POOR THINGS!

Titolo italiano:Povere creature! Regia: Yorgos Lanthimos; Interpreti: Emma Stone, Willem Dafoe, Mark Ruffalo, Anna Schigulla; Origine: Usa, Uk, Irlanda; Anno: 2023; Durata: 2h 20′

La storia di Bella Baxter riportata in vita dallo scienziato Godwin Baxter: la sua crescita e la sua emancipazione, partendo da zero, al di fuori di regole e pregiudizi.
                           
Poor Things! (Povere creature) del regista greco Yorgos Lanthimos (Leone d’oro allo scorso festival di Venezia, Golden Globe ed in odor di Oscar) è tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore ed artista visivo scozzese Alisdair Grey (rieditato in Italia con il titolo ‘Vita e misteri della prima donna medico d’Inghilterra‘), romanzo liberamente ispirato al #Frankenstein di #MaryShelley, non a caso, per quel che ora diremo, figlia della filosofa #MaryWallstonecraft, una delle fondatrici del #femminismo.

Bella Baxter, interpretata da una strepitosa Emma Stone, già vincitrice di numerosi premi per questo ruolo e giunta alla seconda collaborazione con Lanthimos, è una giovane donna desiderosa di conoscere il mondo; la particolarità vantaggiosa è rappresentata dal fatto che, grazie all’intervento che, dopo un tentato suicidio, l’ha riportata in vita con un nuovo cervello (quello di un feto), lo farà scevra da ogni pregiudizio, preconcetto, senso di colpa o retaggio #culturale #patriarcale. “Poor things parla di libertà, del modo in cui percepiamo il mondo, della posizione della donna e dell’uomo nella società, delle relazioni tra uomini e donne.“, ha dichiarato il regista. Infatti il film parla di noi, pur avendo forma #gotica e #ambientazione #vittoriana, sebbene trascesa, onirica e #surrealista, quasi proiezione visiva dell’inconscio femminile.

Io sono Bella Baxter, sono una persona imperfetta e mi piace sperimentare. Io devo partire, vedere il mondo e c’è così tanto da scoprire.” E Bella lo fa: da Londra a Lisbona, per mare fino ad Alessandria, Parigi e di nuovo Londra, come #Orlando di #VirginiaWoolf.

Bella fugge da tutte le gabbie dove immancabilmente gli uomini che incontra sono pronti a rinchiuderla, prima fra tutte quella fasulla e dannosa dell’amore romantico, fugge dai ricatti morali e dai sensi di colpa, dalle trappole di inferiorizzazione e dipendenza esercitati da sempre nei confronti delle donne, dai giudizi castranti e dalle violenze esercitate nei suoi confronti, ivi inclusi tentativi di infibulazione e femminicidio, e procede verso il suo percorso di libera individuazione, percorso in cui ogni aspetto viene esplorato: il sesso, la conoscenza, il sapere alle donne negato, per approdare ad una pienezza di sé autonoma e consapevole. Se è un uomo (lo scienziato Godwin Baxter interpretato da Willem Dafoe) a riportare in vita Bella, è  Bella a creare se’ stessa, giacché la donna creata dall’uomo, come lui la vorrebbe (nella specie, corpo di donna con cervello da bambina), non è la donna.

Egon Schiele, Ragazza nuda in piedi

Bella è fuori dai canoni imposti, anche nell’ #estetica: in un epoca in cui le donne erano costrette in vere e proprie armature fatte di corsetti strettissimi, sottogonne, lacci, acconciature imponenti e cappelli come impalcature, lei ha i capelli lunghi neri corvini sciolti (Lanthimos si è ispirato al quadro di Egon Schieleragazza nuda in piedi‘), mentre i suoi abiti, firmati dalla costumista Holly Waddington, decostruiscono, esasperano e personalizzano i costumi dell’epoca, seguendo la sua personale evoluzione: maniche gonfissime, spalle esagerate, bluse con ruches che ricordano la vagina e materiali moderni quali il lattice.

Lanthimos, ispirandosi a Georges Méliès e a David Cronenberg di Crimes of the future, firma una #regia #autoriale #originale sempre più raffinata, di certo sapiente, in qualche modo già presente nel suo precedente, bellissimo La Favorita che in embrione contiene Poor Things, sua prosecuzione naturale: uso del #grandangolo deformante e spesso esasperato, b/n quasi da manuale illuminista per i primi passi di Bella (inevitabile pensare ad Elephant man di David Lynch e ad Il ragazzo selvaggio di Francois Truffaut) e colore per l’esplorazione del mondo, scenografie fantasmatiche, mettendo al centro un personaggio femminista incisivo come pochi. Completa l’opera una #sceneggiatura efficacissima scritta dal regista unitamente a Tony McNamara, già presente ne La Favorita: alcune frasi motivazionali andrebbero tatuate nel nostro cervello.

In assenza di cultura patriarcale saremmo tutte Bella Baxter! Ed in presenza di cultura patriarcale, come ancora è, siamo tutte Bella Baxter in tutti i tentativi, azioni, sfide, forza, lotta e coraggio in direzione della nostra libera individuazione.

Alessandra Quagliarella

About Alessandra Quagliarella

Di Bari dove ha frequentato il liceo classico Socrate e si è laurea in Giurisprudenza. Da sempre appassionata di cinema. Nel 2013 ha frequentato il Seminario residenziale di Critica Cinematografica organizzato dalla rivista di settore I duellanti nell'ambito del Bobbio Film Festival ideato e curato dal maestro Marco Bellocchio, nonché il corso di Storia del Cinema presso l'Uniba - Università di Bari a.a.2012/2013. Ideatrice della rubrica "Cinema e Psiche" su Cinemagazzino, rubrica che si propone una riflessione sulle vicende dell’animo umano tramite l’analisi del linguaggio espressivo di quel cinema che se n’è occupato. Nel 2015-2016 ha curato e condotto due trasmissioni sul cinema: 'Sold Out Cinema' e 'Lanterna Magica, 'entrambe su Controradio Bari. Nel 2023 ha curato la rassegna cinematografica collegata al Corso diretto dalla prof.a Francesca Romana Recchia Luciani per le Competenze trasversali con oggetto la Violenza di genere dell'Università di Bari. Nel luglio 2023 ha collaborato alla rassegna 'Under Pressure, azioni e reazioni alla competizione' e nell'ottobre 2023 ha partecipato all'evento 'Taci, anzi parla. Il punto sulla violenza di genere' con un intervento sul film 'Una donna promettente', entrambi organizzati dall'associazione La Giusta Causa.

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