Venezia 72 – EL DESCONOCIDO/LOOKING FOR GRACE/SPOTLIGHT

EL DESCONOCIDO
(Giornate degli autori)

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Regia: Dani de la Torre; Interpreti: Luis Tosar, Goya Toledo, Javier Gutiérrez; Origine: Spagna; Anno: 2015; Durata: 95′

Primo film in programma nella sezione delle Giornate degli autori, El desconocido, opera prima dello spagnolo Dani de la Torre, racconta la storia di Carlos, direttore di banca che, dopo essere salito in macchina con i figli per portarli a scuola, riceve la chiamata da un numero sconosciuto che, con la minaccia di una bomba nascosta nell’auto, gli intima di consegnargli dei soldi.
La tematica, estremizzata dal film, è quella della crisi economica e delle conseguenze che portano le vittime a comportamenti disperati. L’azione si concentra quasi esclusivamente all’interno della macchina in cui è posta la bomba richiedendo agli attori interpretazioni molto intense, soprattutto durante la sequenza del ricatto da parte dello sconosciuto. La regia di de la Torre enfatizza la narrazione dandole un’impronta molto marcata e realizza un prodotto molto simile per ritmi e fotografia ad alcuni telefilm crime americani.

 

LOOKING FOR GRACE
(in Concorso)

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Regia: Sue Brooks; Interpreti: Richard Roxburgh, Radha Mitchell, Odessa Young, Terry Norris, Harry Richardson; Origine: Australia; Anno: 2015; Durata: 100′

Grace è un’adolescente che con un’amica decide di scappare di casa ed affrontare un viaggio di qualche giorno per andare a vedere un concerto. Conosce un ragazzo e viene derubata. Nel frattempo i genitori si accorgono della sua scomparsa, contattano la polizia e un investigatore privato per ritrovarla.
Sue Brooks decide di costruire il film riproponendo il vissuto dello stesso arco di tempo dal punto di vista di tutti i personaggi coinvolti. Questi protagonisti non sono solo in cerca di Grace, ma ognuno di loro, come ha affermato la regista, è alla specifica ricerca di qualcosa, di una “grazia” vera e propria, “di momenti di grazia anche nella semplicità e nella quotidianità“. La famiglia che viene rappresentata sembra non riuscire a comunicare: il fulcro del film, tuttavia, non ruota attorno a questo tema in particolare, quanto piuttosto attorno ai segreti delle singole persone che compongono il nucleo famigliare e a come questi complichino le relazioni tra di loro.

 

SPOTLIGHT
(Fuori Concorso)

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Regia: Thomas McCarthy; Interpreti: Michael Keaton, Mark Ruffalo, Rachel McAdams, Stanley Tucci, Liev Schreiber; Origine: USA; Anno: 2015; Durata: 123′

Nel 2001 il team di giornalisti investigativi del Boston Globe, chiamato Spotlight, decide di indagare riguardo ad alcune accuse di pedofilia indirizzate verso degli ecclesiastici. Il gruppo si impegna a compiere un’inchiesta che finalmente renderà pubblico ciò che era stato nascosto per anni dall’intera comunità di Boston.
McCarthy porta sullo schermo una storia che sicuramente fa discutere, e racconta la vicenda nel classico stile hollywoodiano cercando di ignorare i grandi film d’inchiesta che caratterizzano parte della produzione statunitense. Sebbene i personaggi principali siano i giornalisti, non viene tolto spazio alle vittime, abusate sia fisicamente che spiritualmente, abbandonate dalle famiglie e dall’intera comunità incapace di affrontare ciò che stava accadendo. Per quanto siano evidenti le responsabilità della Chiesa, il film vuole anche sottolineare i comportamenti della società, ma soprattutto della stampa, una tipologia di stampa che adesso sta per scomparire perché decimata dai numerosi tagli stabiliti solo per ottenere profitto. Come dichiarato dal regista nella conferenza stampa, “dobbiamo renderci conto che stiamo sottovalutando l’importanza del giornalismo locale e il grande servizio che esso può svolgere”. Da non trascurare anche la dichiarazione di McCarthy in relazione alle reazioni che potrebbero esserci da parte della Chiesa: il regista non si aspetta alcuna replica ma si augura che anche gli ecclesiastici e il Papa possano vedere il film; crede infatti che la Chiesa possa “guarire” e che questa sia una problematica da condividere con tutta la comunità di cui anche essa è parte.

About Giulia Scalfi

Dopo la laurea triennale DAMS con la tesi Da Caramel a E ora dove andiamo?: Il Cinema di Nadine Labaki, consegue la laurea magistrale in Scienze dello Spettacolo e Produzione Multimediale discutendo la tesi Evoluzione del montaggio e del sonoro nella saga di James Bond. Il particolare interesse per il linguaggio cinematografico la porta a concentrasi maggiormente sulla struttura dei film e sulle scelte stilistiche. E' stata conquistata dal cinema grazie a film come Effetto Notte, Frankenstein Junior e Chicago. Non può negare la profonda stima nei confronti di Quentin Tarantino e Robert Rodriguez nonostante provi una profonda ammirazione per le cineaste di ieri e di oggi.

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