32TFF – FOR SOME INEXPLICABLE REASON/ FRASTUONO/ THE DISAPPEARANCE OF ELEANOR RIGBY

FOR SOME INEXPLICABLE REASON
(in Concorso)

van-valami-furcsa-es-megmagyarazhatatlan1Titolo originale: VAN valami furcsa és megmagyarázhatatlan; Regia: Gàbor Reisz; Interpreti: Áron Ferenczik, Miklós Horváth, Bálint Györiványi; Anno: 2014; Origine: Ungheria; Durata: 96′

Aron è un ragazzo ungherese di ventinove anni. Vive a Budapest, è  laureato, disoccupato, mantenuto ed è appena stato lasciato dalla fidanzata. Le sue giornate sono totalmente inconcludenti e la sua vita è un enorme punto di domanda. A lui questo sembra non interessare, nonostante le pressioni della madre affinchè si cerchi un vero lavoro. Un giorno, fortuitamente, acquista un biglietto per Lisbona. Che questa sia l’occasione per svoltare definitivamente?
Non è a causa della crisi economica che il nostro protagonista non trova lavoro ma, semplicemente, perché non lo cerca. Aron appartiene a quella generazione di trentenni dai buoni sentimenti ma immaturi, che non sono mai cresciuti, anche perché oppressi da genitori troppo apprensivi: il risultato è una enorme perdita di tempo, tra buoni propositi quotidianamente disattesi e qualche improbabile lavoretto. Un circolo vizioso da cui è difficile affrancarsi.  La vita è una corsa faticosa ma un buon punto di partenza sarebbe conoscere almeno la propria direzione. Sorprendente opera prima del regista ungherese con spiccate note autobiografiche (per sua stessa ammissione). Con sofisticata ironia e sagace sarcasmo, ci viene raccontata una storia semplice ma tremendamente vera,  pur con qualche spennellata di surrealismo.  I personaggi sono uno più spassoso dell’altro (dopo Aron, suo padre è quello più riuscito), gli scambi di battute memorabili. Budapest è l’altra grande protagonista del film.
Stando agli umori captati in sala, potrebbe vincere il premio del pubblico.

VOTO: 7

FRASTUONO
(in Concorso)

frastuonoRegia: Davide Maldi; Interpreti: Iaui Tat Romero, Angelica Gallorini, Alice Bianconi, Lorenzo Fedi, Elia Zampini, Alessandro Fiori, Father Murphy; Anno: 2014; Origine: Italia; Durata: 81′

Iaui e Angelica sono due ragazzi che vivono nei pressi di Pistoia. La loro passione è la musica: lui compone musica elettronica, lei canta musica punk. Le loro vite corrono parallele senza nessi apparenti, incrociandosi appena in qualche occasione.
“Mai più azzeccato fu un titolo”: in questo film il protagonista è letteralmente il frastuono. Lo spettatore è sottoposto a fastidiosi e improvvisi rumori prodotti da azioni quotidiane, dalla musica elettronica martellante, dagli acuti della voce di Angelica. Davvero pochi dialoghi (tutti di circostanza e solo appena udibili). Il tentativo sarebbe quello di rappresentare l’incomunicabilità generazionale tra adolescenti e adulti. Iaui e Angelica sono entrambi incapaci di comunicare con le parole, oppure non vengono ascoltati, con il risultato che si isolano dalla società circostante: lui si mette le cuffie e passeggia per le montagne, lei si chiude nella sua stanza. Ma dove voglia arrivare non è chiaro.
Questo film non andrebbe guardato ma prima di tutto ascoltato. Come detto, sono i suoni, prima delle immagini, a farsi carico della comunicazione.  Purtroppo per il pubblico è davvero una inutile sofferenza (molte persone non hanno resistito). Prima di entrare in sala avrebbero dovuto distribuire, come si fa con gli occhiali 3d, qualche DPI (dispositivo di protezione individuale), di quelli che si usano nelle fabbriche. Un esperimento di ostentata anticonvenzionalità.

VOTO: 4

THE DISAPPEARANCE OF ELEANOR RIGBY
(Festa mobile)

the-disappearnce-of-eleanor-rigbyTitolo originale: The disappearance of Eleanor Rigby: Him and Her; Regia: Ned Benson; Interpreti: James McAvoy, Jessica Chastain, Viola Davis, Bill Hader, Isabelle Huppert; Anno: 2013; Origine: USA; Durata: 190′

Il lento declino della storia d’amore tra Conor (James McAvoy) e Eleanor (Jessica Chastain) dopo un tragico evento. La stessa vicenda viene raccontata da due film distinti, Him e Her, ognuno dei quali intraprende il punto di vista di uno dei due protagonisti. Si vede così come lo stesso problema venga vissuto da due psicologie differenti, e questo è reso da espedienti narrativi e tecnici. I due film sono stati presentati nella versione divisa al Toronto Film Festival del 2013, mentre esiste una versione tagliata e montata che comprende entrambi i film, dal titolo Them, proiettata alla 67° edizione del Festival di Cannes.
Il regista ha concentrato tutti gli sforzi su questo peculiare sdoppiamento dei punti di vista ma forse ha trascurato eccessivamente la sceneggiatura, scadendo spesso nella banalità e nella prevedibilità. Dal punto di vista tecnico il film è ben girato, davvero nulla si può rimproverare. I due titoli si rafforzano e si completano vicendevolmente, motivo per il quale andrebbero visti entrambi.

VOTO: 6

About Frank Stable

Nasce a Moncalieri (TO) il 30 Maggio 1992, si laurea nel 2018 in Medicina e Chirurgia presso la facoltà di Torino. Benché in famiglia abbia sempre respirato una certa attenzione al cinema la vera passione nasce durante il Liceo Scientifico grazie alla preziosa e ispirante programmazione del canale satellitare "CULT". Sarà il film "Vodka Lemon" di Hiner Saleem a sancire la svolta e trasformare l'interesse in passione.‎ Al di fuori del cinema i suoi interessi sono per le automobili, i viaggi e la fotografia di viaggio, la tecnologia e la grafica.

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