La stagione cinematografica nel 2016 si è aperta col botto e gli incassi cinematografici hanno finalmente registrato picchi positivi. E non è solo “farina” americana, non si tratta solo del successo “stellare” del settimo capitolo della saga che fu di George Lucas e che ora viene portata avanti a suon di budget faraonici e merchandising dalla Disney; parliamo, infatti, dell’ennesima prodezza al botteghino di Checco Zalone e del suo Quo vado?.
Per capire meglio il “fenomeno Zalone” bisogna tornare al 2009, quando il comico, dopo l’exploit raggiunto grazie al cabaret di Zelig e dopo aver lanciato il tormentone musicale estivo Siamo una squadra fortissimi, legato alla vittoria del mondiale di calcio da parte della nazionale italiana, decide di misurarsi col grande schermo con il film Cado dalle nubi.
Il risultato è sorprendente, il film incassa 14 milioni di euro, secondo ad un solo film italiano, Io loro e Lara di Carlo Verdone.
Il successo spinge la casa produttrice Taodue e Zalone a riprovarci e il 5 gennaio 2011 nelle sale esce Che bella giornata, commedia nella quale il personaggio di Checco si innamora di una ragazza musulmana, Farah. Il film è un successo, i botteghini registrano un nuovo record italiano e il film sottrae lo scettro che per anni era appartenuto al film premio Oscar di Benigni, La vita è bella, con un incasso di 43.474.047 euro.
Zalone attende due anni prima di ripresentarsi al cinema e questa volta decide di uscire in un periodo non del tutto favorevole alle sale cinematografiche, che intanto iniziano ad attendere i suoi film come manna nel deserto degli incassi.
Il 31 ottobre 2013, nell’attesa generale arriva Sole a Catinelle e i guadagni crescono ancora: 52 milioni di euro e secondo film con i maggiori incassi di sempre in Italia dietro solo al capolavoro di Cameron, Avatar.
E così arriviamo al 2016, a Quo Vado?, e ad un attesa lunga mesi per conoscerne le sorti; ennesimo successo o punto di rottura della parabola ascendente di Zalone?
Un segnale forte è arrivato dalle scelte distributive: la decisione di distribuire il settimo episodio della saga di Star Wars in Italia prima che il film arrivasse nei cinema americani per evitare la concomitanza con Quo Vado? ha creato qualche perplessità e un po’ di ilarità (il colosso americano impaurito da Checco), ma all’uscita dei primi report Cinetel si è intuito che era stata una scelta saggia.
Alla data del 7 Gennaio 2016, con meno di una settimana di programmazione alle spalle, infatti, Quo Vado? ha già totalizzato la bellezza di 38.823.227 euro, dato destinato a salire giorno dopo giorno, e più di 5 milioni di presenze in sala, surclassando tutta la concorrenza; basti pensare che il secondo film italiano per incassi in questo momento è quello prodotto dalla Filmauro, Natale col boss, con un incasso di appena 7.410.460 euro, mentre l’attesissimo Star Wars, uscito prima delle vacanze di Natale ha totalizzato 23.728.147 euro.
La domanda nasce spontanea: qual è il segreto di Checco Zalone? Cosa attrae così tanto il pubblico?
Non possiamo aggrapparci alle solite giustificazioni: “il pubblico italiano non ha abbastanza cultura cinematografica”, “guardiamo solo la commedia”, “è un film per tutti”, perché di commedie ne escono molte in Italia, ma tutte vengono spazzate via dall’uragano Checco e dai suoi film.
Chi lo demonizza come il male del cinema per la superficialità dei suoi film, spesso dalle trame banali e scontate e costruiti su semplice comicità per certi versi “ignorante”, non deve dimenticare però che il cinema non è solo arte ma è soprattutto un’industria, fatta di budget da coprire e contratti da rispettare, in parole povere il cinema è anche denaro e il film è un prodotto (dell’industria culturale); e in questo momento i film di Zalone sono il miglior prodotto per gli esercenti, che spesso si trovano a doversi misurare con sale semi deserte, e sono diventati una delle poche oasi felici di un cinema italiano che arranca e vive nella speranza di finanziamenti.
Basta osservare il vuoto economico (un cratere) che si forma negli anni in cui i suoi film non fanno parte del palinsesto cinematografico.
Se infatti nel 2013 il cinema italiano ha avuto il massimo incasso grazie a Sole a catinelle con i suoi 52 milioni (il secondo film per incassi italiano era Il principe abusivo con “appena” 14 milioni), il 2014 è stato un anno fortemente negativo nel quale la sala italiana ha chiuso con un passivo del -7,02 di percentuale, con un totale di 575.237.822 spettatori contro i 618.694.175 dell’anno precedente, e nel quale il film che maggiormente ha incassato è stato Maleficent con 14 milioni, mentre il film italiano più remunerativo è stato Un boss in salotto con 12 milioni di euro.
La fortuna di Zalone è probabilmente quella di risultare un personaggio simpatico, fresco, a differenza degli ormai bolliti attori che gravitano attorno alla galassia delle commedie (Pieraccioni, Aldo, Giovanni e Giacomo, Lillo e Greg, De Sica), e di utilizzare una comicità semplice, capace di oltrepassare le barriere territoriali, cosa nella quale non riescono altri comici come Siani che trovano seguito solo in alcune regioni.
Di certo stabilire precisamente le ragioni di questo boom esponenziale che ormai è da etichettare come fenomeno non è semplice, ma i numeri non mentono e per ora sembrano essere tutti dalla parte di Checco Zalone. E chi si ostina a non guardarlo, perlomeno al cinema, non disperi, le sale pullulano di titoli imperdibili questo gennaio, quindi BUON CINEMA.

About Domenico Tavolaro
Tavolaro Domenico è nato a Vico Equense (Na) il 10 giugno 1988. Si è laureato in triennale presso il D.A.M.S di Padova e successivamente ha completato gli studi laureandosi nella magistrale di Economia e Gestione delle arti e delle attività culturali all’università Ca’Foscari di Venezia, con una tesi sulle nuove tecnologie e le nuove forme di finanziamento del cinema nell’era della digitalizzazione. Durante gli studi ha svolto un tirocinio presso l’agenzia di distribuzione cinematografica Athena Cinematografica. Ha collaborato alla realizzazione del Ca’Foscari Short Film festival nel 2013 e nel 2014 e ha svolto il ruolo di giurato nella “Giuria Giovani” del Social Word Film Festival a Vico Equense (Na) nel 2015. Attualmente frequenta un master organizzato dall’Università Ca’Foscari e l’università degli studi di Udine in Film Production e Location manager e svolge un tirocinio presso la TorinoFilmLab, oltre a collaborare con il web magazine Cinemagazzino dal 2014.