BEST OF 2023: la Top List di Alessandra Quagliarella

Il 2023 è stato un anno ricco di belle sollecitazioni cinematografiche, opere che mi hanno fatto riflettere, emozionare, addirittura sperare in un mondo migliore.

In particolare è stato un anno ricco di opere “al femminile”, cioè concepite, sceneggiate e realizzate da donne, sempre più presenti sulla scena e sempre più seguite, apprezzate, premiate sia nei contesti festivalieri, sia dal pubblico e dagli incassi (che male non fa), giacché sfonda quel pregiudizio di genere che le opere realizzate dalle donne possano piacere solo alle donne. Penso a Barbie di Greta Gerwig, che ha retto egregiamente l’uscita contemporanea con Oppenheimer di Christopher Nolan, e ovviamente penso a C’è ancora domani di Paola Cortellesi, tra i maggiori successi italiani di sempre, avendo surclassato anche La vita è bella di Roberto Benigni.

Tra i tanti film visti (55…a me sembrano pochi) ne scelgo tre che mi hanno particolarmente coinvolta, seguendo il criterio dei film appunto visti nel 2023, cioè programmati al cinema, anche se relativi a produzioni del precedente anno.

DECISION TO LEAVE

Regia: Park Chan Wook; Interpreti: Park Hae-il, Tang Wei; Origine: Corea del Sud; Anno: 2022

Decision To Leave del regista sudcoreano Park Chan-wook (premio per la regia al Festival di Cannes) narra l’indagine dell’ispettore Hae Joon (Park Hae-il) sulla morte di un uomo avvenuta durante una scalata in montagna. L’ispettore sospetta che ne sia responsabile la moglie della vittima, Song Seo-rae (Tang Wei, l’intensa attrice cinese già nota per Lussuria Seduzione e Tradimento di Ang Lee) della quale subisce irrimediabilmente il fascino. Impossibile districare la trama di questo film durante la visione, piena com’è di sottotesti, parentesi logiche, rimandi e particolari che si aggiungono a posteriori man mano che l’indagine ufficiale e la storia personale dei due protagonisti si svolgono. Ma capire tutto non è così importante tanto quanto immergersi nell’atmosfera nebbiosa, raffinata, tensiva e romantica del film: noirpoliziesco e mèlo insieme, con una composizione elegante e dalla infinita inventiva nelle inquadrature che avvolgono con sicura fascinazione lo spettatore. “Volevo che lo spettatore in questo film prestasse attenzione alle sottili variazioni delle emozioni provate dai protagonisti, prestando la massima attenzione ai sentimenti“, ha dichiarato il regista. Evidente l’ispirazione a Vertigo di Hitchcock (tra tutte la sequenza in cui l’ispettore confessa il suo amore, con la musica extradiegetica della 5°sinfonia quarto movimento di Mahler), trasceso tuttavia nella creazione di un’opera originale. Dalla dura montagna (elemento maschile) dove il film inizia, gradualmente ed ineluttabilmente si arriva al mare (elemento femminile per eccellenza),luogo dove tutto nasce e finisce: Seo-rae è una clandestina cinese arrivata dal mare, elemento a cui farà ritorno. Un percorso,questo, segnato da molteplici dettagli attrazionali inseriti nel racconto, dettagli che sottilmente si disvelano al nostro occhio man mano che la storia si svolge. Decision To Leave (la scelta di allontanarsi da chi non ci corrisponde) è un film intenso ed avvolgente, con personaggi che, anche grazie alle interpretazioni dei due protagonisti, ci affascineranno immergendoci in un’atmosfera da cui non vorremo subito risalire.

ALL THE BEAUTY AND THE BLOODSHED

Regia: Laura Poitras; Interpreti: Nan Goldin; Origine: Usa; Anno: 2022

All the Beauty and the Bloodshed della regista statunitense Laura PoitrasLeone d’Oro al Festival di Venezia come miglior film, è il documentario appassionato ed emozionante sull’artista statunitense, fotografa ed attivista Nan Goldin. Il racconto segue tre fili narrativi tra loro saldamente intrecciati: la famiglia disfunzionale di origine della Goldin segnata dal suicidio della sorella maggiore Barbara; l’attività di fotografa e artista multimediale (i suoi scatti sulla New York underground degli anni ’80, sulle sue personali esperienze, anche estreme quali la tossicodipendenza, sulla cultura gay e l’epidemia di Aids hanno fatto scuola) e l’attivismo politico (sua la battaglia contro la famiglia Sackler, proprietaria della società farmaceutica Purdue Pharma responsabile della diffusione dei farmaci oppioidi negli States a causa dei quali sono morte migliaia di persone per overdose). La regista ci travolge con un corposo mix emozionante di fotografie private, diapositive, filmati e lavori della Goldin la cui voce di sottofondo narra la sua vita di donna e di artista, alla perenne ricerca di una ricomposizione della frattura dolorosa determinata dalla perdita dell’amata sorella (il titolo del film è la frase di una sua lettera). Laura Poitras, i cui lavori sono del genere di denuncia giornalistica in forma artistica, si è avvicinata alla Goldin per il suo attivismo, rimandone affascinata dalla vita intera, privata e professionale, fuse come sono l’una nell’altra:’ Tutto quello che Nan trasforma in arte viene dalla sua esperienza personale, dal suo stesso corpo; il suo lavoro riguarda lei, i suoi amori, i suoi amici, le persone che vivono con lei‘. Un film importante nel consegnarci il ritratto di una donna fuori dalle regole, fragile e forte, capace di esporsi senza riserve, così aggiungendo un tassello importante nel processo di libera identificazione femminile.

ANATOMIA DI UNA CADUTA

Titolooriginale:Anatomia d’une chute; Regia: Justine Triet; Interpreti: Sandra Huller; Origine: Francia; Anno: 2023

Anatomia di una caduta (t.o. Anatomie d’une chute) della regista francese #JustineTriet, qui anche autrice della sceneggiatura originale insieme ad #ArthurHarari, vincitore della #PalmaOro come #migliorfilm allo scorso festival di #Cannes, narra la storia di Sandra, una fenomenale #SandraHuller, la quale viene accusata della morte del marito Samuel #SamuelTheis. In uno schema da #giallo#Hitchcock style e #legalmovie, si ricostruisce l’evento tra ipotesi accusatoria di omicidio o assolutoria di suicidio. In realtà il film rappresenta una ulteriore, incisiva rappresentazione dei #ruolidigenere e dei #pregiudizi ad essi correlati che disseziona minuziosamente, come in anatomia appunto si usa. Chiave di lettura in tal senso è la incisiva sequenza della lite tra Sandra e Samuel (palpabile l’ispirazione a #Scenedaunmatrimonio di #IngmarBergman) avvenuta il giorno precedente la morte. Cosa succede se, ribaltando i ruoli, nella coppia è la donna ad avere ‘successo’ esistenziale, se non è più lei a sacrificare tempo e progetti a favore del partner e della famiglia, se risulta centrata e soprattutto senza #sensidicolpa per essere ciò che vuole essere? Questa centratura finisce per uccidere l’uomo (e quindi la #coppia) o è questi che, non adeguandosi al cambiamento inarrestabile, si suicida decretando la sua stessa fine come espressione di #cultura#patriarcale? E quanti sono i nostri #pregiudizi su una donna che non chiede scusa per scegliere se stessa?La consideramo automaticamente unica colpevole di quanto succede?(tema molto ben rappresentato anche in #SaintOmer di #AliceDiop). In questo impasse decisivo è l’intervento di Daniel #MiloMachadoGraner ,figlio undicenne ipovedente della coppia, emblema di quella ‘alleanza tra la donna e il giovane’ teorizzata da #CarlaLonzi. #JustineTriet firma un’opera incisiva, delineando con il personaggio di Sandra la direzione di libera individuazione verso cui tendere, sempre, tutte. Complesso, denso, imperdibile!


Per concludere non posso non citare i seguenti ulteriori titoli:
CLOSE, Lukas Dhont
SHE SAID, Maria Schrader
WOMEN TALKING, Sarah Polley
TERRA E POLVERE, Rui Jun Li
BARBIE, Greta Gerwig
ORLANDO, MA BIOGRAPHIE POLITIQUE, Paul B. Preciado
20.000 SPECIE DI API, Estibaliz Urrezola Solaguren.

Potete leggere tutte le relative recensioni in questo blog e nella relativa pagina FB.

Buon anno nuovo, al cinema!
Alessandra Quagliarella

About Alessandra Quagliarella

Di Bari dove ha frequentato il liceo classico Socrate e si è laurea in Giurisprudenza. Da sempre appassionata di cinema. Nel 2013 ha frequentato il Seminario residenziale di Critica Cinematografica organizzato dalla rivista di settore I duellanti nell'ambito del Bobbio Film Festival ideato e curato dal maestro Marco Bellocchio, nonché il corso di Storia del Cinema presso l'Uniba - Università di Bari a.a.2012/2013. Ideatrice della rubrica "Cinema e Psiche" su Cinemagazzino, rubrica che si propone una riflessione sulle vicende dell’animo umano tramite l’analisi del linguaggio espressivo di quel cinema che se n’è occupato. Nel 2015-2016 ha curato e condotto due trasmissioni sul cinema: 'Sold Out Cinema' e 'Lanterna Magica, 'entrambe su Controradio Bari. Nel 2023 ha curato la rassegna cinematografica collegata al Corso diretto dalla prof.a Francesca Romana Recchia Luciani per le Competenze trasversali con oggetto la Violenza di genere dell'Università di Bari. Nel luglio 2023 ha collaborato alla rassegna 'Under Pressure, azioni e reazioni alla competizione' e nell'ottobre 2023 ha partecipato all'evento 'Taci, anzi parla. Il punto sulla violenza di genere' con un intervento sul film 'Una donna promettente', entrambi organizzati dall'associazione La Giusta Causa.

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