TITOLO: The End of the F***ing World
CREATORI: Jonathan Entwistle
REGIA: Jonathan Entwistle, Lucy Tcherniak
SCENEGGIATURA: Charlie Covell
INTERPRETI: Jessica Berden, Alex Lawther
ANNO: 2017
ORIGINE: Regno Unito
EMITTENTE: Netflix, Channel 4 (Regno Unito)
STAGIONI: 1 – in produzione
NUMERO EPISODI: 8
James è un ragazzo introverso che si crede uno psicopatico, Alyssa una ragazza sovversiva che ripensa spesso al padre che non vede dall’infanzia. Entrambi hanno diciassette anni e, dopo un breve tempo di frequentazione, Alyssa convince James a scappare di casa insieme. Occasione unica per il ragazzo che vuole provare ad uccidere una preda più grossa rispetto al gatto dei vicini e Alyssa sembra proprio la vittima perfetta.
I due giovani fuggono così dalla città, dai compagni di classe, dalle rispettive famiglie e dalle regole imposte della società. Dopo alcune disavventure, ricercati dalla polizia, i due giovani decidono di raggiungere il padre di Alyssa, sperando li possa ospitare e proteggere.
The End of the F***ing World è stato caricato questo 5 gennaio sulla piattaforma Netflix dopo essere andato in onda ad ottobre nel Regno Unito su Channel 4. La serie è tratta dalla graphic novel di Charles Forsman ed è sviluppata in 8 puntate da 20 minuti circa. La brevità degli episodi rende possibile gustare l’intera stagione come fosse un film. Gli episodi sono bilanciati a livello narrativo e stilisticamente omogenei. Ciò che li contraddistingue è il continuo sviluppo dei personaggi e della loro relazione che, come auspicabile, li porta all’innamoramento. Tutto questo però avviene tramite esperienze fuori dal comune, come del resto fuori dal comune sono i due personaggi, a cui non si può non affezionarsi. I personaggi si rivelano al pubblico attraverso una voce interiore che racconta le loro aspettative, i loro desideri e con brevi flashback sulla loro infanzia che non interrompono il filone narrativo, ma, anzi, lo arricchiscono. Lo stile registico potrebbe essere descritto quasi come andersoniano (il primo episodio mi ha proprio ricordato lo stile dell’eccentrico regista di Moonrise Kingdom, quindi passatemi il termine!), con inquadrature fisse, immagini simmetriche e una narrazione che coinvolge direttamente lo spettatore attraverso le voci narranti dei protagonisti.
Se avete “paura” di incappare in una serie tv come Tredici, non preoccupatevi, anzi, lasciatevi trasportare dall’humour britannico di The End of the F***ing World e dalla voglia di uscire dagli schemi di James e Alyssa, ma soprattutto dalla connessione che si creerà fra di loro e la forza che saranno capaci di darsi l’un l’altra.
About Giulia Scalfi
Dopo la laurea triennale DAMS con la tesi Da Caramel a E ora dove andiamo?: Il Cinema di Nadine Labaki, consegue la laurea magistrale in Scienze dello Spettacolo e Produzione Multimediale discutendo la tesi Evoluzione del montaggio e del sonoro nella saga di James Bond. Il particolare interesse per il linguaggio cinematografico la porta a concentrasi maggiormente sulla struttura dei film e sulle scelte stilistiche. E' stata conquistata dal cinema grazie a film come Effetto Notte, Frankenstein Junior e Chicago. Non può negare la profonda stima nei confronti di Quentin Tarantino e Robert Rodriguez nonostante provi una profonda ammirazione per le cineaste di ieri e di oggi.