ANTIPORNO
(After Hours)
Regia: Sion Sono; Interpreti: Ami Tomite, Mariko Tsutsui; Anno: 2016; Origine: Giappone; Durata: 78′
Una ragazza di nome Kyoko, turbata e controversa, decide di affrontare i suoi demoni interiori partecipando alle riprese di un film pornografico. I suoi turbamenti trasportano e confondono lo spettatore in un trama quasi inconscia e onirica, in un gioco metacinematografico che confonde realtà e finzione. Iniziamo il “nostro” 34° Torino Film Festival con il film del regista giapponese Sion Sono che ha colpito parte del cuore della redazione durante la 70° Mostra del Cinema di Venezia con Why don’t you play in hell?. Antiporno fa parte di un progetto capitanato dal regista e da altri colleghi volto a riportare in auge il genere softcore tanto in voga nel Giappone degli anni ’60. Grazie alla non indifferente capacità di coinvolgere lo spettatore e alla continua ricerca di collegamenti fra le diverse scene che si susseguono con un ritmo assiduo, il film sorprende da subito lasciando spaesati. L’attenzione all’estetica e alla fotografia risalta fin dalle prime immagini: colori vivaci e vigorosi entrano in contrasto fra loro regalando potenza visiva ad una scenografia semplice ed essenziale. I contrasti fra i toni cromatici riflettono anche i cambiamenti emotivi dei personaggi e i punti di vista che vengono continuamente ribaltati all’interno della narrazione mostrando come si possa assumere sempre un ruolo diverso nella società (come passare da vittima a carnefice e viceversa). La riflessione che rende la pellicola pregevole a livello di contenuti (oltre che a livello estetico), s’incentra su critiche alla società giapponese e ai suoi tabù legati al sesso soffermandosi in particolare sul ruolo che giocano per quanto riguarda il benessere della donna, la sua libertà, sessuale e non.
PORTO
(In concorso)
Regista: Gab Klinger; Interpreti: Anton Yelchin, Lucie Lucas; Anno: 2016; Origine: USA, Francia, Portogallo; Durata: 75′
Porto narra dell’incontro fra Mati e Jack nell’omonima città portoghese e come la reciproca conoscenza abbia inciso nelle rispettive vite. Il film, prodotto da Jim Jarmusch, è interpretato dallo scomparso Anton Yelchin e proprio al suo personaggio è dedicato la prima del film. Successivamente l’attenzione viene spostata verso il personaggio femminile interpretato dalla bellissima Lucie Lucas, per terminare con un terzo capitolo che vede protagonisti entrambi nella loro unica intensa notte d’amore. Oltre ad essere basato su una narrazione non lineare il film alterna diversi formati video con grana differente: al formato schermo in 16:9 vengono affidate le scene in cui i due amanti sono insieme mentre i 4:3 tendono a riproporre elementi paesaggistici con un tono nostalgico. La semplicità della storia è compensata dalle scelte stilistiche del regista brasiliano Gab Klinger già premiato alla Mostra del Cinema di Venezia con il premio Venezia Classici per il miglior documentario sul cinema per Double Play: James Benning and Richard Linklater.
JESUS
(In concorso)
Regista: Fernando Guzzoni; Interpreti: Nicolas Duran, Alejandro Goic; Anno: 2016; Origine: Cile, Francia; Durata: 86′
Jesus, è un ragazzo lasciato a “sé stesso” dal padre, figura autoritaria che viene così compensata da un gruppo di amici. Le sue giornate consistono nel partecipare a gare di hip-hop con una crew, bere e fumare con gli amici senza freni inibitori. Proprio questa compagnia si macchia di un crimine che Jesus non riesce a sopportare chiedendo così aiuto al padre. Il regista Fernando Guzzoni decide di “pedinare” Jesus insistendo con primi e primissimi piani sul ragazzo, conferendo alla pellicola un senso di oppressione e ritraendo una società giovane senza alcun scopo. Per quanto le sequenze iniziali possano risultare accattivanti man mano avanza la pellicola, la storia cade un po’ nello scontato, riprendendosi sul finale. La conclusione del film rovescia infatti la morale della storia tralasciando il malessere giovanile per soffermarsi sulle conseguenze delle proprie azioni e delle scelte altrui che si è costretti a subire.

About Giulia Scalfi
Dopo la laurea triennale DAMS con la tesi Da Caramel a E ora dove andiamo?: Il Cinema di Nadine Labaki, consegue la laurea magistrale in Scienze dello Spettacolo e Produzione Multimediale discutendo la tesi Evoluzione del montaggio e del sonoro nella saga di James Bond. Il particolare interesse per il linguaggio cinematografico la porta a concentrasi maggiormente sulla struttura dei film e sulle scelte stilistiche. E' stata conquistata dal cinema grazie a film come Effetto Notte, Frankenstein Junior e Chicago. Non può negare la profonda stima nei confronti di Quentin Tarantino e Robert Rodriguez nonostante provi una profonda ammirazione per le cineaste di ieri e di oggi.