Titolo: Love & mercy; Regia: Bill Polhad; Interpreti: Paul Dano, John Cusack, Elizabeth Banks, Paul Giamatti, Jake Abel; Anno: 2014; Origine: USA; Durata: 120’
La vita di Brian Wilson, componente dei Beach Boys, raccontata nel periodo del successo della band negli anni Sessanta e in quello in cui conosce la seconda moglie Melinda Ledbetter, negli anni Ottanta.
Secondo lungometraggio del regista Bill Polhad, Love & Mercy è un biopic che sceglie una strada alternativa alla semplice narrazione della vita del protagonista dall’infanzia all’età adulta (scelta fatta anche da Danny Boyle e Aaron Sorkin in Steve Jobs): la vita di Brian Wilson è raccontata attraverso periodi precisi, non eccessivamente estesi, che si susseguono attraverso un montaggio alternato che mischia flashback e flashforward in un cortocircuito temporale e spesso anche spaziale. Il focus della storia è la mente geniale e fragile del compositore dei Beach Boys, che gli permette di creare musiche e arrangiamenti bellissimi, ma allo stesso tempo mina il suo equilibrio, con voci nella testa che lo tormentano.
I periodi che si alternano sono gli anni del ritiro dal tour e di registrazione di Pet Sounds, oggi giudicato uno dei migliori album pop della storia, e del capolavoro Good Vibrations, quando la tensione provocata dalle aspettative sempre più alte, il difficile rapporto con il padre e l’uso di droghe provocano il primo crollo psicologico; e quello in cui, negli anni ottanta, Brian, psicologicamente fragile e sottoposto alla tutela dello psichiatra Eugene Landy, che lo mantiene costantemente intontito da un’eccessiva quantità di farmaci e controlla ogni singolo aspetto della sua vita, incontra Melinda, sua futura moglie, grazie alla quale sembra poter ritrovare equilibrio e serenità.
La storia è raccontata con molta sensibilità, evitando il pericolo di scadere nel patetico o di forzare troppo la drammaticità di certe situazioni, in particolare il rapporto con il padre e i disturbi psicologici del protagonista. A questo contribuisce molto l’interpretazione di John Cusack e Paul Dano, entrambi efficaci e misurati nel rendere la fragilità di Wilson, e quella di Elizabeth Banks, che dà spessore al personaggio di Melinda. Se la parte degli anni sessanta è affidata quasi esclusivamente alla recitazione di Paul Dano – che riesce a reggerla benissimo – , quella degli anni ottanta è costruita sulla relazione tra Brian e Melinda, con il contraltare di Eugene Landy (Paul Giamatti), in una dinamica più complessa, ma altrettanto ben resa. La discrezione con cui la storia è narrata emerge anche dalle inquadrature, spesso impallate da oggetti, come se ci fosse una certa reticenza nell’invadere l’intimità dei personaggi.
L’insistenza sulle sessioni di registrazione permette di mostrare l’importanza che la creazione delle canzoni e degli arrangiamenti aveva per Wilson e la sua capacità di “pensare” la musica e tradurla in composizioni geniali, come afferma uno dei musicisti con cui lavora a Pet Sounds. La maniacalità con cui fa provare e riprovare un suono o le soluzioni inusuali che adotta, sono espressione di quella sensibilità musicale fuori dal comune e della ricerca di far corrispondere il più possibile i risultati alle idee.

About Alessandra Pirisi
Tra i fondatori di Cinemagazzino, ne è stata redattrice e collaboratrice fino al dicembre 2018. Laureata all’Università di Bologna in Lettere moderne. I suoi interessi vertono su letteratura (suo primo amore), teatro, danza, cinema, musica e Bruce Springsteen. Si interessa – molto – a serie tv, in particolar modo poliziesche. Ha un'ossessione totalizzante per il cinema indiano.