Regia: Claudio Cupellini; Interpreti: Elio Germano, Astrid Berges-Frisbey, Valerio Binasco, Elena Radonicich, Antoine Oppenheim; Origine: Italia, Francia; Anno: 2015; Durata: 125′
Il terrazzo di un hotel di lusso diviene il luogo dell’incontro tra due vite. Il tempo di una sigaretta, di dire “Bounjour. Je m’appelle Fausto”, il tempo del loro primo incontro sarà quello necessario a modificare in maniera inesorabile i loro percorsi e cambiare tutto drasticamente. Una scintilla che scoppia subito, la voglia di conoscersi sempre più velocemente, conducono Fausto e Nadine a fare scelte sbagliate e a pagarne, con la loro stessa libertà, l’alto prezzo.
Sin dall’incipit Alaska si costruisce sul rapporto tra i due giovani protagonisti che non fanno altro che inseguirsi, come in un labirinto nel quale non riescono a trovare mai la vita d’uscita.
Un labirinto fatto di amore, sogni, dolore, paura, morte e all’interno del quale si nasconde un Minotauro: è il locale che Fausto decide di gestire, la discoteca Alaska che porterà la coppia davanti a delle scelte difficili da sopportare.
Un melò moderno, scritto e diretto da Claudio Cupellini a cui va il merito, insieme agli sceneggiatori del film, di aver costruito due personaggi complessi, contradditori e forse per questo spudoratamente reali.
Due giovani del nostro tempo che vivono l’amore in maniera impulsiva, passionale, ma anche con la forza dell’attesa e la speranza di riuscire a farcela nonostante le difficoltà, le insidie e i problemi. In un mondo nel quale l’unica certezza possibile è quella di credere in dei sogni che forse non si realizzeranno mai, Fausto e Nadine si muovono come delle pedine all’interno di una scacchiera dai mille ostacoli, nella quale la disperazione e l’ambizione camminano di pari passo intralciando il loro percorso.
Due eroi moderni che non fanno altro che cadere e rialzarsi per tutta la durata del film, due protagonisti che a differenza di molti altri del nostro cinema, riescono a compiere un percorso di vita che li fa crescere e prendere consapevolezza di se stessi e dei propri limiti, rimanendo sempre e comunque artefici del proprio destino e scoprendo non solo il mondo che li circonda, ma anche la loro stessa anima.
Un film nel quale nulla succede per caso e dove ogni avvenimento, ogni errore ricade sulla persona di chi lo compie, una spada di Damocle sospesa sulla testa e pronta a colpire da un momento all’altro.

About Giulia Sterrantino
Nasce in Sicilia e dopo aver frequentato il liceo classico si trasferisce a Padova per studiare cinema. Si laurea in Spettacolo e Produzione Multimediale con una tesi sulla sceneggiatura italiana contemporanea. Il suo sogno da bambina era quello di diventare una stilista di moda. E forse lo è ancora. Ama i film fuori dal comune, i libri che nessuno ha mai letto, il viola, i rossetti, il suo cane Ulisse, fare dolci e mangiarli, passeggiare in bicicletta, girare per il mondo e tornare a casa.