Cinema e Poesia – NON È UN PAESE PER VECCHI

 Titolo: Non è un paese per vecchi; Titolo Originale: No Country For Old Men; Regia: Joel e Ethan Coen; Interpreti: Tommy Lee Jones, Javier Bardem, Josh Brolin, Woodie Harrelson; Anno: 2007; Origine: USA; Durata: 122′

 

MA :  Vi racconterò una storia con la morale.
Laggiù, in quelle regioni lontane, dove ci sono le montagne e non va mai nessuno, terre arretrate, lontane, infestate da banditi, dalle strade tortuose e piene di trappole, c’era una volta un omone che volle attraversarle. “Non andarci, non andarci” , gli avevano detto, “nessuno ne ritorna vivo”. Ma lui aveva gonfiato il torso, dicendo : “Moglie, e tu, bambina mia, salite sulla diligenza”. Eppure glielo avevano detto: “Volete proprio partire con quella carrozza, così carina, così fragile? Ne faranno un boccone”. Ma lui non ascoltava : “Si carichino i bagagli, si attacchino i cavalli; e poi via, si parte”. Furono dunque caricati i bagagli, la moglie e la bambina, l’omone si sedette, e tutti gli gridarono: “Dio vi salvi, tanto peggio per voi”. E i cavalli filarono via, mentre la bambina cantava battendo le mani: “Partiamo, partiamo”. E adesso i cavalli filano sulla strada tortuosa e piena di mistero. Ma, alla prima curva, un orribile bandito spunta fuori dai fitti cespugli lanciando un urlo, e corre dietro alla carrozza. “Più veloci, cavalli, più veloci”. Ma già il bandito li raggiunge, s’accosta alla vettura, monta sul poggiapiede, senza smettere di gridare, gridare, gridare, da strapparvi le orecchie. “E’ l’oro che vuole”, dice il padre. “L’oro?” mormora la moglie. “Daglielo, daglielo”, grida la bambina. “Mai”, dice l’omone sgranando gli occhi. E come il bandito batte contro il vetro, mostrando il suo volto orrendo, l’omone apre la sua borsa, conta l’oro, emette un gran sospiro, apre il finestrino, e getta tutto senza guardare in faccia il cattivo. L’oro rotola per il sentiero, fila lungo il pendio, rotola nel precipizio e scompare in fondo. Ma il bandito non si è nemmeno girato, e continua a gridare, gridare, gridare, da stordire il cervello. “E’ la nostra bambina che vuole”, mormora il padre. “Non darmi, non darmi a lui”, piange la bambina. “ Dagliela”, urla la madre. “Mai” dice l’omone. Ma già la mano orribile penetra nella carrozza, aggrappandosi da tutte le parti. Allora, senza guardare, la madre prende i capelli, il padre i piedi, e spingono la piccola dal finestrino. La bambina scivola sulla strada, si attorciglia nei suoi capelli, rimbalza sul bordo, e si sfracella sul fondo con un gridolino. Ma l’orribile bandito ha tenuto ferma la sua mano, e non smette di urlare. “Più veloci, cavalli, più veloci”. “Io so cosa vuole”, grida l’omone, “i tuoi gioielli, le tue pellicce, dagliele”. “Le pellicce, mai, i miei gioielli, mai”, urla la povera donna. Ma lui, strappa gli anelli dalle dita della moglie, getta le pellicce dal finestrino, spinge borse e valigie, che caddero sulla strada, precipitarono giù per il burrone, furono perdute per sempre. Ma il bandito urla ancora, s’aggrappa alla portiera, forza la serratura, e il suo grido diventa terribile. “Sei tu allora che vuole”, dice l’omone sgranando gli occhi. “Ah, non mi dare, non mi dare”, singhiozza la povera moglie. Ma lui s’accosta a lei. Le unghie della donna hanno graffiato il sedile, staccato il legno della porta, si sono riempite di schegge, eppure anche lei è rotolata alcuni metri sulla strada, poi è volata, e planata sopra l’abisso, per sparire sul fondo senza fare il minimo rumore. Ma il cattivo è là, non molla la presa, e la porta sta per cedere.  “Più veloci, cavalli, più veloci”. “Sono le mie armi che vuole?” geme l’omone asciugandosi la fronte, e gli passa attraverso il finestrino, uno a uno e con gran cautela, la sciabola, la pistola, un coltello, e perfino la spilla della cravatta. Ma non scompare il volto cattivo, né tanto meno l’urlo. Allora, disarmato, rovinato e mezzo nudo, e solo per sempre, l’omone salta dalla carrozza, anche il bandito salta, e i cavalli filano via: la piccola e fragile diligenza filava lontano e spariva, perduta per sempre. In piedi, di fronte al bandito, l’omone si gonfia il torso per l’ultima volta, prova più che può a sgranare gli occhi, guarda il bandito che ha smesso di gridare, e gli domanda: “Mi dica, caro signore; che cos’è che vuole, esattamente?” Senza una parola, il bandito lo guarda dalla testa ai piedi, poi gira le spalle, si allontana lentamente verso i fitti cespugli, le mani in tasca. E quando fu sparito, l’omone, solo, rovinato, senza armi e tremante di freddo, sentì il suo riso, un’orribile risata che gli strappò le orecchie, gli sconvolse il cervello, e che sentì a lungo, interminabile.
ANNA : E la morale?
MA : La morale?
(riflettendo) Non la so.

 

(da Sallinger, 1978)
Bernard-Marie Koltès

 

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Vai allo speciale sui fratelli Coen.

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About Luana Rossin

Bergamo, primavera, verso sera, 23 maggio 1992. Ama da sempre il Movimento, la Luce, la Storia, la Parola. Studia danza. Durante il Liceo (scientifico) scopre il teatro e il cinema, proseguirà su queste strade passando attraverso il Centro Sperimentale di Cinematografia e la Scuola Paolo Grassi.

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