Titolo: Piuma; Regia: Roan Johnson; Interpreti: Luigi Fedele, Blu Yoshimi, Michela Cescon, Sergio Pierattini, Francesco Colella, Brando Pacitto, Francesca Turrini, Bruno Squeglia, Francesca Antonelli, Clara Alonso, Massimo Reale; Origine: Italia; Anno: 2016; Durata: 98’
Ferro e Cate: due diciottenni, una gravidanza, un viaggio da programmare e tante emozioni, loro e dei genitori. Storie complicate in famiglia, di lei, e genitori che tentano di salvare il salvabile, di lui.
Il film si apre sul tentativo di Ferro, che non andrà a buon fine, di comunicare la grande notizia ai suoi genitori, mentre parallelamente gli amici, tra i libri dell’ultimo anno di superiori, programmano il viaggio di maturità. Non solo il ginecologo ma anche un susseguirsi di pensieri e paure stravolgeranno i programmi di viaggio dei futuri giovani genitori.
Sul finale, la via che potrebbe apparire più ovvia e responsabile, viene abbandonata del tutto e i due giovani neo-genitori decidono che quella Piuma deve rimanere soltanto loro.
“Deve avè un nome che è tipo una parola magica, deve esse leggera, deve fluttuà, deve esse tipo… na piuma. Ecco, Piuma se dovrebbe chiamà”.
Leggera, fluttuante. Proprio come la decisione presa, forse con troppa superficialità, di portare avanti per nove mesi un susseguirsi di emozioni e paure. Cate e Ferro sono due diciottenni che si lasciano attraversare dal rapido scorrere delle loro giornate e dalla maturità che si sta avvicinando e che, per un soffio, rischiano di non passare. Un soffio, proprio come quell’attimo in cui stai facendo qualcosa e non realizzi quali conseguenze potrebbe avere. Tra ripensamenti e tentativi vani di allontanarsi dai genitori, i due ragazzi, fluttuano leggeri tra un problema adolescenziale ed uno ben più grande: una gravidanza, sicuramente non pianificata e che fino all’ultimo, forse, non sentono nemmeno loro.
Ma proprio come tutte le cose che si hanno intorno che prendono corpo piano piano e di cui ti accorgi, a volte, troppo tardi, cercano di capire se davvero è quello che vogliono.
Ma cosa vogliono loro? Forse risposte che non trovano nemmeno da genitori che non sono in grado di tenersi un lavoro o di capire che la casa in campagna a Firenze è solo uno spreco di soldi.
Nei momenti più tragi-comici emergono due figure: il nonno di Ferro, che nella sua altalenante lucidità aiuta tutti quelli che gravitano intorno ai due ragazzi a cercare un altro argomento di cui parlare, e Stella, una finta fisioterapista che cerca di aiutare il nonno con i suoi acciacchi, portando una serenità mista a ironia che sostiene i due ragazzi nella loro scelta.
Piuma non è un film sulla gravidanza né sull’adolescenza in generale, è più una giostra che gira sulla quale tutti i partecipanti cercano di fissare il centro, ma non riescono perché la testa comincia ad andare all’indietro e si perde l’equilibrio.
Piuma sfiora con delicatezza il tema dell’amore e lo fa descrivendoci la vita precaria e in bilico di due ragazzi che con una sana dose di incoscienza decidono che, per quanto la vita possa essere difficile, in due possono comunque riuscire ad affrontarla.
Davanti alla scelta che potrebbe apparire più ovvia e responsabile, i due fanno marcia indietro, nel vero senso della parola, costringendo anche tutta la famiglia a seguirli. Perché proprio di fronte a ciò che può sembrare più scontato, spesso perdiamo le staffe sulle quali avevano saldamente poggiato i nostri piedi e decidiamo di lasciarci cadere dentro una nuova spaventosa esperienza.
[SPOILER]
“Cara piuma… la cosa più importante che devi sapere è che non è che noi ti diamo in adozione perché non ti vogliamo bene, ma perché te ne vogliamo tanto. Troppo. Forse più che a noi. In questi nove mesi abbiamo capito che dobbiamo ancora imparare troppe cose, che viviamo in un paese difficile e che anche noi a volte siamo abbastanza scemi. Ma quando sarai più grande spero che capirai perché l’abbiamo fatto. Ci verrai a trovare, a parlare, a confidarti, a chiederci consigli. Ma se preferirai di no, noi lo capiremo. Sappi però che se ci saranno momenti nei quali tutto ti sembrerà andare storto, non ti dovrai spaventare. Perché è normale, è normale e ci siamo passati tutti. Ma tu prenderai un respiro forte e volerai leggera sopra questo mondo incasinato. Perché ti chiami Piuma e il tuo nome ti proteggerà da tutto e ti terrà sempre al sicuro”.
[FINE SPOILER]
Il film insegna ad essere piume, ad essere leggeri e a volte anche superficiali, per planare dall’alto e lasciarsi andare.
di Paola Sacchelli