Regia: Jon Turteltaub
Anno: 2013
Origine: USA
Durata: 105′
Sam, Archie, Paddy e Billy sono dei “magnifici 4” amici nei magnifici anni Cinquanta, in quell’età spensierata e complice in cui si instaurano spesso saldi rapporti di affetto destinati a durare nel tempo.
Dopo 58 anni li ritroviamo, infatti, ancora insieme (tra rughe, capelli brizzolati e problemi alla prostata) in una goliardica rimpatriata a Las Vegas per l’addio al celibato di Billy, che sta per sposare una ragazza di 35 anni più giovane.
Gli elementi per una commedia leggera e di poche pretese ci sono tutti. Il calibro attoriale dei nostri quattro protagonisti fa il resto.
Robert De Niro, Michael Douglas, Morgan Freeman e Kevin Kline, famosi per film come Il padrino, Un giorno di ordinaria follia, Le ali della libertà, Il grande freddo, si concedono una vacanza tra alcool, donne e divertimento, mix perfetto per svagare se stessi e gli spettatori.
E infatti si ride nel film! C’è una nota comica piazzata nella sceneggiatura. Una.
Billy annuncia il suo matrimonio in una call conference a 4 che ricorda quelle ben più strutturate e divertenti di Sex & the City:
Archie: “Billy sposera’ una bambina…”
Billy: “Ma non è una bambina! Ha quasi 32 anni!”
Archie: “Billy, io ho un’emorroide che ha 32 anni.”
Il resto dei dialoghi del film, quando non sono scontati, sembrano a volte lasciati in sospeso. Ci sono momenti di stasi che si riempiono a fatica perchè non sorretti da una reale forza narrativa.
È una pellicola fatta di silicone come le protuberanze delle avvenenti signorine che agitano la loro bellezza per tutta la durata del film.
Ma non si può gridare al solito volgare sfruttamento del corpo femminile, no. Per un attimo c’è una bizzarra parità dei sessi perché anche all’esibizione del corpo maschile viene dedicata qualche breve inquadratura. Suggestiva.
Il dj di una festa in piscina, in colorato costume adamitico, scuote i “gioielli di famiglia” a due millimetri dal viso di uno stanco De Niro che sembra quasi a disagio, come se si chiedesse cosa ci faccia lì, all’elezione di Miss Qualcosa, nella piscina di un lussuoso hotel di Las Vegas, o… cosa ci faccia in quel film.
In quel momento si è confusi tra imbarazzo e tristezza. D’improvviso la mente divaga in un cinematografico amarcord in cui loro, i “magnifici quattro” attori, spaventavano o emozionavano in modo convincente, in film di tutt’altro stile e produzione.
A poco serve l’ottimo doppiaggio che fa aderire voci e toni familiari a quei volti noti.
Si resta comunque perplessi.
Ci si fa una domanda e ci si dà una risposta, come proponeva un simpatico Marzullo a un’indegna ora della notte: ma c’era proprio bisogno di fare questo film? A mio avviso, la risposta è: anche no.

About Ivana Mennella
Partenopea di nascita e spirito, ma milanese di adozione, si trasferisce all’ombra della bela Madunina nel 2007. A 10 anni voleva fare la regista. A 20 la traduttrice per sottotitolaggio e adattamento dialoghi. A 30 la sceneggiatrice. A 40 sa con certezza una sola cosa ossia che il cinema è ancora e resterà sempre la sua più grande passione.