WOLFSKINDER

Regia: Rick Ostermann; Anno: 2013; Origine: Germania; Durata: 91’

Wolfskinder è stato presentato alla 70° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nella sezione Orizzonti, sezione che propone principalmente opere prime, al fine di delineare tendenze e segnalare talenti degni di attenzione a livello internazionale.

Si tratta del primo lungometraggio del regista tedesco Rick Ostermann, classe 1978, messosi in luce per un precedente corto dal titolo Still vincitore di numerosi premi.

Il film, basandosi su testimonianze dell’epoca, narra le vicende di alcuni bambini, che venivano chiamati appunto “bambini lupo”, in fuga tra la Germania e la regione baltica, ora Lituania, nello stato di generale confusione ed anarchia del secondo dopoguerra.

È la storia del viaggio di due fratelli, il quattordicenne Hans e il fratellino Karl, alla ricerca di una fattoria dove rifugiarsi su indicazione della mamma morta di stenti, e delle varie vicissitudini che devono affrontare, insieme ad altri bambini cui si uniscono, per fuggire il freddo, le intemperie, la fame.

È un film che narra vicende vere e più che mai attuali visto che i bambini in fuga nel mondo oggi sono 9 milioni!

La narrazione filmica è condotta con sensibilità e al contempo brutalità, indice dello stato d’animo dei protagonisti, dibattuti tra natura infantile e bisogni primari a cui da soli devono far fronte, necessità che li stacca violentemente dalla loro ingenuità, delicatezza, fantasia, leggerezza, nelle quali con salvifica costanza ritornano ad esigenze vitali placate.

In questa ottica narrativa ciò che a volte può sembrare un inutile compiacimento della brutalità risulta in realtà consono all’esigenza di rappresentare uno stato d’animo così particolare, quasi ondulante, cosicché il passaggio brusco dall’armonia alla violenza non risulta mai fine a se stesso, anzi bene si inserisce nel racconto, rendendo comprensibili le varie sfumature dei personaggi.

Quasi tutto girato in esterni, in zone naturalistiche di forte impatto visivo, con una fotografia suggestiva, è un film interessante, crudele e delicato come la storia che racconta.

About Alessandra Quagliarella

Di Bari dove ha frequentato il liceo classico Socrate e si è laurea in Giurisprudenza. Da sempre appassionata di cinema. Nel 2013 ha frequentato il Seminario residenziale di Critica Cinematografica organizzato dalla rivista di settore I duellanti nell'ambito del Bobbio Film Festival ideato e curato dal maestro Marco Bellocchio, nonché il corso di Storia del Cinema presso l'Uniba - Università di Bari a.a.2012/2013. Ideatrice della rubrica "Cinema e Psiche" su Cinemagazzino, rubrica che si propone una riflessione sulle vicende dell’animo umano tramite l’analisi del linguaggio espressivo di quel cinema che se n’è occupato. Nel 2015-2016 ha curato e condotto due trasmissioni sul cinema: 'Sold Out Cinema' e 'Lanterna Magica, 'entrambe su Controradio Bari. Nel 2023 ha curato la rassegna cinematografica collegata al Corso diretto dalla prof.a Francesca Romana Recchia Luciani per le Competenze trasversali con oggetto la Violenza di genere dell'Università di Bari. Nel luglio 2023 ha collaborato alla rassegna 'Under Pressure, azioni e reazioni alla competizione' e nell'ottobre 2023 ha partecipato all'evento 'Taci, anzi parla. Il punto sulla violenza di genere' con un intervento sul film 'Una donna promettente', entrambi organizzati dall'associazione La Giusta Causa.

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