Titolo: Regression; Regia: Alejandro Amenábar; Interpreti: Ethan Hawke, Emma Watson, David Thewlis, Lothaire Bluteau, Dale Dickey; Anno: 2015; Origine: Spagna, Usa; Durata: 106′
Una tranquilla cittadina americana è scossa da un incredibile caso di satanismo che vede coinvolti alcuni insospettabili membri della comunità. Per riportare a galla i terrificanti fatti accaduti, il detective Bruce Kenner e il Professor Kenneth Raines decidono di utilizzare la tecnica della regressione, immergendosi nei meandri delle menti dei protagonisti e provando a riportare alla luce la verità.
Regression è l’ultimo film del regista cileno Alejandro Amenábar, uno dei nomi più promettenti della cinematografia mondiale, capace di aggiudicarsi ben 7 premi Goya alla giovane età di 24 anni col suo primo lungometraggio Tesis (1996).
Il suo talento si ripropone prepotentemente con Apri gli occhi, da cui verrà tratto il visionario ramake hollywoodiano Vanilla Sky, prodotto e interpretato da Tom Cruise.
Eppure un regista capace di annoverare nella sua filmografia titoli come The Others e Agorà, questa volta sembra aver sbagliato totalmente film.
Nonostante un buon cast composto da attori come Emma Watson, David Thewlis e Ethan Hawke, Regression delude ogni aspettativa, dimostrandosi inconcludente e noioso, appigliandosi solo a ciò che la suggestione dell’argomento riesce a trasmettere al pubblico.
La sceneggiatura risulta inconcludente e mal strutturata, monotona e scontata, intervallata solo da alcuni sogni che restano l’unico brivido in un’apatia generale e distribuita per tutta la durata del film.
Il trattamento di un argomento come quello di Satana, delle messe nere, di persone incappucciate che sacrificano bambini e animali in nome del demonio è senza ombra di dubbio inquietante e riesce a incutere forte terrore, ma non può essere l’unico ingrediente nella ricetta di una pellicola vincente; non si riesce davvero ad intuire come questa storia “vera” sia stata ritenuta degna di essere portata sul grande schermo.
Riesce bene l’ambientazione, ovvero i primi anni ’90, ma in questo caso sembra essere un’arma a doppio taglio, visto che il film sembra essere davvero datato, uscito da qualche vecchio archivio delle programmazioni televisive e rispolverato per riempire qualche buco di palinsesto.
Mancano mistero e terrore e viene demolita l’attenzione dello spettatore che fino alla fine aspetta un’improvvisa svolta, attesa che dura sino ai titoli di coda, dove subentra solo un enorme delusione.
L’intreccio si intuisce in maniera assai facile e, quindi, anche quello che dovrebbe essere un colpo di scena risulta essere solo una banalità.
La recitazione degli attori è davvero spenta, tanto quanto la passione di un regista che realizza un’opera del genere. Nulla di nuovo dal punto di vista tecnico, niente di intrigante, coraggioso, solo l’esigenza di aggiungere un nuovo tassello alla propria carriera.
Regression è un film che non lascerà traccia nella mente dello spettatore, che sarà felice di cancellarlo presto dai propri ricordi, mentre lascerà un’oscura traccia nell’esaltante filmografia di Amenábar, un errore a cui rimediare presto, ritrovando finalmente la passione che scaturiva dalle sue prime prove.
Di certo questo film è la prova schiacciante che spesso le idee valgono più di grandi budget e notorietà, che in certi casi finiscono per appiattire il talento di alcuni bravissimi registi.
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About Domenico Tavolaro
Tavolaro Domenico è nato a Vico Equense (Na) il 10 giugno 1988. Si è laureato in triennale presso il D.A.M.S di Padova e successivamente ha completato gli studi laureandosi nella magistrale di Economia e Gestione delle arti e delle attività culturali all’università Ca’Foscari di Venezia, con una tesi sulle nuove tecnologie e le nuove forme di finanziamento del cinema nell’era della digitalizzazione. Durante gli studi ha svolto un tirocinio presso l’agenzia di distribuzione cinematografica Athena Cinematografica. Ha collaborato alla realizzazione del Ca’Foscari Short Film festival nel 2013 e nel 2014 e ha svolto il ruolo di giurato nella “Giuria Giovani” del Social Word Film Festival a Vico Equense (Na) nel 2015. Attualmente frequenta un master organizzato dall’Università Ca’Foscari e l’università degli studi di Udine in Film Production e Location manager e svolge un tirocinio presso la TorinoFilmLab, oltre a collaborare con il web magazine Cinemagazzino dal 2014.