LA LA LAND

Titolo: La La Land; Regia: Damien Chazelle; Interpreti: Emma Stone, Ryan Gosling, J. K. Simmons, Finn Wittrock; Anno: 2016; Origine: USA; Durata: 126′

Nella Los Angeles odierna (la La La Land del titolo) vivono Mia, aspirante attrice, e Sebastian, pianista jazz che vorrebbe aprire un proprio locale. I due si incontrano e innamorano e, tra delusioni lavorative e compromessi, cercano di realizzare i propri sogni.

Un piano sequenza girato tra le auto in coda su una highway di Los Angeles, al ritmo della prima canzone del film, “Another day of sun”, è il prologo di La La Land, scena che dà la cifra del film. Gli elementi fondamentali sono già presenti in questo primo numero musicale: il genere musical; il legame con i film anni ’50 e ’60 (le fonti d’ispirazione del regista Damien Chazelle sono i musical classici con Fred Astair e Ginger Rogers e con Gene Kelly, ma soprattutto Les parapluies de Cherbourg di Jacques Demy); i movimenti virtuosistici della macchina da presa, che Chazelle, ispirandosi a Toro scatenato di Scorsese, ha voluto posizionare “all’interno” delle sequenze di danza, per immergere lo spettatore nel film; i colori sgargianti della scenografia e dei costumi; il tema dell’inseguimento dei propri sogni.

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La trama è semplice, una storia d’amore “classica”: Mia e Sebastian si incontrano per caso e si innamorano, accomunati dalla passione, lei per il cinema, lui per il jazz, passione che vorrebbero diventasse il loro lavoro. Entrambi fanno sacrifici, si accontentano di lavoretti che gli permettano di fare provini o mettere da parte soldi per aprire un locale, l’unica cosa che importa è impegnarsi per fare quello che amano. Se il raggiungimento del successo è visto come la concretizzazione del sogno, in modo un po’ troppo semplicistico forse, il vero tema del film è l’importanza di credere nelle proprie passioni e lottare per realizzare i propri sogni. La storia d’amore tra i due protagonisti mostra tutte le caratteristiche di una relazione “banale”, ma è il mezzo tramite cui i personaggi crescono e si evolvono nel corso del film – benissimo interpretati dagli attori, in particolare da Emma Stone, che ha ricevuto l’Oscar come Miglior attrice protagonista.

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Chazelle realizza un’attualizzazione del musical perfettamente riuscita, inserendo le canzoni nei momenti giusti, di modo da non appesantire la trama, né risultare forzate. Il criterio seguito è l’idea che i personaggi cantino per dar voce ai propri sentimenti e la musica e la danza siano quindi la naturale espressione delle emozioni. La struttura del musical classico è ripresa fedelmente nella costruzione dei numeri, specialmente in quello finale, senza parole, che, se nei maggiori esponenti del genere apriva una sorta di parentesi nella trama, qui sembra seguire lo stesso criterio e discostarsene allo stesso tempo. La regia, premiata con l’Oscar, amalgama abilmente tutti gli elementi, servita a dovere da scenografia, montaggio, costumi, fotografia, sonoro e musiche, e riesce a conservare e trasmettere l’autenticità e l’entusiasmo che hanno ispirato Chazelle.

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Oltre ai premi alla regia e all’attrice, La La Land ha vinto l’Oscar per la Miglior fotografia, Miglior colonna sonora, Miglior canzone (“City of stars”), Miglior scenografia.

 

N.d.A. Ho visto La La Land a Venezia, in anteprima, quando ancora non c’era nessuna aspettativa, e l’ho amato fin dal numero di apertura. Penso che la copertura mediatica e le successive enormi aspettative che questa ha suscitato l’abbiano portato a essere percepito come un prodotto hollywoodiano costruito ad arte, molto più di quanto inizialmente non fosse. Ascoltando le parole di Chazelle, di Emma Stone e dei produttori in conferenza stampa, si riconosceva un amore sincero per il film, i suoi temi e la sua forma e un autentico desiderio di raccontare una storia che ispirasse fiducia e, in tempi di crisi, mostrasse l’importanza di lottare per ciò che si è e si desidera. (Vedi la recensione di Sing Street per tematiche simili). La pubblicità così massiccia del film sicuramente l’ha portato a un pubblico più vasto, ma la mia impressione è che abbia anche oscurato la sua vera forza: l’entusiasmo, un po’ ingenuo, ma autentico.

 

About Alessandra Pirisi

Tra i fondatori di Cinemagazzino, ne è stata redattrice e collaboratrice fino al dicembre 2018. Laureata all’Università di Bologna in Lettere moderne. I suoi interessi vertono su letteratura (suo primo amore), teatro, danza, cinema, musica e Bruce Springsteen. Si interessa – molto – a serie tv, in particolar modo poliziesche. Ha un'ossessione totalizzante per il cinema indiano.

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