Un film, una scena – LO SQUALO

Titolo: Lo Squalo; Titolo originale: Jaws; Regia: Steven Spielberg; Interpreti: Roy Scheider, Richard Dreyfuss, Robert Shaw, Lorraine Gary, Murray Hamilton; Origine: USA; Anno: 1975; Durata: 125′

Prima di questo film, i grandi incassi al botteghino avvenivano esclusivamente nel periodo natalizio: siamo nel 1975 e Lo Squalo di Steven Spielberg è il primo film ad avere un enorme successo fuori stagione al box office, tanto da essere, all’epoca, il primo incasso di tutti i tempi con i suoi 260 milioni di dollari. La realizzazione di questo film non è senza pensieri, anzi, a causa di un imminente sciopero degli attori, dei problemi con il casting, del grande squalo meccanico e della scelta di girare parte del film in mare aperto, la produzione rischiò più volte di essere un fallimento. I tempi di lavorazione e il budget del film lievitarono, e Spielberg dovette ricorrere a numerosi espedienti narrativi e tecnici per far fronte ai molti problemi, ma, nonostante le difficoltà, riuscì a realizzare un film che, anche grazie alla colonna sonora di John Williams, è entrato nell’immaginario comune.

Vogliamo raccontare le particolarità di una specifica scena di questo film: il secondo attacco dello squalo, quello ai danni del bambino, figlio della signora Kintner, che si stava godendo il mare su un comodo materassino gonfiabile giallo. L’intera scena si concentra sulla percezione di Brody, capo della polizia di Amity, interpretato da Roy Scheider. L’uomo si trova sulla spiaggia, è l’unico a sapere che un temibile squalo sta cacciando in quelle acque. Notiamo la sua agitazione e preoccupazione, sia per via della sua paura dell’acqua che per la responsabilità che sente nei confronti delle persone.

Schermata 2017-12-19 alle 10.44.00Schermata 2017-12-19 alle 10.44.37

Al contrario del primo attacco dello squalo, in cui lo spettatore si trova direttamente in mare con la ragazza vittima, la regia sceglie di mostrare gli avvenimenti in un’unica scena in cui ci avviciniamo a Brody con una scelta stilistica molto particolare. Spielberg decide di affrontare una serie di raccordi sull’asse (mostrando il personaggio in piano sempre più ravvicinato) attraverso degli stacchi effettuati in corrispondenza del veloce passaggio di bagnanti con costumi di diversi colori. Utilizza il medesimo espediente anche per mostrarci le soggettive di Brody: al suo volto allarmato alterna le immagini dei bagnanti e gli stacchi avvengono sempre attraverso il passaggio di persone, ma senza che il colore del costume cambi.

Schermata 2017-12-19 alle 10.45.13Schermata 2017-12-19 alle 10.48.57Schermata 2017-12-19 alle 10.49.31

La percezione visiva è resa così più fluida, i punti di vista sono chiari e la scena acquisisce un senso di continuità. Un’altra soggettiva è però essenziale per la buona riuscita di questa scena del film: quella dello squalo sott’acqua, accompagnata dalla nota musica che abitua lo spettatore a percepire la sua presenza. Successivamente vediamo l’attacco dello squalo dal punto di vista di Brody e la sua reazione di sgomento e terrore attraverso la dilatazione prospettica, realizzata con la combinazione di una carrellata e di uno zoom simultanei.

Schermata 2017-12-19 alle 10.50.17Schermata 2017-12-19 alle 10.50.36Schermata 2017-12-19 alle 10.50.53

Grazie a queste accortezze, alla scelta (obbligata) di non mostrare lo squalo in ogni momento in cui è protagonista, il film gioca con lo spettatore, creando suspense con un climax che porta ad un eroico scontro finale.

 

 

About Giulia Scalfi

Dopo la laurea triennale DAMS con la tesi Da Caramel a E ora dove andiamo?: Il Cinema di Nadine Labaki, consegue la laurea magistrale in Scienze dello Spettacolo e Produzione Multimediale discutendo la tesi Evoluzione del montaggio e del sonoro nella saga di James Bond. Il particolare interesse per il linguaggio cinematografico la porta a concentrasi maggiormente sulla struttura dei film e sulle scelte stilistiche. E' stata conquistata dal cinema grazie a film come Effetto Notte, Frankenstein Junior e Chicago. Non può negare la profonda stima nei confronti di Quentin Tarantino e Robert Rodriguez nonostante provi una profonda ammirazione per le cineaste di ieri e di oggi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *