VENEZIA 71 – HUNGRY HEARTS/ ITALY IN A DAY/ QIN’AI DE (DEAREST)

HUNGRY HEARTS
(in Concorso)

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Regia: Saverio Costanzo; Interpreti: Adam Driver, Alba Rohrwacher, Roberta Maxwell, Al Roffe, Geisha Otero; Origine: Italia; Anno: 2014; Durata: 109’

Saverio Costanzo convince. Muovendosi con disinvoltura tra il sentimentale e il thriller, il regista confeziona un film dall’atmosfera polanskiana, che affronta tematiche insolite per l’attuale panorama italiano, eppure attualissime. Film americano per l’ambientazione, la lingua e non solo – con un tocco di italianità in esilio, dichiarata fin dalle origini della protagonista –, ritrae  in modo sconcertante una famiglia sola e disorientata nella patria dei disturbi e delle follie alimentari. Ottima interpretazione d’istinto degli attori e fotografia che segue la degenerazione della stabilità domestica con prospettive distorte e claustrofobiche. Insieme ad Anime Nere, un degno portatore (finalmente) dei nostri colori alla Mostra veneziana.

Voto: 7,5

 

ITALY IN A DAY
(Fuori concorso)

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Regia: Gabriele Salvatores; Origine: Italia/ Gran Bretagna; Anno: 2014; Durata: 75’

Nota operazione di cinema collettivo (e potenzialmente universale) già realizzata da Ridley Scott senza limitazioni nazionali (Life in a day), viene ripresa da Salvatores che ne gira una versione solamente italiana. Il regista, come lui stesso dichiara, fa un passo indietro e, nel selezionare i contributi che sono rientrati nel film tra i quasi 45.000 inviati dagli italiani, si avvale di proporzioni matematiche che gli permettono di privilegiare effettivamente i contenuti più rappresentati all’interno di questo corpus, senza inserire messaggi, intenzioni, direzioni sue personali. Così, ad esempio, i filmati di gattini si sprecano, ma Salvatores resiste alla tentazione di rinunciare a un filo conduttore e montare à la videoclip una vertigine di immagini veloci e scollegate (non rinuncia però a una musica che connota troppo le immagini e conferisce significati, intensità e vena sentimentale non direttamente presenti al loro interno) e sceglie di concentrarsi su alcune storie che ritornano nel corso del film dando all’opera una struttura solida e dai tempi studiati. In questo modo si riesce a confezionare un documento di notevole importanza sociologica e, se si vuole, anche estetica, nel suo consegnare alla storia non tanto una giornata tipicamente italiana, quanto il modo in cui gli italiani di questo tempo decidono di raccontarsi, creando i tasselli cui il regista conferirà poi dignità cinematografica. Un film da studiare, in molti sensi.

VOTO: 7,75

 

QIN’AI DE (DEAREST)
(Fuori Concorso)

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Regia: Peter Ho-Sun Chan; Interpreti: Zhao Wei, Huang Bo, Tong Dawei, Hao Lei, Zhang Yi; Anno: 2014; Origine: Cina; Durata: 135′

Solido dramma di sparizioni e ritrovamenti, approfondisce encomiabilmente le psicologie di tutte le parti coinvolte nel rapimento di un bambino, sullo sfondo di una Cina divisa tra la solidarietà umana – che non è tale fino in fondo – e l’aberrazione del traffico di esseri umani non contrastato dalle istituzioni impassibili. Emozioni forti, ben fotografate, con una tensione narrativa che garantisce un’ottima trasposizione sullo schermo di questa storia vera. Sorrisetto metacinematografico sui titoli di coda.

VOTO: 7,5

About Carlo Gandolfi

Colui che scruta, cromaveglie di luce, onirosuoni.

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