The Favourite: I’m not food! – But you are tasty! (even more than a Lobster, what a sweet Dogtooth) Lanthimos s-copertamente calligrafico, Stone antigranitica, Weisz saggiamente caustica. Sarebbe the favourite ma Cuaron la spunta. “Grand(-oeuvre)angolare”
Roma: Sismico, periscopico, gravitazionale. Umile e bidimensionalmente monumentale. “Pan-oRama”
Stripped: Tra le due ore peggio spese della mia vita, non perderò altro tempo. “Così brutto da censurarsi da solo”
The mountain: Una sola cosa batte la visione: la re-visione. “Doppio (ermafrodita)”
Doubles vies: Effervescente spaccato di modernità, poliedrica metafinzione (con tanto di metabinoche finale). “Doppio (totale)”
The other side of the wind: Non il film di cui perdere il quarto d’ora iniziale (nel tentativo di raddoppiare Lanthimos dall’altra – sbagliata – parte della coda e confidando nella pronta distribuzione di Netflix). Esplosivo, sintetico, felliniano, testamentario. Huston e Bogdanovich titani. “Caleidoscopico”
L’Elliofannia del giorno è doppia: il Nicolas Hoult di Young Ones (imbellettato così, EF l’avrebbe sdegnato come ES); lo sfondo del cellulare di un appassionato assayasiano, intravisto per un secondo netto ovviamente sufficiente per riconoscere note curve sopracciglia-naso ellefiche (un raro potenziale lettore, evidentemente).
(nella foto: ES seatbait che ha impedito il raddoppio)
