmi serrati del musical. Tuttavia, non deve stupirci la scelta di Clint di aver messo in scena un musical, in quanto è nota la passione del regista per la musica e l’attenzione che questo vi pone durante la realizzazione dei suoi film. Alla luce di ciò si potrebbe collocare Jersey Boys un po’ come una meta obbligata e matura cui il grande regista sarebbe prima o poi approdato.

Stilisticamente parlando, è interessante l’idea di far interloquire i quattro protagonisti direttamente con la macchina da presa o, per meglio dire, con lo spettatore. È, infatti, attraverso le parole di Frankie, Bob, Tommy e Nick che la narrazione procede permettendoci di osservare la storia ogni volta da un punto di vista diverso. Grande plauso va senza dubbio alla sceneggiatura firmata da John Logan, che mantiene un ritmo della narrazione costante, trovando il giusto equilibrio tra un film musicale e biografico.

JERSEY BOYS

È evidente come Jersey Boys sia un progetto al quale Clint ha creduto molto. Eppure non è stato l’unico! Infatti, anche gli stessi Bob Gaudio e Frankie Valli hanno preso parte alla realizzazione del film come produttori esecutivi.

Per usare una metafora musicale, Jersey Boys è una voce fuori dal coro, non solo per il genere di film cui siamo stati abituati ma anche per la sua presenza nel curriculum di Eastwood. Come spiegarselo?! Ci vengono in aiuto le parole del grande Martin Scorsese: «Il cinema è una malattia: se entra nel sangue prende il sopravvento. E l’ unico antidoto ad un film è un altro film».

 

About Giulia Sterrantino

Nasce in Sicilia e dopo aver frequentato il liceo classico si trasferisce a Padova per studiare cinema. Si laurea in Spettacolo e Produzione Multimediale con una tesi sulla sceneggiatura italiana contemporanea. Il suo sogno da bambina era quello di diventare una stilista di moda. E forse lo è ancora. Ama i film fuori dal comune, i libri che nessuno ha mai letto, il viola, i rossetti, il suo cane Ulisse, fare dolci e mangiarli, passeggiare in bicicletta, girare per il mondo e tornare a casa.

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