Titolo: Indivisibili; Regia: Edoardo De Angelis; Interpreti: Marianna Fontana, Angela Fontana, Antonia Truppo, Massimiliano Rossi; Origine: Italia; Anno: 2016; Durata: 100’
Viola e Daisy sono due gemelle siamesi, unite fisicamente all’altezza del bacino, ma sono belle e talentuose. Il padre, loro manager, ne sfrutta la disabilità e le doti facendole cantare a matrimoni e festività religiose popolari.
In una di queste occasioni incontrano un medico che fa intravedere la possibilità di una vita diversa tramite un’operazione che potrebbe separarle e restituire loro un’esistenza ‘normale’. L’immagine del futuro che si apre dinnanzi entusiasma le ragazze ma spaventa la famiglia che ha interesse a non dividerle.
Il nuovo film di De Angelis, Indivisibili, presentato in Concorso alle Giornate degli Autori della 73esima Mostra del Cinema di Venezia e al Toronto Film Festival è stato, non a torto, considerato da Paolo Sorrentino come ideale candidato italiano al premio Oscar 2017 per il Miglior film in lingua straniera al posto di Fuocoammare di Rosi.
In alcune delle belle immagini del direttore della fotografia, Ferran Paredes Rubio, troviamo effettivamente qualcosa che ricorda lo stile del regista Sorrentino ne La grande bellezza. Il brutto e il bello, attrazione e repulsione si mescolano nelle grottesche figure che popolano il panfilo di Marco Ferreri, sorta di talent scout senza scrupoli che vuole non solo approfittare delle doti delle gemelle siamesi ma anche sessualmente di Daisy, la più maliziosa e audace delle due.
Le attrici protagoniste di Indivisibili sono Marianna e Angela Fontana, sorelle gemelle ma non siamesi, conosciute forse al pubblico televisivo per la loro partecipazione a Sanremo nel 2013, a X Factor 8 e Ti lascio una canzone. Qui le vediamo nella loro prima, ed eccellente, prova attoriale.
Per gli effetti speciali il regista si è rivolto al gruppo Makinarium – che ha collaborato con Garrone per il suo Il racconto dei racconti -, il cui lavoro è caratterizzato da una creazione artigianale degli effetti speciali e dall’utilizzo del digitale solo per i ritocchi. L’unione delle gemelle all’altezza del bacino non è dunque creata al pc ma resa plasticamente ed è per questo che sembra assolutamente naturale.
Le due interpreti si sono esercitate a lungo per abituarsi a muoversi praticamente come un corpo solo, camminando, correndo e nuotando legate l’una all’altra.
Indivisibili prende spunto da un fatto realmente accaduto nell’Inghilterra dei primi del ‘900 che ha ispirato il regista. Due gemelle siamesi, Daisy e Violet Hilton, frutto di una passione clandestina tra una cameriera e un uomo sposato vengono da lei affidate alla sua padrona di casa, una ricca donna che decide di sfruttarle per averne un tornaconto economico. Sono disabili ma belle e ricche di talento quindi decide di trasformarle in un fenomeno da baraccone.
La waste land che fa da sfondo alla storia di Indivisibili è il tristemente famoso Villaggio Coppola di Castel Volturno che aveva vissuto gloriosi fasti negli anni Sessanta quando era diventata un vera e propria città nella città dotata di centro commerciale, banca, chiesa, scuole e case che erano state acquistate dalla medio-piccola borghesia napoletana come sede per le loro vacanze estive sul litorale domizio.
Per varie vicissitudini legali legate all’abusivismo edilizio, qualche decennio dopo è diventata un esempio di degrado ambientale abitato per lo più da extra comunitari in stato di assoluta indigenza dato che l’immigrazione, soprattutto nigeriana è elevata in questa parte del territorio. Nel film si vede infatti una forte comunità africana, integrata perfettamente con gli altri abitanti; la “perpetua” del parroco locale è una donna di colore che parla napoletano perfettamente e la predica del prete, napoletano, è bilingue: in inglese e in vernacolo.
La religione imprime l’intero tessuto sociale, virando però in una forma di superstizione. Le due ragazze vengono strumentalizzate anche dal parroco che le porta in processione come fossero due sante e lascia che i “fedeli” le tocchino come amuleti della buona sorte o di salvezza dell’anima.
L’incontro con un medico che lavora in Svizzera fa palesare per la prima volta la possibilità che un’operazione possa finalmente separarle e prometterle una vita con identità distinte. Daisy anela follemente a di-staccarsi mentre Viola è attaccata a lei non solo nel corpo ma anche nell’anima tanto da non desiderare questa operazione che vede come la perdita di sé.
L’intervento chirurgico è osteggiato anche dal padre e dagli altri familiari che lucrano sulle loro disabilità. Il padre le ama ma il suo è un amore malato perché abbacinato dal disperato bisogno di soldi da perdere nel suo vizio del gioco.
[SPOILER] Le gemelle hanno 18 anni e il diritto legale di decidere della propria vita, di fuggire dove credono di trovare la salvezza ma precipitano in un inferno di lussuria e perversione e dal panfilo di Ferreri, come angeli caduti, si gettano in mare. ‘Salvate’, dai loro stessi aguzzini, padre e prete, vengono vestite da Madonne per farle inscenare l’ultima delle farse, la novella del figliol prodigo ed essere esposte al pubblico adorante di devoti che toccano il sangue delle loro mani segnate dalle stimate. [SPOILER]
Le musiche originali di Enzo Avitabile muovono le corde emozionali insieme alla suggestiva fotografia. Nella scena in cui alle due gemelle viene commissionata, da un ragazzo napoletano, una serenata d’amore per la donna di colore con la quale sta per sposarsi, come è uso e costume in alcune zone di Napoli prima del matrimonio, la loro voce soave risuona tra le carcasse di piscine svuotate e i ruderi di vecchie costruzioni in disuso come un ultimo grido di vita in un mondo post apocalittico.
Il brutto e il bello di nuovo si allacciano in maniera stretta, legati indissolubilmente proprio come le due protagoniste del film.

About Ivana Mennella
Partenopea di nascita e spirito, ma milanese di adozione, si trasferisce all’ombra della bela Madunina nel 2007. A 10 anni voleva fare la regista. A 20 la traduttrice per sottotitolaggio e adattamento dialoghi. A 30 la sceneggiatrice. A 40 sa con certezza una sola cosa ossia che il cinema è ancora e resterà sempre la sua più grande passione.