OMAGGIO ALLA FABBRICA DI CIOCCOLATO

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Come si coltiva la fantasia? Con il cuore o con la mente?
(Willy Wonka, Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, 1971)

Dal libro di Roal Dahl Charlie and the chocolate factory sono stati tratti due film: Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato (1971) e Charlie e la fabbrica di cioccolato (2005), diretti rispettivamente da Mel Stuart e da Tim Burton.

Tim Burton non ha bisogno di presentazioni, Mel Stuart invece nella sua carriera ha diretto o prodotto più di 180 lungometraggi, senza però ottenere particolare successo, eccetto per il film di cui stiamo per parlare.

Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato rispecchia l’offerta cinematografica dei film Disney dell’epoca (dello stesso anno è Pomi d’ottone e manici di scopa con Angela Lansbury e David Tomlinson) e tutt’oggi continua ad essere trasmesso in televisione, specie nel periodo natalizio. La produzione del film è legata al lancio sul mercato di una nuova barretta di cioccolato della compagnia dolciaria Breaker Confections, poi rinominata The Willy Wonka Candy Company. Il lungometraggio vede numerosi cambiamenti rispetto alla storia narrata da Dahl. Un esempio è il personaggio di Slugworth, rivale di Wonka appena citato nel libro, che assume un ruolo più rilevante all’interno del plot del film.

Il ruolo di Willy Wonka viene affidato a Gene Wilder dopo il rifiuto di altri attori, rifiuto causato da altri impegni (Spike Milligan, Jon Pertwee e Ron Moody). L’entrata in scena di Willy Wonka, costruita dallo stesso Wilder, differisce da quella proposta da Dahl nel suo libro e, anche per via degli altri cambiamenti in sceneggiatura, lo scrittore criticò il film per non aver posto abbastanza attenzione sul protagonista Charlie e troppa su Willy Wonka.

Anche durante la pre produzione del film di Tim Burton il personaggio di Willy Wonka acquista spessore, eliminando l’abbozzo di sceneggiatura che lo ritrae come una figura paterna di Charlie. Prima di affidare la parte a Johnny Depp la produzione del film aveva pensato a Robin Williams, Robert De Niro, Nicolas Cage e Jim Carrey.

Nonostante l’attenzione per tale personaggio, Willy Wonka assume sfaccettature differenti nei due film. Il Gene “Wonka” Wilder è un protagonista molto genuino senza complessi che si rapporta subito cordialmente con i suoi ospiti e dà accenni di pazzia solo per mettere alla prova la correttezza e la fedeltà del piccolo Charlie nel momento in cui il plot si focalizza sulla lotta commerciale fra dolciari. Al contrario il personaggio Johnny “Wonka” Depp rispecchia più le tematiche care a Tim Burton anche a livello estetico: il colorito della sua pelle ricorda il pallore della sua morte e la comunicazione con le persone non è la priorità poiché il suo unico interesse è il cioccolato, causa di diverbi con il padre dentista. Proprio il rapporto col genitore, personaggio assente nel libro di Dahl, è cardine di questo film.

Nonostante i diversi script e le conseguenti scelte registiche dei film, la storia narrata da Roal Dahl, è capace di infondere gioia e spirito natalizio. Per celebrare questo racconto, vogliamo accostare fra loro le tre opere citate ricordando alcuni momenti della storia de La Fabbrica di Cioccolato.

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About Giulia Scalfi

Dopo la laurea triennale DAMS con la tesi Da Caramel a E ora dove andiamo?: Il Cinema di Nadine Labaki, consegue la laurea magistrale in Scienze dello Spettacolo e Produzione Multimediale discutendo la tesi Evoluzione del montaggio e del sonoro nella saga di James Bond. Il particolare interesse per il linguaggio cinematografico la porta a concentrasi maggiormente sulla struttura dei film e sulle scelte stilistiche. E' stata conquistata dal cinema grazie a film come Effetto Notte, Frankenstein Junior e Chicago. Non può negare la profonda stima nei confronti di Quentin Tarantino e Robert Rodriguez nonostante provi una profonda ammirazione per le cineaste di ieri e di oggi.

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