UNSANE
(Anteprime Internazionali)
Titolo: Unsane; Regia: Steven Soderbergh; Interpreti: Claire Foy, Juno Temple, Joshua Leonard, Jay Pharoah, Amy Irving; Origine: USA; Anno: 2018; Durata: 97’
Nella sezione non competitiva di Anteprime Internazionali del Bifest 2018 è stato presentato l’ultimo lavoro del regista statunitense Steven Soderbergh. Il film narra la storia di Sawyer Valentini, interpretata da Claire Foy, già premiata per la serie tv The Crown dove interpreta Queen Elizabeth II. La protagonista, vittima di stalking, decide di cambiare città e lavoro per liberarsi del suo passato, ma, quando cerca sostegno in una terapista, si ritrova rinchiusa in permanenza forzata in un istituto psichiatrico dove incontrerà di nuovo il suo stalker. Dovrà confrontarsi con la sua grande paura: reale o frutto della sua psiche ormai definitivamente disturbata?
Steven Soderbergh, che per questo film avrebbe voluto utilizzare uno pseudonimo per esplorare con maggiore libertà le sue possibilità di espressione, firma una storia al femminile, in bilico tra dramma psicologico, thriller e denuncia sociale. “ Il semplice fatto di avere una donna protagonista rende qualsiasi storia più drammatica, loro hanno ostacoli da superare che non hanno gli uomini.“
Unsane, girato in poco più di una settimana esclusivamente con un i-Phone 7 Plus in un vero ospedale psichiatrico abbandonato, sembra ispirarsi alternativamente a Qualcuno volò sul nido del cuculo e The Blair Witch project, con riprese sempre più chiuse e claustrofobiche man mano che l’ossessione della vittima per il suo persecutore, dalla quale sembra non si possa mai realmente uscire, diventa più pressante e profonda.
In bilico tra i vari registri che esplora, infine Unsane, pur avendo dei momenti di effettiva tensione ben costruita e anche di impatto visivo coinvolgente (come la sequenza dell’inseguimento nel bosco, dove i toni del blu sembrano evocare un sogno-incubo) risulta forse un po’ confusionario e dispersivo, a scapito di incisività e credibilità, forse anche per una sceneggiatura non curatissima.
In Italia uscirà il prossimo giugno.
LA GUERRA DI ANNA
(Panorama Internazionale)
Titolo: La guerra di Anna; Titolo Originale: Voina Anny; Regia: Aleksej Stanislavovič Fedorčenko; Interpreti: Marta Kozlova; Origine: Russia; Anno: 2018; Durata: 75’.
Durante lo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti in Russia, Anna, 6 anni, perde tutta la sua famiglia. Riesce a salvarsi e si rifugia nel camino all’interno di una scuola, diventata quartier generale del presidio tedesco. Questa è la storia della sua sopravvivenza.
Il regista russo Aleksej Fedorchenko, classe 1966, già vincitore di numerosi premi con le sue precedenti opere (Silent Souls del 2010, The first on the moon del 2005 entrambi selezionati per il Festival di Venezia), riesce con La guerra di Anna a fornirci un nuovo racconto dello sterminio nazista degli ebrei, firmando una storia, probabilmente ispirata a quella di Anna Frank, che è poesia pura dalla prima all’ultima inquadratura.
L’autore racconta per veri e propri quadri successivi, completi in sé stessi e perfetti nella costruzione dell’inquadratura e della fotografia sempre in bilico tra luce ed ombra; ciascuno di essi corrisponde ad un episodio della lotta per la sopravvivenza di Anna, la brava ed intensa Marta Kozlova, tra sete, fame, paura, nostalgia, disperazione e affetto per un gatto rosso, suo unico compagno. Completamente privo di dialoghi e di colonna sonora, fatta eccezione per la struggente canzone finale, con i soli rumori diegetici integrati nella narrazione, quelli che la stessa Anna percepisce e che vive nel silenzio della sua solitudine al mondo, il film si affida ad una grande regia, perfetto esempio della tradizione della scuola russa.
La percezione di trovarci di fronte ad un diverso modo di raccontare si avverte sin dalla prima sequenza: il film si apre con l’inquadratura ravvicinata di terra e arbusti, tra i quali si iniziano ad intravedere dei corpi, fino a quello di una donna da sotto il quale emerge la mano di una bambina che infine si libera ed esce allo scoperto: Anna si è salvata grazie alla mamma che le ha fatto da scudo.Lo stile si percepisce fin da queste riprese, senza parole e con il solo rumore del vento che soffia in sottofondo.
La guerra di Anna è un film bellissimo, poetico, disperato e struggente, sicuramente dalla regia sapiente, di intenso talento visivo, che tra tante si distingue; il premio sarebbe più che meritato, sperando che venga distribuito anche in Italia.
About Alessandra Quagliarella
Di Bari dove ha frequentato il liceo classico Socrate e si è laurea in Giurisprudenza. Da sempre appassionata di cinema. Nel 2013 ha frequentato il Seminario residenziale di Critica Cinematografica organizzato dalla rivista di settore I duellanti nell'ambito del Bobbio Film Festival ideato e curato dal maestro Marco Bellocchio, nonché il corso di Storia del Cinema presso l'Uniba - Università di Bari a.a.2012/2013. Ideatrice della rubrica "Cinema e Psiche" su Cinemagazzino, rubrica che si propone una riflessione sulle vicende dell’animo umano tramite l’analisi del linguaggio espressivo di quel cinema che se n’è occupato. Nel 2015-2016 ha curato e condotto due trasmissioni sul cinema: 'Sold Out Cinema' e 'Lanterna Magica, 'entrambe su Controradio Bari. Nel 2023 ha curato la rassegna cinematografica collegata al Corso diretto dalla prof.a Francesca Romana Recchia Luciani per le Competenze trasversali con oggetto la Violenza di genere dell'Università di Bari. Nel luglio 2023 ha collaborato alla rassegna 'Under Pressure, azioni e reazioni alla competizione' e nell'ottobre 2023 ha partecipato all'evento 'Taci, anzi parla. Il punto sulla violenza di genere' con un intervento sul film 'Una donna promettente', entrambi organizzati dall'associazione La Giusta Causa.