SENZA NESSUNA PIETÀ
(in Concorso nella sezione Orizzonti)
Regia: Michele Alhaique; Interpreti: Pierfrancesco Favino, Greta Scarano, Claudio Gioè, Renato Marchetti; Anno: 2014; Origine: Italia; Durata: 95′
Salvo, del duo esordiente Piazza – Grassadonia, è un sogno lontano. Stereotipi ambulanti popolano questo racconto di ambiente pseudomafioso dove tutto è scontato fin dall’inizio. Burbero scagnozzo si scioglie e si improvvisa paladino per amore (paterno) di una escort, femme gran poco fatale. Le incongruenze si sprecano, la storia è ridicola, il finale la supera, non c’è nessun Daniele Ciprì a salvare la pellicola con prodezze à la Storaro, però a fine proiezione sappiamo con precisione quanti peli fioriscono sulla guancia destra di Favino, oggetto privilegiato (o esclusivo) delle inquadrature più emotivamente intense (nell’intenzione). Per fortuna, esordisce ogni tanto anche qualche Grassadonia e Piazza.
VOTO: 4
MANGLEHORN
(in Concorso)
Regia: David Gordon Green; Interpreti: Al Pacino, Holly Hunter, Chris Messina, Harmony Korine; Anno: 2014; Origine: USA; Durata: 97′
Ennesima storia di solitudine, famiglie disfunzionali, passati che non lasciano spazio al presente, ma con cui alla (lieta) fine ci si riconcilia. Tante parole, non altrettante immagini, tentativi timidissimi di costruirsi una personalità con sortite in diversi registri, dal surreale al sentimentale, un attore che monopolizza l’attenzione e si autodichiara unico interesse per il pubblico (di soli alpaciniani – e indulgenti pure). Inutile.
VOTO: 5
IL GIOVANE FAVOLOSO
(in Concorso)
Regia: Mario Martone; Interpreti: Elio Germano, Michele Riondino, Massimo Popolizio, Anna Mouglalis, Valerio Binasco; Anno: 2014; Origine: Italia; Durata: 138′
Biopic pulito e scolastico sul poeta recanatese. Vita e lettere sono legate a doppio filo e ogni scena giustamente si rifà a precisi estratti dell’opera di Leopardi, ma, a parte questa, le idee sono poche. Si resta lontani dalla canonizzazione preferendo concentrarsi sull’umanità del poeta ma dopo 138 minuti non si esce più ricchi che dall’aver letto un sussidiario. Diligente e televisivo.
VOTO: 6,5