Titolo: Birdman; Titolo originale: Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance); Regia: Alejandro González Iñárritu; Interpreti: Michael Keaton, Zach Galifianakis, Edward Norton, Emma Stone, Naomi Watts, Andrea Riseborough; Origine: USA; Anno: 2014; Durata: 119′
“Que viva Mexico!” La vittoria di Birdman agli Oscar 2015 (che, assieme alla statuetta per il miglior film, portò a casa anche quelle per la miglior sceneggiatura, regia e fotografia) non fece altro che riconfermare il crescente successo dei cineasti messicani all’interno del panorama hollywoodiano, che da poco più di una decina d’anni vede tra i più quotati proprio la triade Iñárritu-Cuarón-Del Toro.
“Who gave this son of a b*tch his green card?” esclama Sean Penn quella notte premiando il regista di un film che non solo parla del “riscatto di un supereroe”, della ricerca spasmodica dell’approvazione altrui e di relazioni compromesse, ma anche del mondo dello spettacolo stesso, presentando, attraverso una riflessione meta-cinematografica, il sempre attuale parallelo tra palcoscenico e vita.
Un finto piano sequenza lungo circa due ore ci porta dietro le quinte di uno spettacolo teatrale rivelando i tormenti dell’autore e di chi gli ruota attorno, e raccontando con un ritmo del tutto accattivante la vulnerabilità che si nasconde dietro la chimera persona-personaggio.
Una lettura post-moderna del sistema hollywoodiano che ha incassato più di 103 milioni di dollari.
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About Elena Cappozzo
Dopo la laurea in Filologia Moderna a Padova, studia Film Writing a Roma. Sognando di scrivere “per”, scrive “di” (cinema) qua e là, accendendo ogni tanto un cero a San...SetBlv. Il grande schermo è il suo primo, assoluto amore ma le capita con discreta frequenza di tradirlo con quello della tv e persino con quello del pc (quella da Youtube e serie tv è in realtà una dipendenza piuttosto grave, no judging.)