CAROLE MATTHIEU
(Panorama Internazionale)
Regia: Louis-Julien Petit; Interpreti: Isabelle Adjani, Corinne Masiero; Origine: Francia; Anno: 2016; Durata:86’
Carole Matthieu, che vede protagonista Isabelle Adjani, si ispira al romanzo Le visages ècrasès di Marin Ledun (del quale la famosa attrice francese aveva acquistato i diritti), che prende spunto dalla massiccia campagna di licenziamenti (1.700) di France Telecom del 2008/2009, accompagnata da altrettanti suicidi (93).
Il regista Louis-Julien Petit non è nuovo alle tematiche del lavoro: se aveva già trattato la materia, in forma di commedia, nella sua precedente opera Discount presentata al Bifest del 2015, per Carole Matthieu abbraccia invece il genere noir.
Il film si apre e si chiude con l’immagine di una grande cava scura, metafora di un sistema coercitivo che scava dentro i lavoratori, distruggendoli. Carole è un medico del lavoro di una grande azienda francese che usa metodi repressivi nei confronti dei suoi dipendenti, metodi che cerca invano di far cambiare, scontrandosi con la irremovibile durezza dei suoi capi. Quando uno dei dipendenti, affetto da depressione, le chiede aiuto, lei capisce che l’unico modo per determinare un necessario cambiamento è adottare un’estrema soluzione, dalla quale deriveranno una serie di effetti a catena.
La fotografia predilige toni grigi e brumosi (la fredda logica del sistema) tra i quali, l’unica macchia di colore, è rappresentata dal cappotto rosso della protagonista, indice di un cuore e una sensibilità femminili rimaste un’eccezione tra tanta indifferenza. Il genere noir ben si addice al racconto, anche se la mancata preparazione narrativa di alcuni eventi chiave rende la narrazione forse meno efficace, così come il finale sospeso tra sogno e realtà. Isabelle Adjani non si vedeva da tanto sugli schermi, almeno in Italia: il suo viso, reso una maschera fissa dall’eccesso di botulino, non permette di apprezzare a pieno le sue pur alte capacità attoriali.
MISS SLOANE – Giochi di potere
(Anteprime Internazionali)
Regia: John Madden; Interpreti: Jessica Chastain, Marc Strong, Alison Pill; Origine: Usa; Anno:2016; Durata:132’
Elizabeth Madeline Sloane, interpretata dalla sempre più brava e affermata Jessica Chastain, è una lobbista che cerca di far passare una legge limitativa della circolazione delle armi scontrandosi contro la ben più potente lobby che le armi produce, in una battaglia senza esclusione di colpi nella Washington dei poteri forti.
La storia è fortemente incentrata sul personaggio della Stone/Chastain, protagonista assoluta, sempre al centro della scena, la cui forte personalità e la cui logica professionale è resa con una sceneggiatura fitta di ragionamento logico, botta e risposta, tesi/antitesi che si riassumono nel motto “un lobbista deve sempre prevedere le mosse degli altri”. Anche questo, come Carole Matthieu, è un film sul mondo del lavoro, quello appunto dei lobbisti, tecnici che rappresentano un gruppo di interesse con l’obiettivo di comunicare con chi gestisce il processo decisionale per influenzarlo.
Anche in questo caso la protagonista è una donna alla quale si richiede di essere tutto: intelligente, determinata, vincente, bella, elegante, seduttiva, in un eccesso di femminilizzazione esterna per compensare forse l’assoluta mascolinizzazione delle modalità lavorative nelle quali non sembra entrare alcuna differenza di genere nella gestione delle problematiche da affrontare, a differenza della Carole francese.
Miss Sloane è un film interessante proprio per lo schema dei giochi di potere che esprime, ha un ritmo serrato, che si avvale dell’ottima prova attoriale della Chastain e dell’intero cast, ma forse un eccesso di colpi di scena lo rende infine un po’ troppo carico.

About Alessandra Quagliarella
Di Bari dove ha frequentato il liceo classico Socrate e si è laurea in Giurisprudenza. Da sempre appassionata di cinema. Nel 2013 ha frequentato il Seminario residenziale di Critica Cinematografica organizzato dalla rivista di settore I duellanti nell'ambito del Bobbio Film Festival ideato e curato dal maestro Marco Bellocchio, nonché il corso di Storia del Cinema presso l'Uniba - Università di Bari a.a.2012/2013. Ideatrice della rubrica "Cinema e Psiche" su Cinemagazzino, rubrica che si propone una riflessione sulle vicende dell’animo umano tramite l’analisi del linguaggio espressivo di quel cinema che se n’è occupato. Nel 2015-2016 ha curato e condotto una trasmissione sul cinema "Sold Out Cinema" su Controradio Bari.