Serie TV – American Horror Story

ahs 7Creatori: Ryan Murphy, Brad Falchuk
Regia: Alfonso Gomez-Rejon, Bradley Buecker, Michael Uppendahl (principali)
Sceneggiatura: Brad Falchuk, Ryan Murphy, Jennifer Salt, Jessica Sharzer, Tim Minear, James Wong (principali)
Interpreti principali: Jessica Lange, Evan Peters, Sarah Paulson, Frances Conrov, Denis O’Hare
Anni: 2011-2014 (in produzione)
Origine: USA
Emittente televisiva: FX (in Italia trasmessa da DeejayTV)
Stagioni: 4
Numero totale episodi: 51

AHS 2S1/Murder House La famiglia Harmon si trasferisce a Los Angeles. La nuova casa sembra avere un passato inquietante: a loro insaputa, una serie di omicidi vi sono avvenuti tempo addietro. Alcuni ospiti indesiderati renderanno la loro vita un inferno.

 

AHS-3S2/Asylum – È il 1964. La giornalista Lana Winters, indaga su una serie di anomalie che riguardano l’istituto psichiatrico Briarcliff. Ma la sua curiosità infastidisce il direttore e viene costretta al ricovero forzato. Dentro scoprirà, suo malgrado, una serie di orrori e di verità che coinvolgono pazienti e personale…

 

AHS 4S3/ Coven – 2013. L’adolescente Zoe scopre di avere dei poteri e viene mandata a New Orleans in un istituto per giovani streghe. A dirigere il collegio c’è Cordelia, figlia della Suprema, la strega più potente. A minacciare la congrega arriveranno presto una serie di pericoli, dall’interno e dall’esterno…

 

AHS-5 elsaS4/ Freak Show – Anni ’50, Florida. La tedesca Elsa Mars gestisce uno spettacolo di freaks che ha raccolto da varie zone e situazioni. Al gruppo, si uniscono nuovi elementi che ne stravolgono presto le già complicate dinamiche e ne mettono in serio pericolo i componenti…

 

WHAT. Creata dai produttori di Glee, Ryan Murphy e Brad Falchuk, American Horror Story è una serie antologica che si ispira ai classici horror hollywoodiani, ma non solo. Gli autori citano infatti anche film (non necessariamente dell’orrore) europeo e giapponese.
Il concept di base, che inizialmente escludeva il riferimento all’horror e basava lo script sul tema dell’infedeltà e su come i demoni del tradimento tornino ad ossessionare le persone, è stato poi inserito nella struttura di un thriller psicosessuale. «L’attrazione per il macabro è qualcosa di connaturato nell’uomo – ha spiegato Murphy – basti pensare alle gettonatissime visite guidate in famosi “luoghi del delitto”. È una sorta di modo per aggirare la propria ansia in un periodo molto ansioso come il nostro».
La cornice horror avvolge spunti e temi “caldi” come l’indagine sulla famiglia, l’esclusione del diverso, il rapporto tra i sessi, la religione, l’occulto, il femminismo, le psicosi e le manie della società. La trama della serie, così come la location e i personaggi, cambiano di stagione in stagione; gli attori principali, invece, rimangono gli stessi.

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HOW. Per l’appassionato di cinema, la serie costituisce una vera e propria “feast for the eyes”. Le citazioni si susseguono numerose e sono intelligentemente realizzate: non soffocano o limitano la narrazione, al contrario, ne implementano la forza. Si va dal riferimento a classici dell’horror degli anni ’60/’80 nella prima stagione (da Shining a Rosemary’s Baby, da Amityville Horror a Poltergeist, dalla soap Dark Shadows a The Others), ma anche, nella seconda e terza stagione, a film o serie culto più recenti (The Blair Witch Project, X-Files, Saw, Harry Potter, Sabrina vita da strega, Streghe); nella quarta stagione si citano, oltre a Freaks di Tod Browning, anche altre grandi pellicole del passato come Il gabinetto del Dr. Caligari, L’angelo azzurro, Viale del tramonto.
Le citazioni alludono certo a sequenze filmiche specifiche, ma queste sono sfruttate più per la loro potenza evocativa a livello visuale, che per la loro funzione diegetica: determinate figure e circostanze servono spesso da spunto o addirittura solo per flirtare sornionamente con lo spettatore.

Ai riferimenti cinematografici si aggiungono quelli musicali, spesso tratti da specifiche soundtrack: nella prima stagione, ad esempio, sono usati temi da Vertigo, Psycho, Twisted Nerve. Le colonne sonore insomma sono molto studiate, con brani “furbi”, accattivanti per il pubblico e spesso utilizzati in maniera anacronistica e contrastante (in Freak Show Freulein Elsa si esibisce in Life on Mars di Bowie vestita da Marlene Dietrich). Non si escludono quindi performance musicali dei personaggi – d’altra parte, si tratta dei creatori di Glee -, forse evitabili ma che comunque attirano una parte di pubblico e sdrammatizzano la tensione (nella terza stagione c’è anche un cameo di Stevie Nicks dei Fleetwood Mac.)
La regia osa, con riprese atipiche ma funzionali alla narrazione e al tema trattato: nella quarta stagione, ad esempio, per rappresentare in soggettiva lo sguardo delle gemelle siamesi si ricorre ad un originale split screen (la particolarità dei freaks consente soluzioni registiche del tutto originali).

Trucco ed effetti speciali fanno il resto: la cura per i dettagli e il lavoro di alcuni tra i più bravi maestri del make-up effettistico hollywoodiani, che replica in maniera sorprendente volti del cinema e della storia, sono uno dei maggiori punti di forza della serie. Un’attenzione poi per i costumi evidenzia un tocco “glamour” che non si può non notare, soprattutto in Coven, con riferimenti espliciti a brand d’abbigliamento e a icone della moda.
(Questo aspetto, assieme alla costante presenza di protagoniste donne-dive, di un linguaggio provocatorio, del tema del “diverso”, di personaggi LGBT, ha valso alla serie il titolo di “gayest horror show ever.”)
Una nota va poi alle inquietanti sigle contenenti i titoli di testa, considerate dai creatori vere e proprie forme d’arte «in grado di far capire allo spettatore l’esperienza che vivrà guardando lo show»: spesso sono disseminate di indizi sull’andamento della trama.

WHO. Jessica Lange è la regina dello show. Dopo aver esordito con una parte “marginale” nella prima stagione (che tuttavia è stata ampliata notevolmente, dopo il suo ingaggio, dagli autori), l’attrice diventa protagonista delle serie successive, nei personaggi dell’istitutrice del manicomio in Asylum, della strega Suprema in Coven e della direttrice dello spettacolo in Freak Show. L’espressività e l’intensità delle sue interpretazioni sono determinanti per la resa di personaggi forti, complessi e sfaccettati come i suoi, e la sua performance alza non poco il livello dello show.

Del cast fisso fanno parte Evan Peters e Sarah Paulson (presenti in tutte le stagioni) e Lily Rabe, Frances Conroy, Denis O’Hare, Emma Roberts, Taissa Farmiga, Jamie Brewer, Dylan McDermott, Kathy Bates (presenti in due o tre stagioni). Si aggiungono poi Connie Britton, Kate Mara, Angela Bassett, Zachary Quinto, James Cromwell, Chloë Sevigny, Gabourey Sidibe, Finn Wittrock e Neil Patrick Harris che compaiono invece solo in una delle quattro stagioni.

WHERE. La location cambia di stagione in stagione. In Murder House, l’azione si svolge nella casa in cui gli Harmon si trasferiscono: ogni stanza è protagonista, dal bagno alla camera da letto, dalla soffitta alla cantina, alla zona giorno. L’arredamento e le luci la rendono inquietante quanto basta e sanno ricreare un’atmosfera noir tipica di un certo tipo di thriller. In Asylum, l’istituto psichiatrico assume le caratteristiche tipiche di luogo degli orrori, con luci al neon, corridoi, stanze di detenzione. Si gioca molto sul contrasto bianco/nero che allude allo scontro sacro/profano, salute/malattia, verità/mistero. La stagione Coven è ambientata invece in una folkloristica New Orleans, la cui atmosfera salmastra e pregna di superstizione sembra avvolgere ogni cosa. Gli edifici riflettono la multiculturalità tipica della zona, che risente di influenze francesi, spagnole e afroamericane. Freak Show, infine, è ambientato in Florida, e, ancora una volta, la location è un altro luogo tipico dei film di paura: il parco divertimenti. L’azione si svolge tra tendoni da circo, roulotte e abitazioni posticce, sistemate fuori dalla città: non c’è posto per i “diversi” nella società.

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About Elena Cappozzo

Dopo la laurea in Filologia Moderna a Padova, studia Film Writing a Roma. Sognando di scrivere “per”, scrive “di” (cinema) qua e là, accendendo ogni tanto un cero a San...SetBlv. Il grande schermo è il suo primo, assoluto amore ma le capita con discreta frequenza di tradirlo con quello della tv e persino con quello del pc (quella da Youtube e serie tv è in realtà una dipendenza piuttosto grave, no judging.)

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