Il mese di gennaio di questo nuovo anno è stato ricco di film interessanti. Di seguito vi proponiamo un breve riepilogo con quattro opere molto diverse tra loro, ma parimenti interessanti ed emozionanti.
THE FABELMANS

The Fabelmans di #StevenSpielberg è il racconto autobiografico dell’ infanzia e giovinezza del regista, quando nasce la sua #passione nel fare #cinema, diventata la sua scelta di vita, e al contempo è un atto di #amore verso la sua bizzarra #famiglia. La storia prende l’avvio dal primo film visto al cinema dal piccolo Sammy, alter ego di Spielberg, non a caso ‘Il più grande spettacolo del mondo’ di #CecilBDeMille, la cui sequenza del disastro ferroviario colpisce talmente il bambino da spingerne la mamma Mitzi, la bravissima #MichelleWilliams, a regalargli una macchina da presa amatoriale con la quale poter riprendere la stessa scena, riuscendo così a gestire e controllare la sua paura. Per Sammy si apre un mondo: ricreare la realtà, la più varia (horror, splatter, western) coinvolgendo sorelle ed amici, diventa un gioco bellissimo. Se per il padre #PaulDano, ingegnere della Ibm e lato razionale della famiglia, si tratta di un hobby, per la madre, ex pianista e lato emotivo/passionale, è un’arte da coltivare perché ‘va seguito sempre il cuore’. Crescendo Sammy #GabrielLaBelle impara che fare cinema permette di scoprire particolari di vita anche scomodi che altrimenti nessun occhio coglierebbe (nel filmino del campeggio di famiglia in Arizona emergono segreti nascosti), come pure di esercitare un grande #potere, modificando e manipolando la #realtà (nel filmino della festa finale del college sulle spiagge della California Sammy riprende un bullo wasp antisemita,Logan #SamReckner come un semidio, causandogli una crisi di personalità). Infine la consacrazione e definitiva decisione sul suo futuro Sammy la prende dopo un incontro di 5 minuti con il suo mito #JohnFord, cameo godibilissimo di #DavidLynch. #TheFabelmans ha un tocco magico e un ritmo ora lirico, ora vivace: emoziona, coinvolge, diverte giacché, come afferma Mitzi ‘I film sono sogni che non dimenticherai mai’. Colonna sonora degna di nota tra pezzi classici per pianoforte (su tutti l’adagio in do minore di Bach), Beach Boys e composizioni originali del fedele #JohnWilliams. Da non perdere!
CLOSE

Close del regista belga #LukasDhont, #PremioSpecialeGiuria all’ultimo #FestivalCannes, è la storia dell’amicizia che unisce sin dall’infanzia i due tredicenni Leo #EdenDambrine e Remi #GustavdeVaele (entrambi bravissimi esordienti) un’#amicizia assoluta e totale come solo a quella età è possibile. ‘A 13 anni si vive l’amicizia come più tardi si vive una storia d’amore’, ha affermato il regista. Con l’inizio delle scuole superiori Leo e Remi si scontrano con una realtà che tende a giudicare ed incasellare il loro rapporto, a deriderlo anche, a guardarli come ‘strani’, ad esercitare quindi un #pregiudiziodigenere. ‘Perché vi abbracciate?State insieme?’ Questa sottile, ma dannosa pressione spingerà Leo ad allontanarsi da Remi, ‘a rifiutarlo’ con estreme tragiche conseguenze, non così improbabili se consideriamo che il tasso di suicidio tra adolescenti è alto. Attraverso un faticoso istintuale percorso di elaborazione, Leo arriverà ad accettare la perdita e a perdonarsi la colpa che si attribuisce. #Close è un film #delicato e #profondo, che parla con le immagini. I #primipiani dei protagonisti e i loro sguardi,cifra narrativa della storia, rendono tutto l’universo interiore di una età difficilissima, dove si è sempre sul punto di scoppiare giacché gli strumenti per elaborare e reggere sono ancora troppo acerbi, così come le parole. È #poesia pura, questo film, e i due protagonisti, intensi e davvero bravi, sembrano due angeli del Botticelli sprofondati nel paradiso perduto. La corsa iniziale di Leo e Remi attraverso i campi in fiore è l’ultima davvero spensierata che loro faranno prima dello scontro con una realtà giudicante e pregiudicante che ancora danneggia e viola diritti e libertà imprescindibili. Un film prezioso, nella direzione di quel cambio di prospettiva culturale necessario per l’inclusione e l’eliminazione dei pregiudizi di genere.
UN BEL MATTINO

Un bel mattino (t.o.Un beau matin) della regista francese #MiaHansenLove narra un anno della vita di Sandra interpretata dalla sempre più coinvolgente #LeaSeydoux. Sandra ha un carico notevole da gestire, metaforicamente rappresentato da uno zaino che indossa quasi sempre: la grave demenza senile di suo padre Georg, ex professore di filosofia, #PascalGreggory, e la figlia quasi adolescente Linn #CamilleLebanMartin, il cui padre è deceduto anni prima. Dopo cinque anni di solitudine si delinea però anche un nuovo amore, Clement #MelvilPoupaud, un amico di suo marito, in crisi coniugale. Ambientato a #Parigi, vista e ripresa con gli occhi di chi ci vive, il film, dal ritmo ‘andantino’ come una sonatina di Mozart, racconta la vita con #semplicità non superficiale, delineando personaggi veri sui quali non si posa un occhio giudicante, bensì accogliente. Evidente l’influenza del maestro #ErichRohmer, che la regista, qui al suo settimo lungometraggio, ha comunque saputo trascendere raggiungendo una sua personale narrazione. #Unbelmattino è il classico film al quale ti ritrovi a pensare il giorno dopo: ti sembrava non ti avesse colpito,ma in realtà ha toccato con #delicatezza le corde giuste, i comuni sentimenti, le sensibilità individuali. Da non sottovalutare.
ANCHE IO

Anche io (t.o.She said) della regista tedesca #MariaSchrader narra l’inchiesta investigativa delle giornaliste Jodi Kantor #ZoeKazan e Megan Twohey #CareyMulligan del #NewYorkTimes sulle #molestiesessuali nel mondo del cinema, inchiesta che ha portato alla condanna del produttore e fondatore della Miramax #HarveyWeinstein ed alla nascita del movimento #MeToo. Il film ha lo schema tipico del genere (Tutti gli uomini del Presidente, Il caso Spotlight, The Post) e segue il lavoro delle due determinate giornaliste partito dalle prime dichiarazioni di molestie subite da parte delle vittime di quello che di lì a poco sarebbe diventato Presidente degli Stati Uniti d’America #DonaldTrump. Tanto serve da detonatore per spingere attrici e assistenti del produttore Weinstein a rompere il silenzio. Un lavoro adrenalinico di ricerca di documenti, di testimonianze, fino alla realizzazione dell’articolo ed alla sua pubblicazione: il click del tasto ‘pubblica’ sul computer segna la fine del film e l’inizio di un percorso importantissimo per tutte le donne, di denuncia,tutela e maggiori diritti nel mondo del lavoro dove la #molestia, se non proprio la #violenzasessuale, è #sistemica, tanto da far nascere un inquietante interrogativo: la #depressione, statisticamente di prevalenza femminile, non sarà la diretta conseguenza anche di questo aggressivo sistema patriarcale del lavoro esercitato sul corpo delle donne e sempre,ricattatoriamente, fatto tacere? La regista compie l’opportuna scelta di non mettere in scena gli episodi subiti, rivissuti solo tramite i racconti delle vittime, come pure di non riprendere Weinstein se non di spalle, negandogli ogni spettacolarizzazione. #AncheIo non a caso è un film di donne, sia le protagoniste della storia vera, sia le realizzatrici del film: Maria Schrader regista anche della serie tv #Unorthodox e Carey Mulligan produttrice e protagonista del sensazionale #Unadonnapromettente, entrambi lavori con focus su #autodeterminazione, #sorellanza, denuncia e lotta al #sessismo, #tuteladigenere. Un film efficace, da vedere e da far vedere nelle scuole.
Alessandra Quagliarella

About Alessandra Quagliarella
Di Bari dove ha frequentato il liceo classico Socrate e si è laurea in Giurisprudenza. Da sempre appassionata di cinema. Nel 2013 ha frequentato il Seminario residenziale di Critica Cinematografica organizzato dalla rivista di settore I duellanti nell'ambito del Bobbio Film Festival ideato e curato dal maestro Marco Bellocchio, nonché il corso di Storia del Cinema presso l'Uniba - Università di Bari a.a.2012/2013. Ideatrice della rubrica "Cinema e Psiche" su Cinemagazzino, rubrica che si propone una riflessione sulle vicende dell’animo umano tramite l’analisi del linguaggio espressivo di quel cinema che se n’è occupato. Nel 2015-2016 ha curato e condotto due trasmissioni sul cinema: 'Sold Out Cinema' e 'Lanterna Magica, 'entrambe su Controradio Bari. Nel 2023 ha curato la rassegna cinematografica collegata al Corso diretto dalla prof.a Francesca Romana Recchia Luciani per le Competenze trasversali con oggetto la Violenza di genere dell'Università di Bari. Nel luglio 2023 ha collaborato alla rassegna 'Under Pressure, azioni e reazioni alla competizione' e nell'ottobre 2023 ha partecipato all'evento 'Taci, anzi parla. Il punto sulla violenza di genere' con un intervento sul film 'Una donna promettente', entrambi organizzati dall'associazione La Giusta Causa.