
WOODY ALLEN – UNA DICHIARAZIONE D’AMORE
Oggi compie 85 anni uno degli autori più prolifici e brillanti di Hollywood.
Poliedrico, ironico e adorabilmente nevrotico, Woody Allen ha firmato capolavori come Io e Annie (1977), commedia romantica che riflette sulle relazioni di coppia; Match Point (2005), thriller psicologico che indaga sul ruolo del caso nella vita umana; Tutti dicono I love you (1996) commedia musicale ambientata tra Parigi, Venezia e Manhattan sue città d’elezione insieme a Roma; Settembre (1987) splendido dramma introspettivo girato totalmente in interno e ingiustamente sottovalutato che vi invitiamo a recuperare e vedere.

Leone d’Oro alla carriera nel 1995, Woody Allen con i suoi 50 film, di cui 30 come protagonista, si è cimentato in tantissimi generi tra cui quello fantascientifico con il film Il dormiglione (1973), il falso documentario con Accordi e disaccordi (1999) e il film in costume con Amore e guerra (1975). Non ha disdegnato anche l’utilizzo della pellicola in bianco e nero in Ombre e nebbia (1991) che ottenne il Nastro d’Argento nel 1993 per la migliore fotografia di Carlo Di Palma con cui Allen instaurò un duraturo sodalizio artistico.

Se si pensa al Woody Allen attore non si può non citare il grande e compianto Oreste Lionello che l’ha doppiato in tutta la sua filmografia fino al 2006. La voce un pò nasale, il tono impacciato che usava per articolare i discorsi dei nevrotici personaggi interpretati da Woody Allen hanno reso lo stesso doppiaggio un’ulteriore eccellente interpretazione. Il timbro di voce aderiva così perfettamente al volto di Woody da sembrare suo tanto che lo stesso regista lo ringrazierà per aver reso migliore la sua recitazione.

Considerato da molti come un regista “intellettuale”, Woody Allen ha negato più volte questa definizione. Scrive nella sua autobiografia “A proposito di niente” edita da La nave di Teseo: «…è sorprendente quanto spesso io sia etichettato come “intellettuale”. È vero quanto è vero che esiste il mostro di Loch Ness dal momento che non ho un solo neurone intellettuale in tutto il cervello.»

L’autobiografia, scritta con onestà e umiltà, è esilarante. Le 400 pagine del libro scorrono via tra buffi racconti di episodi accadutigli, interessanti curiosità sul dietro le quinte dei suoi film, riflessioni sulla vita e la morte. Non manca ovviamente il suo personale resoconto della vicenda giudiziaria che l’ha visto coinvolto nelle accuse da parte dell’ex moglie, Mia Farrow, di abuso sessuale sulla figlia Dylan. Nonostante siano caduti tutti i capi di accusa, alcuni attori e attrici che hanno lavorato con lui si sono schierati contro il regista dichiarando di non volerci più lavorare assieme e Amazon che doveva distribuire il suo film Un giorno di pioggia a New York (2019) ha addirittura annullato il contratto dichiarando che non avrebbe più distribuito film di Allen in America. Follie dello Star system. Un uomo di spettacolo si giudica, a mio parere, dalle sue opere e non dalla sua più o meno dubbia moralità per altro costruita su accuse mai comprovate.
Ad ogni modo, le numerose citazioni letterarie e filosofiche, i palesi omaggi ai suoi modelli di riferimento come Ingmar Bergman (nel film Un’altra donna volle Sven Nykvist il direttore della fotografia del regista svedese) e Federico Fellini, il modo ingegnoso di inserire in dialoghi arguti temi importanti come la caducità dell’esistenza, la morte, la complessità delle relazioni umane, mostrano la genialità di un uomo che ha saputo svelare il lato comico dell’intero ventaglio di paure e nevrosi dell’uomo moderno.
Sebbene nei suoi ultimi lavori abbia indubbiamente perso un po’ della verve creativa e brillante che lo contraddistingueva, Woody Allen resta una pietra miliare del cinema e i suoi film non smetteranno mai di parlarci anche dopo tanti anni e ripetute visioni.
Nonostante abbia visto molte volte tutti i suoi film, durante questo secondo lockdown ho iniziato a rivedere pian piano la sua intera filmografia. Mi sono resa conto non solo che ancora mi fa ridere e nel riso riflettere, ma ho compreso quanto la sua visione del mondo in apparenza così disincantata celi anche una buona dose d’amore per la vita e alleggerisca quella commedia, a volte drammatica, che è l’esistenza umana.
In attesa dell’arrivo in Italia della sua ultima fatica cinematografica Rifkin’s Festival, presentato al San Sebastian Festival a settembre, ma non ancora uscito nelle sale italiane a causa della chiusura dei cinema per la pandemia, auguriamo a lui, e a noi, che la vita gli riservi ancora 100 di questi giorni e di questi film. Buon compleanno, Woody!

About Ivana Mennella
Partenopea di nascita e spirito, ma milanese di adozione, si trasferisce all’ombra della bela Madunina nel 2007. A 10 anni voleva fare la regista. A 20 la traduttrice per sottotitolaggio e adattamento dialoghi. A 30 la sceneggiatrice. A 40 sa con certezza una sola cosa ossia che il cinema è ancora e resterà sempre la sua più grande passione.