DISCOUNT
(Panorama Internazionale)
Regia: Louis-Julien Petit; Interpreti: Olivier Barthélémy, Corinne Masiero, Pascal Demolon; Origine: Francia; Anno: 2014; Durata: 102’
Discount è il film di esordio di Louis-Julien Petit, giovane regista francese, il quale annovera tra i suoi maestri Ettore Scola (in particolare La famiglia e Brutti sporchi e cattivi), Mario Monicelli, ma anche Ken Loach e Stephen Frears, per la critica sociale condotta con humour, tipica delle loro opere.
Discount, film accolto molto bene in Francia e presentato a livello internazionale per la prima volta proprio al Bifest, è infatti una commedia che fa pensare.
La storia prende spunto da un fatto realmente accaduto in Francia: il licenziamento di una donna per aver sottratto dei ticket promozionali dal supermercato dove lavorava. Il regista, incuriosito dal caso, l’ha realmente incontrata, e con sua grande sorpresa si è trovato di fronte ad una persona per niente triste, giacché aveva ricevuto una inaspettata, diffusa solidarietà: questo è stato il punto di partenza per un racconto sul tema della ribellione positiva.
«Ridere in modo serio è rivoluzionario. Lo humour è un’arma di cui dobbiamo servirci», ha dichiarato Petit prima della proiezione del film.
La trama è presto detta: alcuni operai di un discount, per fronteggiare il licenziamento imminente determinato dall’installazione di alcune casse automatiche, decidono di creare un loro personale discount alternativo e solidale, sottraendo al supermercato dove lavorano i prodotti destinati al macero.
«In qualche modo tutti viviamo l’esperienza discount: verremo sostituiti da gente meno cara e più giovane.» ha affermato l’autore.
Il film, tuttavia, nonostante i propositi interessanti, le riprese non convenzionalmente televisive, come spesso succede per le commedie (lo stile registico è davvero vicino a quello di Ken Loach o dei fratelli Dardenne di Due giorni, una notte), la bravura degli attori, presenta un limite forse insormontabile per una commedia: non fa ridere.
Che questo dipenda dal trattarsi di humour tipicamente francese e, in quanto tale, non esportabile, che dipenda dal virare della narrazione filmica, specie nella seconda parte, verso toni più da cronaca sociale, o da una durata eccessiva e non giustificabile, è parimenti probabile, ma purtroppo anche inesorabilmente limitante.
LUCIA DE B.
(Panorama Internazionale)
Regia: Paula van den Oerst; Interpreti: Barry Atsma, Sallie Armsen, Ariane Shulter; Origine: Olanda, Belgio, Lussemburgo; Anno: 2014; Durata: 97’
Lucia De B., film della regista poco conosciuta in Italia Paula van den Oerst, selezionato in Olanda per concorrere all’Oscar come miglior film straniero, prende spunto da una storia realmente accaduta, così come Discount, sebbene la tematica qui sia del tutto differente.
Si narra del più clamoroso errore giudiziario dell’Olanda: quello che ha coinvolto l’infermiera Lucia De B., accusata e condannata in tutti i gradi di giudizio per le morti di alcuni pazienti, bambini ed anziani, registrate negli ospedali dove prestava servizio, fino al rovesciamento del verdetto finale grazie ad un forte coinvolgimento dell’opinione pubblica e dei media olandesi.
Il film racconta la vicenda a partire dall’evento (il decesso di un bambino di due mesi) che ha avviato l’inchiesta e il calvario giudiziario di Lucia. La narrazione è scandita dai blocchi temporali corrispondenti alle date dei vari gradi del processo, e tramite numerosi flashback, gradualmente racconta chi sia Lucia ed il suo passato drammatico.
Il percorso della imputata si intreccia con quello di una giovane procuratrice, la quale inizialmente sospetta e caldeggia la condanna di Lucia, salvo poi rendersi conto della mancanza effettiva di prove, se non persino del loro inquinamento.
Nel racconto filmico nulla viene anticipato allo spettatore, al quale vengono presentati i vari elementi di accusa o difesa, inducendolo a formarsi una propria idea sulla colpevolezza/innocenza di Lucia, così come succede alla giovane procuratrice, creando in tal modo una forte tensione.
La fotografia predilige i toni freddi del blu e dell’acciaio, tipici dei palazzi del potere: non solo quello giudiziario, ma anche quello degli interessi economici enormi che gravitano nel mondo della sanità.
Tuttavia, in Lucia De B. tutti gli elementi della rappresentazione filmica (sceneggiatura, movimenti della macchina da presa, fotografia, recitazione) non si discostano da un buon prodotto televisivo, diligentemente eseguito, ma abbastanza prevedibile se non a volte addirittura piatto.
About Alessandra Quagliarella
Di Bari dove ha frequentato il liceo classico Socrate e si è laurea in Giurisprudenza. Da sempre appassionata di cinema. Nel 2013 ha frequentato il Seminario residenziale di Critica Cinematografica organizzato dalla rivista di settore I duellanti nell'ambito del Bobbio Film Festival ideato e curato dal maestro Marco Bellocchio, nonché il corso di Storia del Cinema presso l'Uniba - Università di Bari a.a.2012/2013. Ideatrice della rubrica "Cinema e Psiche" su Cinemagazzino, rubrica che si propone una riflessione sulle vicende dell’animo umano tramite l’analisi del linguaggio espressivo di quel cinema che se n’è occupato. Nel 2015-2016 ha curato e condotto due trasmissioni sul cinema: 'Sold Out Cinema' e 'Lanterna Magica, 'entrambe su Controradio Bari. Nel 2023 ha curato la rassegna cinematografica collegata al Corso diretto dalla prof.a Francesca Romana Recchia Luciani per le Competenze trasversali con oggetto la Violenza di genere dell'Università di Bari. Nel luglio 2023 ha collaborato alla rassegna 'Under Pressure, azioni e reazioni alla competizione' e nell'ottobre 2023 ha partecipato all'evento 'Taci, anzi parla. Il punto sulla violenza di genere' con un intervento sul film 'Una donna promettente', entrambi organizzati dall'associazione La Giusta Causa.