Venezia 72 – BOI NEON/ARIANNA/THE DANISH GIRL

BOI NEON
(Orizzonti)

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Regia: Gabriel Mascaro; Interpreti: Juliano Cazarré, Maeve Jinkings, Aline Santana, Carlos Pessoa, Vinicíus de Oliveira; Origine: Brasile, Uruguay, Paesi Bassi; Anno: 2015; Durata: 101′

Boi neon, film brasiliano, narra la storia di un gruppo di persone che lavora per le “vaquejadas”, tornei in cui un toro viene intrappolato da due uomini a cavallo e tirato poi per la coda fino a farlo cadere. Iremar ha il compito di trasportare e preparare allo spettacolo i tori, aiutato da altri mandriani. Viaggiano con loro anche una donna, per cui Iremar confeziona dei vestiti per alcune esibizioni per un pubblico maschile, e la figlia.
Mascaro ritrae una famiglia non convenzionale e la mostra attraverso lunghe inquadrature realizzate con la macchina da presa fissa. A momenti estremamente realistici (la preparazione dei tori) si contrappongono scene quasi surreali (le danze della protagonista femminile). Durante la visione si percepisce la polvere, la fanghiglia, la fisicità di quello che viene mostrato. La ricerca di realismo arriva al punto di proporre, nel finale, un lungo pianosequenza in cui Iremar si unisce ad una donna incinta, senza che nulla sia lasciato all’immaginazione dello spettatore.

 

ARIANNA
(Giornate degli Autori)

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Regia: Carlo Lavagna; Interpreti: Ondina Quadri, Massimo Popolizio, Valentina Carnelutti, Corrado Satti, Blu Yoshimi; Origine: Italia; Anno: 2015; Durata: 83′

Il film d’esordio dell’italiano Carlo Lavagna, presentato alle Giornate degli Autori, si apre con una voce extradiegetica che lascia subito presagirne la conclusione. Arianna ha vent’anni, è figlia unica e da poco si è trasferita in una casa al lago con i propri genitori, con i quali ha un legame che le permette di confrontarsi su tutto. La sua grande preoccupazione, che ribadisce al padre medico, è il fatto di non avere avuto ancora il ciclo mestruale e di non essersi ancora sviluppata. Mentre i genitori della ragazza sono assenti da casa, Arianna intraprende una relazione con un ragazzo che la porta ad ad avere le prime esperienze sessuali. La giovane riconosce di avere delle difficoltà in merito e decide di affidarsi ad un ginecologo che le richiede degli accertamenti.
La storia e il tema dell’androgino, messa in scena in un contesto non particolarmente originale, viene sviluppata e trattata con molta semplicità, conferendo al film una certa scorrevolezza e focalizzandosi quasi esclusivamente sulla protagonista ed i suoi pensieri.

 

THE DANISH GIRL
(in Concorso)

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Regia: Tom Hooper; Interpreti: Eddie Redmayne, Alicia Vikander, Amber Heard, Sebastian Koch, Ben Whishaw, Matthias Schoenaerts; Origine: Regno Unito, USA; Anno: 2015; Durata: 120′

Il regista Tom Hooper, premio Oscar per Il discorso del re, presenta in concorso al festival The danish girl. Il film racconta la storia del pittore Einer Wegener: dopo essere stato ritratto dalla moglie per gioco in pose femminili, appoggiato dalla stessa, decide, seguendo il suo istinto e il suo desiderio, di cambiare sesso per trasformarsi in Lili, diventando così il primo transgender della storia. La corporeità, che dovrebbe essere tema centrale del film, viene lasciata in disparte per far risaltare le interpretazioni dei due attori e la relazione fra i personaggi. The danish girl è infatti una storia d’amore ambientata fra la Danimarca e Parigi, che viene raccontata con un bella fotografia ed immagini pulite.
Punto di forza del film è l’interpretazione del premio Oscar Eddie Redmayne e dell’attrice svedese, già vista in Ex machina, Alicia Vikander, il cui personaggio sorprende per il suo amore incondizionato. Tema di uguale importanza nel film è la ricerca d’identità perseguita da Einar, da cui il regista in alcuni momenti si distacca per focalizzarsi sulla figura della moglie dell’artista. Il film, nonostante tutto, è equilibrato e dimostra un’attenzione particolare sia nelle ambientazioni che nella messa in scena.

About Giulia Scalfi

Dopo la laurea triennale DAMS con la tesi Da Caramel a E ora dove andiamo?: Il Cinema di Nadine Labaki, consegue la laurea magistrale in Scienze dello Spettacolo e Produzione Multimediale discutendo la tesi Evoluzione del montaggio e del sonoro nella saga di James Bond. Il particolare interesse per il linguaggio cinematografico la porta a concentrasi maggiormente sulla struttura dei film e sulle scelte stilistiche. E' stata conquistata dal cinema grazie a film come Effetto Notte, Frankenstein Junior e Chicago. Non può negare la profonda stima nei confronti di Quentin Tarantino e Robert Rodriguez nonostante provi una profonda ammirazione per le cineaste di ieri e di oggi.

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