
È una vera combattente l’attrice Lidia Vitale. Ne ha l’aspetto con i suoi capelli ricci, l’espressione fervente e la voce grave, ma anche il carattere. Eppure oggi l’attrice romana, dopo mille interpretazioni intense, ( La meglio gioventù, La bellezza del somaro, Suburra, La doppia Ora) ha deciso di cambiare rotta e dirigersi verso la commedia d’autore, interpretando ruoli brillanti in due bei film usciti nelle sale in questi giorni: Tulipani con la regia del premio Oscar Max Van Diem, al fianco di Donatella Finocchiaro, e Restiamo amici di Antonello Grimaldi con Michele Riondino e Alessandro Roja.
«Sì, sono stufa dei ruoli drammatici. Lo so che ho questa faccia dura, l’espressione tosta – racconta ridendo Lidia Vitale, fresca di premio come migliore attrice per il cortometraggio Soubrette di Marco Mingolla, ricevuto al SA.FI.TER, festival itinerante che quest’anno si è tenuto a San Severo, Fg – Ma non è così. Nella vita reale ho una grande ironia e sono contenta che il primo ad accorgersi di questo mio lato leggero sia stato proprio Max Van Diern che in Tulipani mi ha affidato il ruolo di questa donna che lotta contro il pizzo in un piccolo paese in Puglia, con toni da riso amaro. Lui mi ha proprio spinto verso la visceralità dell’interpretazione.»
Ha debuttato alla regia con il cortometraggio Tra Fratelli, selezionato al Social World Film Festival di Vico Equense ( 27 Luglio/4 Agosto). Come mai ha sentito questa esigenza?
«Perché finalmente mi prendo il potere di decidere quello che voglio interpretare e scrivere. Dopo tanti anni di lavoro come attrice penso sia normale arrivare a prendersi degli spazi, anche per evitare i no di un mondo ancora prevalentemente maschile che non scommette sulle donne. Mi sono trovata un piccolo investitore privato e sono riuscita a metterlo in piedi.»
Anche nel mondo del cinema, se si è donne, si fa fatica doppia?
«Tripla! Si devono denunciare questi meccanismi, alzare la testa, fare gruppo, cosa che fra donne non è così scontata. Per il mio cortometraggio ho voluto al femminile il 90% del cast tecnico. Per me è stato proprio un esperimento collettivo. Bisogna sviluppare una consapevolezza profonda delle proprie possibilità e mettersi insieme per cambiare le cose, combattere la paura del nuovo, del talento, delle capacità. È questo che noi donne dovremmo fare, oltre a scrivere storie dove le donne non sono sempre e solo alla ricerca di un uomo per esistere.»

Lidia Vitale si prepara ad un autunno caldissimo, con tante serie di cui è protagonista: dalla commedia Romolo+Giuly ( dal 17 Settembre su Fox)), a Rosy Abate ( Mediaset), dai I Medici (RaiUno), fino a Sanctuary, serie evento di Amazon.
«Sanctuary è una serie pazzesca, in lingua inglese e con un cast internazionale piuttosto misto: italiani, francesi, inglesi. Un thriller psicologico pieno di suspense, girato in Trentino e ambientato in un luogo di recupero dove si avvicendano storie in cui niente è come sembra. Io sono la mamma di uno dei ragazzi che viene rinchiuso nel centro psichiatrico… Non posso svelare altro, solo che, a questo punto, nessuno può più dirmi che non sono un’attrice internazionale!»
Antonella Matranga