
La 76° edizione del Festival di Venezia (il più antico del mondo) è da poco terminata e si fanno le prime riflessioni sui film principali e sui premi attribuiti.
La scelta politica di premiare con il Leone d’Oro il film Joker di Todd Phillips (servirà da apripista all’Oscar come è successo negli ultimi anni per Roma, La forma dell’acqua e La La Land?) e non anche il protagonista Joaquin Phoenix sembra sia il risultato della volontà di attribuire almeno un premio importante all’Italia, in questo caso tramite il sempre più bravo Luca Marinelli, Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile per il film Martin Eden di Pietro Marcello.
Quanto al Leone d’argento Gran Premio della Giuria, la presidente Lucrecia Martel si è distaccata dalla sua polemica nei confronti di Roman Polanski, dando prova di un giudizio super partes che ha portato a premiare il film J’Accuse del regista polacco, quanto mai attuale sul tema della persecuzione di razza e riflesso della esperienza personale del regista rispetto ai nefasti errori del potere giudiziario.
Roy Andersson, già premiato a Venezia con il Leone d’Oro nel 2014 per il film Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza, ha vinto il Leone d’Argento per la miglior regia con il suo Sull’infinito (t.o. Endlessness). Premio Volpi per la migliore interpretazione femminile è stato attribuito ad Ariane Ascaride protagonista (e moglie nella realtà) di Robert Guédiguian autore di Gloria Mundi.
Di seguito le impressioni sui principali film della nostra inviata, Giulia Sterrantino.
– IL SINDACO DEL RIONE SANITÀ – in concorso
Regia: Mario Martone; Interpreti: Francesco Di Leva, Massimiliano Gallo; Anno: 2019; Origine: Italia; Durata: 1h 55’; Uscita in Italia: 30 settembre 2019.
Un anno dopo Capri Revolution Mario Martone ritorna in concorso al Lido con Il sindaco del Rione Sanità da un’opera di Eduardo De Filippo. Un film che sorprende e che Martone riadatta per il grande schermo dopo aver curato anche la regia nella trasposizione teatrale. Stessi interpreti, ma sullo sfondo di una Napoli contemporanea raccontata attraverso una direzione elegante ed una colonna sonora originale. Un testo immortale e ancora attuale nel racconto della forza della Napoli di oggi e della sua lotta intestina tra il bene e il male.
– J’ACCUSE – in concorso – Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria Titolo italiano: L’ufficiale e la spia; Regia: Roman Polanski; Interpreti: Jean Dujardin, Louis Garrel, Mathieu Amalric, Emanuelle Seigner; Origine: Usa; Anno: 2019; Durata: 2h 12’; Uscita in Italia: 21 novembre 2019.
È l’anno della polemica per Roman Polanski che viene accolto dalla ritrosia della presidente di giuria Lucrecia Martel la quale afferma “Sono una donna, non applaudirò Polanski.”. Ma, al di fuori di Roman come persona, c’è un Polanski autore che narra l’affare Dreyfus attraverso la ricostruzione dei fatti storici avvenuti nel 1894. Un film dall’impianto narrativo classico che conferma come a 84 anni il regista polacco sia in grado di raccontare uno degli scandali più grandi della storia francese. J’accuse ha vinto il Gran Premio della Giuria.
– SEBERG – fuori concorso Regia: Benedict Andrews; Interpreti: Kristen Stewart, Anthony Mackie, Jack O’Connell; Anno: 2019; Origine: Usa,UK; Durata: 1h 42’
Il volto magnetico di Kristen Stewart sbarca al lido nei panni di Jean Seberg, icona degli anni settanta e interprete de Fino all’ultimo respiro di Jean-Luc Godard, perseguitata dall’FBI per le sue idee politiche. Nonostante gli intenti positivi, il film si sostiene solo grazie alla forza della storia raccontata dal regista Benedict Andrews, racconto al quale manca però un tocco di personalità.
– MADRE – sezione Orizzonti Regia: Rodrigo Sorogoyen; Interpreti: Marta Nieto, Jules Porier; Orogine: Spagna; Anno: 2019; Durata: 128’.
L’incipit dello spagnolo Madre porta lo spettatore a porsi delle domande su cosa sia accaduto al figlio della protagonista Marta, iniziando una personale indagine. Ma, dopo soli 15 minuti, la storia ci catapulta nell’inquietudine perenne di Marta la quale da 10 anni convive con la scomparsa del figlio e con i propri fantasmi. Un’analisi sull’imprevedibilità del comportamento umano di fronte a una tragedia irrisolta.
– JOKER – in concorso – Leone d’Oro Regia: Todd Philliphs; Interpreti: Joaquin Phoenix, Zazie Beets, Robert De Niro; Origine: Usa; Abbo: 2019; Durata: 2h 2’; Uscita in Italia: 3.10.2019.
È stato il film più atteso di quest’edizione con code lunghissime già dalle 8 del mattino, solo per rivedere lui, uno dei criminali più cattivi e affascinanti, Joker. Ma cosa si nasconde dietro la maschera? Arthur, clown con problemi psichiatrici, ha il sogno di fare il comico perché, come dice sempre sua madre, “tu sei nato per far ridere”. Un’opera dark che ripercorre la genesi di un eroe negativo incarnato dal camaleontico Joaquin Phoenix. Joker ha vinto il Leone d’oro di questa edizione del Festival ed ha iniziato la sua corsa per l’Oscar.
– WASP NETWORK – in concorso Regia: Olivier Assays; Interpreti: Penelope Cruz, Edgar Ramirez, Gael Garcia Bernal; Origine; Brasile, Francia, Spagna; Anno: 2019; Durata: 2h 3’
Quando le aspettative sono alte a volte vengono deluse. È questo il caso del film di Oliver Assayas che purtroppo si perde nel racconto di una storia vera ambientata negli anni ’90 tra gli Stati Uniti e Cuba che non risulta credibile a causa delle scelte stilistiche fatte. Dalla scrittura alla regia, dal montaggio alla colonna sonora, tutto sembra fuori posto in Wasp Network che si trasforma in una telenovela nella quale non risulta convincente neanche Penelope Cruz.
– THE LAUNDROMAT – in concorso
Titolo italiano: Panama Papers; Regia: Steven Soderbergh; Interpreti: Meryl Streep, Gary Oldman, Antonio Banderas, Sharon Stone; Origine: Usa; Anno: 2019; Durata: 95’; Uscita in Italia: 12.9.19.
Lo scandalo dei Panama Papers raccontato da un’incredibile Steven Soderbergh in un film dalla comicità irriverente e surreale nella narrazione mai noiosa di uno scandalo finanziario mondiale. Un cast eccezionale: Meryl Streep, Antonio Banderas, Gary Oldman sono i protagonisti di una dark comedy che riesce a interloquire con lo spettatore sino a farlo diventare parte attiva della narrazione.
PREMI PRINCIPALI DI VENEZIA 76.
Leone d’Oro: Joker di Todd Phillips.
Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria: J’Accuse di Roman Polanski. Leone d’Argento – Premio per la miglior regia: Roy Andersson, About Endlessness.
Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile a Ariane Ascaride nel film Gloria Mundi di Robert Guédiguian.
Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile a Luca Marinelli nel film Martin Eden di Pietro Marcello.
Articolo di Giulia Sterrantino
Introduzione di Alessandra Quagliarella