34 TFF – I FIGLI DELLA NOTTE / THE DONOR / LES DERNIERS PARISIENS

I FIGLI DELLA NOTTE

(In concorso)

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Regia: Andrea De Sica; Interpreti: Vincenzo Crea, Ludovico Succio; Anno: 2016; Origine: Italia, Belgio; Durata: 85′

Giulio è costretto amorevolmente dalla madre ad entrare in un collegio specifico per ragazzi appartenenti a famiglie facoltose i quali sono educati per sostituire degnamente i propri genitori. Nel collegio, apparentemente un grande hotel fra le montagne innevate, Giulio conosce il criptico Edoardo e i due, dopo una sorta di rito di iniziazione fatto da ragazzi più grandi, iniziano a confidarsi e a esplorare il bosco che li divide dalla “civiltà”. Una sera trovano poco distante un locale notturno e qui Giulio fa la conoscenza della giovane spogliarellista Elena. Nel frattempo Edoardo cade in una spirale di negatività a causa di alcuni ricordi legati ad un’ala chiusa del collegio. Il film esordio alla regia di Andrea De Sica gioca con lo spettatore citando Shining di Stanley Kubrik senza ottenere i risultati desiderati. I momenti di tensione sono sottolineati da una prepotente colonna sonora, scritta dal regista, che per quanto di buon sostegno alle scene, in certi momenti risulta fin troppo violenta e non mixata con attenzione. I figli della notte è l’unico film italiano in concorso al Torino Film Festival, ma ahimè, non è all’altezza degli altri film della sezione.

THE DONOR

(In concorso)

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Titolo originale: Juan Zeng Zhe; Regia: Qiwu Zang; Interpreti: Ni Dahong, Qi Dao, Li Zhen; Anno: 2016; Origine: Cina; Durata: 105′

Yang Ba è un uomo di umili origini che vive con la moglie e il figlio adolescente in un quartiere limitrofo ai binari della ferrovia. Fatica a provvedere alla famiglia a causa delle sue condizioni economiche e si trova a parlare con un amico della fortuna di alcune persone che hanno l’occasione della vita e riescono a elevarsi dal loro status. Anche a Yang capiterà l’occasione: viene contattato dal benestante Lio Daguo per donare un suo rene alla sorella morente. Il trapianto però non va a buon fine e Lio Daguo chiede che a donare un secondo rene sia il figlio dell’uomo, dato che ha le stesse caratteristiche genetiche. Il rapporto fra i due uomini si incrina quando la proposta si tramuta in minaccia. Yang, dopo che anche il figlio viene contattato, decide di agire per opporsi al volere di Lio Daguo. The Donor, esordio alla regia del giovane cinese Qiwu Zang, vince il premio come miglior film e miglior sceneggiatura al 34° Torino Film Festival. Il film, dai risvolti thriller, ha un ritmo narrativo flemmatico ma fa affidamento su una attenta composizione delle scene e una ottima descrizione dei suoni ambientali. La macchina da presa esplora gli ambienti grazie ai suoi movimenti limitati, come accade all’interno dell’abitazione della famiglia dove, rimanendo sulla soglia, viene suggerita allo spettatore la ristrettezza dello spazio. Particolarmente studiato è il design sonoro in cui lo sferragliare dei treni è protagonista della colonna sonora. Tema del film è la diversità fra i ceti sociali nella società cinese, i suoi divari e le enormi disuguaglianze.

(n.d.a: ricorderò per sempre questo film come il film dell’uomo che travasa il latte da una borsina di plastica al padellino.)

LES DERNIERS PARISIENS

(In Concorso)

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Regia: Mohamed “Hamè” Bourokba, Ekouè Labitey; Interpreti: Reda Kateb, Slimane Dazi; Anno: 2016; Origine: Francia; Durata: 106′

Nasser esce di prigione dopo una condanna di due anni per droga e, mentre sconta i mesi di tutela, lavora nel bar del fratello maggiore Arezki. Insieme al suo gruppo di amici decide di rilanciare il bar in cui lavora e che lui stesso aveva sovvenzionato: Le Prestige. Il rapporto tra i due fratelli, magrebini cresciuti in Francia, è costantemente minacciato dal loro passato e da vecchi rancori. Nasser decide di organizzare un evento all’interno del locale con l’aiuto di un uomo con cui entra in affari e, per vicissitudini sentimentali, Arezki decide di farsi da parte. A firmare la regia del film sono i componenti del gruppo rap La Rumeur, affermati nella scena hip hop internazionale e al loro debutto nel lungometraggio cinematografico. Mohamed “Hamè” Bourokba e Ekouè Labitey firmano anche la colonna sonora, nel film utilizzata sia a livello diegetico che extra diegetico  e perfettamente ancorata alle immagini, spesso in movimento. Oltre a raccontare la storia dei due fratelli, interpretati da Reda Kateb e Slimane Dazi, Les Derniers Parisiens parla anche di una parte della popolazione francese, quella degli immigrati, della loro integrazione, in una Parigi che, a loro detta, sembra ormai invasa dagli hipster.

About Giulia Scalfi

Dopo la laurea triennale DAMS con la tesi Da Caramel a E ora dove andiamo?: Il Cinema di Nadine Labaki, consegue la laurea magistrale in Scienze dello Spettacolo e Produzione Multimediale discutendo la tesi Evoluzione del montaggio e del sonoro nella saga di James Bond. Il particolare interesse per il linguaggio cinematografico la porta a concentrasi maggiormente sulla struttura dei film e sulle scelte stilistiche. E' stata conquistata dal cinema grazie a film come Effetto Notte, Frankenstein Junior e Chicago. Non può negare la profonda stima nei confronti di Quentin Tarantino e Robert Rodriguez nonostante provi una profonda ammirazione per le cineaste di ieri e di oggi.

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