LA RAGAZZA DEL MONDO

Titolo: La ragazza del mondo; Regia: Marco Danieli; Interpreti: Sara Serraiocco, Michele Riondino, Marco Leonardi, Stefania Montorsi, Pippo Delbono; Origine: Italia; Anno: 2016; Durata: 104′

Giulia appartiene a una famiglia di testimoni di Geova, ma si innamora di Libero, giovane “difficile” ed esterno alla comunità. Il loro amore li porterà a dover fare scelte che avranno ripercussioni sulle loro vite.

In una ventosa giornata di settembre, alla 73° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la Sala Perla ospita la proiezione dell’opera prima di Marco Danieli e del suo affiatato cast tecnico formato da un gruppo di amici del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Un lavoro comune e comunitario nato dalle testimonianze di alcuni ragazzi testimoni di Geova, “disassociati” dalla propria comunità religiosa per essersi innamorati di una persona “del mondo”.

È così che nasce La ragazza del mondo, storia d’amore dietro la quale si nasconde il racconto di un piccolo grande universo, quello dei testimoni di Geova e dei loro usi più intimi. Giulia (Sara Serraiocco) è la figlia perfetta, divisa tra impegni familiari, studio e adunanzereligiose, vive un’esistenza fatta di ferree regole e di scelte “giuste”. Al contrario di Libero (Michele Riondino), un giovane dai trascorsi difficili tra carcere e droga, un ragazzo “sbagliato” per la società, ma non per Giulia.

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Il loro incontro porta alla nascita di un grande amore grazie al quale i due protagonisti iniziano una ricerca difficile e travagliata: quella di se stessi. Questo li porterà a compiere azioni delle quali non si credevano capaci e ad andare anche contro quegli ideali che reputavano imprescindibili. È così che Giulia diviene una ragazza del mondo, di quel mondo che la gente di Geova disprezza, considerato fonte di peccato e di sregolatezza, il mondo di Libero e della sua libertà, un universo proibito ma affascinante.

Un passo importante per un’opera prima che parte da solide basi con la sceneggiatura originale di Marco Danieli e Antonio Manca, grazie alla quale si raccontano, non usi e tradizioni di una religione, ma come il singolo si approccia con la propria individualità alle radicate credenze comuni.

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Da un punto di vista tecnico sono i movimenti imprecisi, ma naturali, della macchina a mano che segue i due protagonisti, a raccontare un percorso di crescita lento ma inevitabile che, con dinamiche diverse, coinvolge ogni essere umano. Una pellicola innovativa nella scelta del tema e, dalla quale, si comprende l’importanza del coraggio di affrontare le piccole battaglie personali dove non è importante vincere o perdere, ma solo combattere.

Per queste sue caratteristiche la pellicola ha ottenuto importanti riconoscimenti durante la Mostra del Cinema, tra i quali il premio Lizzani 2016, conferito dall’esercente siciliano Sino Accursio Caracappa, come miglior lungometraggio italiano.

About Giulia Sterrantino

Nasce in Sicilia e dopo aver frequentato il liceo classico si trasferisce a Padova per studiare cinema. Si laurea in Spettacolo e Produzione Multimediale con una tesi sulla sceneggiatura italiana contemporanea. Il suo sogno da bambina era quello di diventare una stilista di moda. E forse lo è ancora. Ama i film fuori dal comune, i libri che nessuno ha mai letto, il viola, i rossetti, il suo cane Ulisse, fare dolci e mangiarli, passeggiare in bicicletta, girare per il mondo e tornare a casa.

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